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Pupottina's favorites book montage

Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


Pupottina's favorite books »
L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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domenica 10 giugno 2012

Ferite profonde di Nele Neuhaus


Allora, l’assassino è … No, non ve lo dico, perché troppo facile e poco gratificante. Il bello di un libro è proprio l’addentrarsi nelle vicende, comprenderne i personaggi con le sfumature del loro carattere e dei loro comportamenti, seguendo le indicazioni che lo scrittore di turno ci lascia filtrare durante la sua narrazione. Questa volta il merito di tanta creatività va a Nele Neuhaus, scrittrice tedesca famosa per Biancaneve deve morire, romanzo che precede quello di cui vi parlo e che ho già incluso nella mia wish list, fra le letture obbligate.
Ferite profonde ha il mio totale feedback positivo. È innegabilmente un thriller ricco di tutto: non solo suspense, intreccio e indagini investigative ad alto livello, ma tanti efferati delitti (con una media di un delitto ogni 24 pagine) e tantissimi personaggi di cui conoscere la storia, i segreti, le bugie e, soprattutto, di cui sospettare. Le indagini si svolgono a ritmo serrato e a condurle sono una coppia di investigatori che sanno il fatto loro, Oliver von Bodenstein e Pia Kirchhoff. Nomi complicati, come quelli di tutti i personaggi, ma una volta che ci si addentra nella storia, seguirli passo dopo passo, mentre indagano e intrecciano le loro vite con i casi da risolvere, che si sommano l’uno agli altri, tutto entra in un’ottica diversa e la finzione narrativa si compone. Se amate i grandi romanzi con famiglie numerose, apparentemente tranquille e prive di segreti, questo è il thriller che fa per voi.

Inizia con l’omicidio di David Joshua Goldberg, 92enne ebreo appena tornato in Germania dopo 60 anni trascorsi negli Stati Uniti. Le modalità dell’omicidio fanno pensare a una vera e propria esecuzione: un colpo alla nuca sparato mentre la vittima era in ginocchio. Ancora più sconcertanti poi sono i ritrovamenti successivi: un numero misterioso, 16145 (che può essere qualsiasi cosa), scritto col sangue su uno specchio e un tatuaggio in tutto e per tutto identico a quello delle SS. Un ebreo con un tatuaggio nazista non può essere reale, qualcosa non torna: l’uomo ha vissuto una vita nella menzogna. E non è il solo. Presto il commissario capo Oliver von Bodenstein e la collega Pia Kirchhoff devono inoltrarsi nella vita della vittima e nella fitta rete delle sue amicizie, mentre rapidamente la situazione si complica e vengono uccise altre due persone: un uomo di 86 anni e una donna di 88, entrambi giustiziati con un colpo alla testa esploso da una vecchia pistola risalente alla seconda guerra mondiale. A legare le vittime, oltre all’età avanzata e al misterioso numero 16145, è anche il fatto che tutte e tre fossero state invitate all’85esimo compleanno di Vera Kaltensee, una ricca vedova della zona.

Ferite profonde vi riporta all’atmosfera della trilogia Millennium larssoniana, poiché la trama avvincente non manca di coinvolgere il lettore negli intrighi familiari dei Kaltensee, dove tutti nascondono qualcosa, che non vogliono nessuno sappia. Bugie e menzogne si sovrappongono alterando la realtà, confondendo gli avvenimenti storici, riportando indietro gli orrori del nazismo e intrecciandoli a vendette familiari che il tempo non ha cancellato. Mentre il vecchio rancore esplode e le vittime aumentano numericamente, soltanto Bodenstein e Pia possono riportare a galla la verità e fermare la nuova ondata di orrore.

Originale, imprevedibile, sconvolgente e con un finale inimmaginabile. Le verità nascoste sono così tante che è complicato districarsi nell’intreccio tra i personaggi ed è proprio questa componente a rendere interessante e piacevole da leggere questo thriller.

sabato 18 febbraio 2012

Millennium Uomini che odiano le donne con Daniel Craig e Rooney Mara

Questo post è in risposta a quello di Cannibal Kid. Vedi QUI.

Cari Amici Blogger,
il sogno di vedere il remake americano di Uomini che odiano le donne, anche se in ritardo, si è realizzato.
Nel frattempo, il post di Cannibal Kid mi aveva fatto solo immaginare quello che avrei visto. Dal trailer e dalle foto che si vedevano in giro non ero entusiasta della nuova Lisbeth Salander. Rooney Mara non mi convinceva né come donna né come attrice. Preferivo l'attrice svedese Noomi Rapace. E potevo sorvolare sull'assenza del tanto amato Michael Nyqvist, perché anche Daniel Crag è un bell'uomo, forse anche troppo per il personaggio da interpretare. Infatti, nelle scene d'azione non c'era il suo personaggio Mikael Blomqvist, ma la controparte femminile. Forse proprio per questo Lisbeth Salander ha saputo farsi amare dalle donne e dagli uomini.

