JOHN BERGER - IL TACCUINO DI BENTO
Neri Pozza - pag. 176 - € 12,90 - Forse non tutti sanno che il filosofo Baruch Spinoza – detto Bento –,
uno degli esponenti del razionalismo del XVII, antesignano
dell’Illuminismo e sommo conoscitore dell’esegesi biblica, disegnava.
Anzi, era intimamente ossessionato dal disegno. Dopo la scomunica e la
cacciata dalla comunità ebraica di Amsterdam, si dedicò al disegno con
un trasporto così assoluto che, quando non lavorava come tornitore di
lenti, si rinchiudeva nel suo studio ad abbozzare figure o paesaggi, a
tracciare centinaia di schizzi a matita e a china. Quando morì, i suoi
amici recuperarono le sue lettere, i manoscritti, gli appunti, ma non
trovarono nessuna traccia dei suoi disegni. Molti anni dopo, a John
Berger viene regalato un vecchio taccuino da disegno e l’autore, mosso
da un impulso segreto e convincente, sente che quel libricino è proprio
quello di Baruch Spinoza. Inizia così un dialogo a due voci e a quattro
mani in cui l’autore e saggista inglese – convinto che nella silenziosa
pratica del disegno risieda la chiave per accedere al senso del mondo e
delle cose – immagina di rileggere le parole del filosofo olandese, e di
osservare il mondo con i suoi occhi. Il risultato è un libro che, con
una prosa limpida e delicata, crea un ponte tra l’Olanda del XVII secolo
e il tempo inquieto in cui viviamo. Una mappa stupefacente che aiuta a
orientarsi nel nostro incerto presente, a indagare la sostanza profonda
delle cose, e la relazione che ci lega a esse.
«Calorosamente avvincente, filosofico, imprevedibile e, a tratti, terribilmente commovente…». Booklist
«Una prosa chiara, sinuosa. Un’opera dalla singolare saggezza». The New York Times Book Review
«Un
volume breve e sorprendente che ci regala una profonda riflessione
sull’arte, sul processo creativo e su molto altro… paragonando la
realizzazione di un disegno con il guidare una moto, Berger compie ogni
interazione e connessione come se fosse fondamentale per il genere
umano. E il lettore vedrà con occhi nuovi». Kirkus
«Una riflessione edificante». New York Times Style Magazine
John Berger
(1926) è noto in tutto il mondo come critico d’arte, poeta,
giornalista, narratore, sceneggiatore cinematografico, autore teatrale e
disegnatore inglese. Da oltre trent’anni vive in un piccolo villaggio
delle Alpi francesi. Collabora con El País, The Guardian e The Indipendent. Tra i suoi lavori tradotti in italiano ricordiamo i romanzi Ritratto di un pittore (Bompiani, 1961), Festa di nozze (Il Saggiatore, 1996) Qui, dove ci incontriamo (Bollati Boringhieri, 2005) e i saggi, Questione di sguardi (Il Saggiatore, 1998) e Modi di vedere (Bollati Boringhieri, 2004). Nel 2012 Neri Pozza ha pubblicato G. – con cui Berger vinse il Man Booker Prize nel 1972 – e, nel 2013, Contro i nuovi tiranni.
FRANCOISE GIROUD - STORIA DI UNA DONNA
Neri Pozza - pag. 256 - € 16 - «Io sono una donna libera. Sono stata, e dunque
posso essere, una donna felice… Esiste qualcosa di più raro al
mondo?»Inizia con queste parole il testo autobiografico che la
giornalista Françoise Giroud decide di scrivere nell’estate del 1960
nella casa al mare degli amici Hélène e Pierre Lazareff, a Lavandou;
cento chilometri a est di Marsiglia. Ma come può parlare ancora di
felicità una donna che ha sofferto «la separazione intollerabile»
dall’uomo della sua vita, il collega Jean-Jacques Servan-Schreiber? Come
può parlare ancora di libertà dopo essere stata costretta a lasciare il
settimanale L’Express, il primo periodico innovativo europeo che
lei stessa aveva fondato assieme al compagno; e, soprattutto, dopo la
depressione e la fuga forzata da Parigi verso la Provenza e poi verso
Capri? Può farlo perché, come dice lei stessa dice, «essere libera vuol
dire anche accettare di perdere». Pubblicato oggi per la prima volta, a
cinquant’anni dalla sua stesura – con un’illuminante prefazione
dell’amica e collega Alix De Saint-André – Storia di una donna libera
non è un manifesto femminista né il classico testo carico di
risentimento di una donna in ginocchio, ma l’atto lucido e coraggioso di
un'intellettuale che vuole ripercorrere la propria vita allo scopo di
esorcizzare il dolore di una perdita ma, soprattutto, lo spettro del
fallimento. Dall’infanzia segnata dall’amore di una madre adorata e
brillante, seppur responsabile dei dissesti finanziari della famiglia,
alle incomprensioni con il padre anticonformista che desiderava un
figlio maschio e che morì tragicamente quando Françoise era ancora una
bambina; dall’incontro con quella borghesia parigina che la rifiuterà
per tutta la vita, alla sua passione per gli uomini, per la politica e
per il giornalismo impegnato, fino al suo rapporto polemico con la sua
Francia. Con uno stile ponderato e nervoso – che richiama la grande
tradizione dei moralisti francesi – e una protagonista memorabile – il
cui modo di pensare «ricorda quello dell’eroe de Il fantasma esce di scena di Philip Roth» (Le Figaro) – Storia di una donna libera
è un libro «urlato e selvaggio», una preghiera di liberazione dalle
paure più profonde dell’animo umano. Un testo profondamente emozionante
che si pensava fosse andato perduto, e che a dieci anni dalla morte
della sua autrice ci consegna il ritratto definitivo di Françoise
Giroud: una donna appassionata, un’osservatrice sagace e una delle penne
più brillanti del nostro tempo.