Sorvolo sul già detto dall'amico blogger, nella sua precisa e puntuale recensione del film, per entrare in piccoli dettagli che, a un occhio maschile e che non ha letto il libro di Stieg Larsson, possono essere sfuggiti.
Il film è più dinamico, rispetto alla versione svedese, ed anche più fedele al libro. Infatti, c'è una scena differente in cui viene precisato meglio uno degli indizi fondamentali per risolvere l'indagine, presente nel libro grazie ad un personaggio minore, ma attribuita a Noomi Rapace nel primo film. Anche se si tratta di un personaggio minore, una semi comparsa, ha avuto il ruolo che le spettava per essere fedele al libro. Invece, è diverso il modo in cui le rompono il computer.

Inoltre, all'amico dai Pensieri Cannibali è sfuggito un attore che Pupottina ha imparato a conoscere proprio grazie ad una serie tv che lui ha consigliato. Pupottina ha seguito il suo suggerimento e non si è fatta mancare nella sua vita già affollata anche la serie tv The Killing. L'attore Joel Kinnaman, infatti, da agente di polizia in The Killing, qui era uno dei redattori della nota rivista Millennium e Pupottina ha il sentore che se verrà fatto il remake del sequel, La ragazza che gioca con il fuoco, lui sarà quello che muore nella prima mezz'ora, insieme ad altre due persone. In fondo, Kinnaman è di Stoccolma e, quindi, era di casa durante le riprese.
La lunghezza del film non mi ha affatto stancata, da amante del libro, mi è sembrato anzi che sia volato. Sono state 2 ore e 40 minuti che sono trascorse velocemente. Anche Kevin ha gradito il film. Di solito se a lui non piace dorme, nonostante abbia pagato il biglietto. ;-)

L'altra cosa che è sfuggita all'occhio maschile di Cannibal Kid è che Daniel Craig indossava delle mutande nere a vita bassa che aumentavano il suo già essere un perfetto sex simbol. Pupottina ormai ha deciso che le procurerà anche al suo Kevin. ;-)
Ahahah!!!
Ma non era sempre svestito Daniel, anzi. Aveva un look preciso ed elegante da perfetto indossatore. Non come nella versione svedese dove erano tutto vestiti da schifo, sia gli attori principali  sia i secondari ed anche le comparse. Lì quella che si vestiva meglio, sembra assurdo dirlo, ma era Lisbeth Salander. Qui, invece, è tutta un'altra cosa. Non c'è niente che stoni, né il look, né la fotografia. Bella energica la colonna sonora! Meglio definite le sequenze in cui non sembra mai che la cinepresa vada in giro a caso, ma tutto è finalizzato ad un obiettivo da precisare. 
Unica pecca è che Stoccolma si vede meno, rispetto al film svedese. Niente paesaggi mozzafiato. Tutto ciò che si vede è l'essenziale.
Anche Rooney Mara è riuscita a convincere Pupottina, nonostante le sopracciglia decolorate che rendevano più incisivo e duro il suo aspetto, ma di cui nel libro, parlando di Lisbeth, non si faceva riferimento. Forse anche poco risalto è stato dato al suo tatuaggio con il drago, quello che anche Pupottina pensava di fare ... se riuscisse a sopportare il dolore ...  ;-)


Brava e bella anche Robin Wright, nella veste di collega, amica e amante storica del personaggio Blomqvist! Stupenda la casa e l'arredamento del super cattivo di turno!
Per chi ama i libri della serie Millennium, è un peccato non vedere questo film. E' qualcosa che non si può evitare ... Non è un film inutile!
Ecco il trailer, ma sappiate che il film è molto meglio di come sembra.


Voi, l'avete visto il film? Vi è piaciuto?
Quanto amate i libri di Stieg Larsson?
Come vi è sembrata Rooney Mara nei panni di Lisbeth Salander?
Preferivate Noomi Rapace?

domenica 2 ottobre 2011

La stella di Strindberg di Jan Wallentin

Cari Amici Blogger,
Pupottina ha finito di leggere il libro di Jan Wallentin, La stella di Strindberg.
L'autore è un giornalista e uno scrittore svedese che è stato paragonato a Dan Brown, quello de Il codice da Vinci. Secondo Pupottina, il paragone reggerebbe meglio con Stieg Larsson, autore della trilogia Millennium. Entrambi giornalisti. Entrambi creano personaggi di donne forti e combattive. Per Larsson, soprattutto Lisbeth Salander. Per Wallentin, Elena (con poteri paranormali ed elevate capacità di autodifesa), Eva (meglio non rivelarlo qui cosa sa fare e chi e cosa è) e Bube (nonna che ha vissuto l'Olocausto).
Il personaggio principale, Don Titelman è un uomo debole, dedito agli psicofarmaci, ma con una grande intelligenza e una notevole cultura. Questi i suoi punti di forza, da unirsi a una grande umanità e a un'infinita sete di conoscenza che lo porterà a voler risolvere la vicenda nel modo migliore. In questo libro, niente è come sembra e nessuno è chi dice di essere.
Il finale è stato un po' troppo "fantastico" e forzato. E' comunque una lettura rilassante e senza pretese che perde un po' di mordente nel finale, nelle ultime 80 pagine circa.
VOTO 6,5

Chi ha intenzione di leggere il libro, è bene che si fermi qui.
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Chi lo ha letto, può continuare a leggere e commentarlo con me.

Di seguito la trama come da copertina del libro.
Le distese dell'Artico alla fine dell'Ottocento. Tre esploratori svedesi scompaiono dopo un avventuroso viaggio in pallone. Sono in pochi a sapere che a bordo di quel pallone Nils Strindberg aveva con sé una stella e una croce di origine sconosciuta. Ma nessuno sa dove sono finite. Più di cento anni dopo, immergendosi in una vecchia galleria mineraria di una remota regione della Svezia, un sommozzatore scopre un corpo che la miniera custodisce da lunghi anni, con il suo segreto: una croce ansata che rappresenta il simbolo egizio della vita. Potrebbe trattarsi dello stesso oggetto gelosamente conservato da Strindberg? Ma dove si nasconde la stella? Don Titelman, uno storico eccentrico esperto di miti e simboli religiosi, viene coinvolto e trascinato suo malgrado nella ricerca dell'altra metà della chiave: braccato da una misteriosa e potente Fondazione segreta, Titelman fugge attraverso l'Europa inseguendo l'antico mistero che lo porterà a ripercorrere le tracce di Strindberg tra i ghiacci del Polo e a scoprire il vero scopo della sua spedizione.

Voi, l'avete letto? Che cosa ne pensate?
Cosa vi è piaciuto e cosa no?

martedì 9 agosto 2011

Un'estate con ... lui


Cari Amici Blogger,

come sapete, perché ve lo ha già detto, Pupottina ha trascorso la sua estate in ottima compagnia. Uno degli uomini che le ha fatto compagnia, oltre al suo Kevin, è stato Dexter Morgan (o Michael C. Hall) nei tre libri di Jeff Lindsay. Pupottina ha acquistato i tre libri prima di controllare Amazon, dove vengono venduti ad un prezzo inferiore. Pazienza! La prossima volta, che farà un ordine online, sarà più scrupolosa!

Nell'estate del 2009, Pupottina viveva l'identità di Lisbeth Salander, eroina dei libri di Stieg Larsson.
Di seguito le impressioni sui tre libri ed altro ancora:
Uomini che odiano le donne
La ragazza che giocava con il fuoco
La regina dei castelli di carta

Avendo sviluppato una forte dipendenza dal personaggio, Pupottina acquistò anche Guida alla Trilogia Millennium di Guillaume Lebeau.
Molti post sono seguiti ... come Larsson e la Trilogia Millennium.
Poi, Pupottina ha approfondito il giallo svedese con:
La principessa di ghiaccio di Camilla Lackberg
Scarpe italiane di Henning Mankell



In questo periodo, Pupottina legge La stella di Strindberg di Jan Wallentin, nel quale ha trovato che il personaggio di Elena è molto simile a quello di Lisbeth (requisiti comuni: possesso di una moto, violenza su di lei, all'occorrenza capacità di difesa personale, doti speciali), ma ancora è alle prime 100 pagine ... vi farà sapere ...
Buon proseguimento e buona lettura, qualunque sia il vostro libro delle vacanze ;-)

A proposito, quale libro state leggendo ultimamente? Cosa vi sembra?
Lo consigliereste alla vostra amica blogger Pupottina?

domenica 22 agosto 2010

Amsterdam. La rete uccide - Den Tex

Cari Amici Blogger,
Pupottina l'ha divorato in 4 giorni questo libro. Quando l'ha iniziato non è più riuscita a frenarsi, a staccarsi: una riga dopo l'altra si è susseguita nella sua mente da lettrice compulsiva. O_O
Pupottina non aveva mai letto niente di Charles den Tex, scrittore, pubblicitario, consulente della comunicazione e del management, vincitore di numerosi premi in Olanda. Il suo romanzo giallo è ricco d'azione e Pupottina l'ha letto e se l'è immaginato come un film d'azione, in cui i colpi di scena si susseguono una pagina dopo l'altra.
Ecco la trama.

Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti del libro, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto per sapere se anche agli altri ha fatto questo effetto.

Il personaggio principale, Michael Bellicher, è un blogger, un consulente di successo, finché tutto gli crolla addosso. All'origine del suo periodo no, c'è la famiglia. Effettivamente, un fratello che cambia sesso, può sconvolgere l'equilibrio e portare ad avere problemi di identità e nel rapportarsi con gli altri. Poi tutta una serie di circostanze lo portano ad assistere ad un omicidio, ad esserne incolpato e perseguitato: un po' come accadde a Lisbeth Salander in La ragazza che giocava con il fuoco ... Eheheheh ... si torna sempre là ;-)
Forse nelle ultime 50 pagine qualcosa nella soluzione di tutto è stata un po' troppo semplicistica. l'arrivo di un pullman dei parenti non può essere così terribile per un uomo che sembra gestire le redini del mondo, però, forse dipende dalla cultura. I dialoghi sono perfetti nonostante tutto.
Ci sono inseguimenti, situazioni assurde, combattimenti e battute argute. Michael, oltre ad essere professionale e profondamente confuso e sfortunato, non cessa mai di essere simpatico ed alcune sue reazioni o battute sono davvero divertenti. Leggere il libro è come vedere un film. Pupottina, se dovesse esserne tratto un film, nel ruolo di Michael ci vedrebbe bene Shia LaBeouf ... tirato a lucido per interpretare il giovane consulente ... non chiedetele perché ... eheheheh
Tutto è a lieto fine, anche se l'amicizia e l'amore a volte non sono proprio come sembrano, soprattutto per l'amore. L'interesse resta sempre una malattia che corrode ciò che di meglio la vita ci può offrire. In un certo senso, diventiamo tutti facilmente corrompibili. Tutti tranne Gijs, l'amico di Michael, che incarna l'amico perfetto che tutti vorremmo avere, colui che può risolvere con un colpo di telefono i nostri problemi e colui per cui ci faremmo in quattro per aiutarlo e così accade anche nel libro.
VOTO 9

Voi, l'avete letto?

domenica 27 giugno 2010

La principessa di ghiaccio - Lackberg

Qualcuno l'ha definita l'erede di Stieg Larsson (vedi trilogia millennium).
Secondo Pupottina, non si è sbagliato di molto. Il modo di scrivere e di delineare i personaggi è molto simile.
A questo punto, Pupottina ha un interrogativo: gli svedesi scrivono tutti così?
Pur essendo un bel libro, manca qualcosa: forse Lisbeth Salander!
Se ai libri della trilogia millennium, Pupottina assegna come VOTI: 9,5 - 10 - 9,5.
Con Camilla Lackerg e La principessa di ghiaccio non siamo molto al di sotto. Infatti, il VOTO è 9.
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti del libro, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.

Entriamo nel dettaglio!
La love story fra Erica e Patrick, che si delinea in questo poliziesco, lo fa sembrare un po' un Harmony. Non è proprio un complimento, ma a volte noi donne esageriamo nel delineare gli uomini che vorremmo accanto. Almeno è quello che ha fatto la Lackberg, tracciando, tassello dopo tassello, la personalità di un uomo troppo perfetto per essere vero.
Sebbene all'inizio le indagini siano portate avanti da Erica, alla fine, la situazione si ribalta, ed è lui, Patrick, a risolvere il caso e lo fa con grande umiltà, lasciando che il merito vada al suo capo, un personaggio odioso e caricaturale.
La storia è intricata e ogni omicidio ha il suo colpevole.
La narrazione è molto avvincente. Anche questo libro ti intrappola e non riesci a smettere di leggerlo perché vuoi vedere come va a finire. Il lettore, come i personaggi, vuole giustizia. Le possibilità si insinuano come dubbi nella mente di chi legge, che vuole avere la conferma di quanto ipotizza e, nello stesso tempo, vuole trovare quel qualosa in più che lo faccia meravigliare.