«Scoprire
un manoscritto nascosto, dimenticato, rappresenta la fortuna del
ricercatore. Poterlo divorare con gusto, la gioia del lettore». Anne Sinclaire, Huffington Post
«
Coinvolgente e brillante, ironico e commovente, lo sguardo di Françoise
Giroud sulla sua vita di donna forte e ferita è appassionante». Marie Claire
«Ero
consapevole, mentre scrivevo, che un racconto simile non poteva e non
doveva essere pubblicato. Non bisogna sempre rendere pubblico ciò che si
scrive…» Françoise Giroud
«Occorre ammettere che la storia è molto toccante». Le Figaro Littéraire
«Un gioiello che si credeva perduto». L’Express
Françoise Giroud
(1916-2003) è stata giornalista, scrittrice e attivista politica di
origine ebrea. È stata vice-presidente del Parti radical-socialiste, e
due volte Segretario di stato. Ha fondato Elle, nel 1945, e L’Express, nel 1953, con il collega e compagno Jean-Jacques Servan-Schreiber.
ANNE B. RADGE - I FRATELLI NESHOV
Neri Pozza - pag. 336 - € 17 - Torunn Neshov ha appena compiuto trentasette anni
quando scopre di essere tra i beneficiari del testamento di sua nonna
Anna, morta in ospedale qualche giorno prima, durante le vacanze di
Natale. Torunn lascia perciò Oslo per raggiungere la fattoria paterna, e
unirsi a quel ramo della famiglia di cui lei ignora praticamente tutto.
Tor, suo padre, è il più anziano dei tre fratelli Neshov e l’unico ad
aver avuto figli. Tor, che vive in compagnia delle scrofe che alleva,
non ha nulla in comune col resto dei suoi fratelli. Margido, il fratello
di mezzo, è il titolare di un’impresa funebre e passa il tempo
scappando da possibili fidanzate e consolando parenti di defunti.
Erlend, il più piccolo dei tre, vive a Copenhagen, dove lavora come
decoratore di vetrine e vive con un compagno che, come lui, coltiva la
passione per le miniature di Swarovski. Tor passa il tempo prendendosi
unicamente cura delle sue scrofe. Naturale, perciò, che la necessità di
spartirsi i soldi e le proprietà del testamento riporti a galla vecchi
conflitti mai risolti. Chi altri, perciò, se non la dolce Torunn, può
aiutare i tre fratelli a superare le loro differenze e a ricreare il
clima familiare che nella fattoria manca da tempo? Romanzo venduto già
in 20 paesi, in cui la scrittura vivace e ben calibrata si mette al
servizio di una storia profonda che riflette sulle radici e sulla
potenza del sangue, I fratelli Neshov restituisce a pieno lo
spirito delle terre del Nord: lo scontro tra un’indole solitaria e il
desiderio di realizzarsi altrove, la ricerca orgogliosa della solitudine
e il bisogno d’amore, il rispetto dei legami familiari e il desiderio
di indipendenza.
«I fratelli Neshov
è uno splendido romanzo […] L’intensità dello stile e la maestria di
Anne B. Ragde rendono questa storia semplice una vera e propria perla». Le Monde
«Dopo
aver perso il sonno, ancora non riesco a smettere di pensare a queste
persone… Cara Anne B. Ragde, devo sapere come vanno a finire le cose
alla fattoria, con Torunn, Margido, Erlend, Lizzy and Jytte. Mettiti al
lavoro!» Bokklubben.no
«La Ragde al
massimo della forma… un esempio di grande scrittura. Ragde oscilla tra
scene appassionanti e toni umoristici, ma non cade mai in errore…
Aspettiamo tutti il terzo volume di questo splendido lavoro». Aftenposten
«Sempre
meglio. Anne B. Ragde si è trasformata in una abile narratrice, con un
occhio attento alla complessità dei rapporti umani». Hamar Arbeiderblad
Anne B. Ragde
è nata in Norvegia nel 1957. I suoi libri dedicati alla famiglia Neshov
l’hanno imposta all’attenzione internazionale. Scrittrice
straordinariamente prolifica, ha vinto numerosi premi, tra i quali i
prestigiosi Riksmal Literary Prize e Norvegian Booksellers’ Prize. La casa delle bugie (Neri Pozza 2013) è il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia.