Voi l'avete letto?
Che cosa ne pensate?

mercoledì 2 giugno 2010

La regina dei castelli di carta - Film


Cari Amici Blogger,
Pupottina e Kevin sono andati al cinema lo scorso weekend ed hanno visto La regina dei castelli di carta, film svedese della serie Millennium, tratto dal libro omonimo di Stieg Larsson.
Rispetto al secondo film, tratto dal secondo libro, La ragazza che giocava con il fuoco, che era troppo lento rispetto all'andamento incalzante del film, il terzo ed ultimo episodio della serie non delude affatto le aspettative. Par chi ha letto il libro, questo film è davvero fantastico e fa rivivere il libro, quasi pagina per pagina, anche se mancano alcune vicende, ovviamente tagliate per rispettare l'andamento cinematografico. E' un bellissimo film!!!

VOTO 8,5, quasi 9


L'attrice, che interpreta Lisbeth Salander (Noomi Rapace), ha interpretato al meglio il suo ruolo. Non riuscirei ad immaginarmela diversa o più adatta.
Anche Michael Blomkvist (Michael Nyqvist) è perfetto nel ruolo.
Per una come Pupottina, che ha adorato la serie poliziesca Millennium, libri e film, le risulta difficile, immaginare come potrebbe essere l'adattamento americano ...


Perché gli americani devono per forza rifare tutto?

venerdì 21 maggio 2010

n. 910 - Arte al cinema ... Possibile?


Mentre aspetta La regina dei castelli di carte, Pupottina guarda un po' cosa potrebbe interessarla ...

Copia conforme

Chaotic Ana

La nostra vita

The Final Destination 3D

Prince of Persia: Le sabbie del tempo

La bella società


Forse, Final Destination 3D ... o Copia conforme ... o Chaotic Ana ...
Parlano tanto di La bella società ?!?!?

Voi, che cosa vorreste vedere?

domenica 6 dicembre 2009

Scarpe italiane di Henning Mankell

Dopo aver parlato tanto della trilogia Millennium e dopo una serie di passi citati in vari post e relativi a questo libro di Mankell, ecco che arriva la mia recensione che, però, vi avverto, non sarà molto positiva, forse soltanto perché ho scelto il periodo sbagliato per leggerlo. Secondo me, ogni libro cambia e piace o non piace in base al periodo o allo stato d'animo con cui lo si legge. Mankell è un grande scrittore di gialli e questo lo possiamo definire un giallo sentimentale ed esistenziale. Il meccanismo con cui si snoda la storia segue la stessa tecnica del giallo, sviluppando lentamente gli eventi e passando dalla descrizione di un'abitudine alla spiegazione del perché il protagonista, l'anziano chirurgo in pensione Fredrik Melin. Come nelle indagini dell'altro suo personaggio il commissario di polizia svedese Kurt Wallander, anche qui in questo giallo sentimentale la storia va svelata attraverso fasi progressive in cui viene svelata la vicenda che ha non poche sorprese, imprevisti o morti annunciate, vicende di contorno egualmente drammatiche e strazianti. E' comunque un libro che parla soprattutto d'amore e riflette e fa riflettere sui complicati meccanismi che l'amore scatena nelle persone e le porta a soffrire, a volte, per un'esistenza intera.

Chi ha intenzione di leggere il libro, è bene che si fermi qui.---------------------------------------------------
Chi lo ha letto, può continuare a leggere e commentarlo con me.


Non poteva mancare questo libro in un blog che studia l'amore e tutti i suoi effetti, le complicazioni, le sofferenze e il tormento, ma anche i momenti felici.
In questo drammatico memoriale sull'amore, Fredrik scoprirà molte cose che la vita aveva avuto in serbo per lui senza che lui ne sapesse niente e questo perché era fuggito da ciò che lo rendeva felice o da ciò che l'aveva turbato ed aveva scelto l'isolamento volontario per dodici anni.
L'amore, la malattia senza cura, la morte certa e il suicidio sono tutti elementi di questo libro, esattamente come l'amore, che attraversa la vita di ognuno dei personaggi alla ricerca di una felicità che non si ricostruisce mai definitivamente.
Preferisco i libri a lieto fine, ma non nego che anche questo mi sia piaciuto e mi abbia insegnato e trasmesso qualcosa di importante (più di altri che ho letto in passato): bisogna non fuggire e vivere la felicità, finché ci è concessa, anche se, credo, bisognerebbe riconoscerla nella miriade di eventi che ci coinvolge ogni giorno e di cui non sempre rintracciamo gli indizi.

Voi, che cosa ne pensate?
Lo leggereste? Vi ho incuriositi o no?

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Compresi che l'ordine, a lungo andare, si ristabilisce da solo intorno alle cose (Raymond Radiguet)

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