MELANIE BENJAMIN
LA MOGLIE DELL'AVIATORE
Neri Pozza - pag. 418 - € 18 - Natale 1927. Il celebre aviatore Charles Lindbergh
ha appena compiuto in solitaria l’eroica traversata dell’oceano
Atlantico, da New York a Parigi senza soste. I giornali lo braccano, le
donne lo adorano, gli uomini lo emulano. Ma quando lui, di ritorno da un
viaggio, conosce Anne, la figlia dell’ambasciatore degli Stati Uniti in
Messico, capisce di avere appena trovato quello di cui è in cerca da
sempre, e la chiede in sposa. Un anno dopo il matrimonio, però, il
primogenito della coppia, Charles jr., viene rapito da una banda di
criminali che, dopo aver incassato il riscatto, lo abbandona senza vita
in un campo. La famiglia è distrutta dal dolore, soprattutto Anne, che
non riesce a perdonarsi il fatto di aver anteposto le esigenze di
viaggio del marito al figlio. Anne e Charles hanno altri figli, ma non
riescono più a recuperare l’intimità di un tempo. Lindbergh è sempre in
viaggio o a qualche evento mondano, e ormai non si preoccupa più neppure
di nascondere le sue scappatelle. Del resto, come può una ragazza
timida e riservata come Anne competere con il famoso aviatore «Lucky
Lindy»? Meglio trovare rifugio nella solitudine dei libri, allora, nella
scrittura e tra le braccia di un medico che la capisce. La moglie del
pilota è un romanzo dal ritmo incalzante che racconta la storia vera di
una ragazza qualunque che diventa la sposa di uno degli uomini più
famosi e amati degli Stati Uniti. Unendo accurate ricostruzioni del
Novecento americano a struggenti situazioni domestiche, Melanie Benjamin
ci regala il ritratto universale della donna moderna: capace di
resistere alla non curanza e all’infedeltà del marito, di reagire alle
sfortune della vita e di scoprirsi, finalmente, una brava madre.
«Anne ci cattura tutti per il suo incredibile ruolo di icona del matrimonio». Publishers Weekly
«Un libro dalla pregevole ricostruzione storica e dall’ottimo ritmo». Library Journal
«La prima persona di Melanie Benjamin è eccezionale nel cogliere le contraddizioni all’interno della vita di Anne». Denver Post
«Un altro romanzo storico stellare». Booklist
Melanie Benjamin
è nata nel 1962, a Indianapolis. Ha pubblicato racconti su In Posse
Review e The Adirondack Review e numerosi romanzi. Il suo Alice I Have
Been è stato inserito tra i migliori bestsellers del New York Times.
Attualmente vive a Chicago, con la famiglia, e lavora per la casa
editrice americana Random House.
JEAN TEULE' - FIORE DI TUONO
Neri Pozza - pag. 288 - € 17 - Febbraio
1852. In alcuni poveri villaggi della Bretagna spazzati dal vento
dell’Atlantico, gli abitanti credono ancora ad antiche e macabre
leggende. Lo fanno perché è l’unico modo che hanno per esorcizzare il
male, scacciare la paura e farsi una ragione della miseria in cui sono
costretti a vivere. È così che Hélène Jégado inizia a credere ad Ankou –
il Dio della morte – uno spirito maligno che si incarna nelle persone
più insospettabili e le costringe a fare qualunque cosa. Anche le più
spaventose. E, quando la fantasia si mescola con la follia, niente può
impedire a Hélène di immedesimarsi in quella divinità, e decidere di
esserne la voce e il braccio. Diventata una cuoca esperta, Hélène inizia
a girare la nazione lasciando dietro di sé una scia di cadaveri. Il
primo è quello della madre. Ma non mancano uomini, bambini, prostitute e
persino uomini di chiesa. Per ognuno di loro, la donna usa la stessa
tecnica: si presenta come la più placida e silenziosa delle domestiche,
prepara cibi e pietanze succulenti dentro cui nasconde una polvere di
arsenico e, quando la vittima inizia a sentirsi male, se ne prendecura
fino alla morte, come il più terribile degli angeli consolatori. La
lunga catena di omicidi, però, – ben trentasette – si interrompe quando
la donna rivolge le proprie «attenzioni» a un giudice, che capisce
subito di avere di fronte un’assassina e la denuncia alle autorità.
Confessate le sue responsabilità, Hélène viene condannata alla
ghigliottina, dove morirà il 26 febbraio 1862. In una Francia rurale in
cui regnano povertà e violenza, Jean Teulé mette in scena la vera storia
di uno dei personaggi più incredibili e sconosciuti della Francia
dell’Ottocento. E lo fa con la sua solita scrittura, capace di mescolare
cronache giornalistiche, echi letterari e leggende bretoni, offrendoci
così il macabro e spaventoso ritratto di una terra ancestrale, abitata
da pregiudizi e fantasmi sanguinosi.
«La morte, la follia, l’amore, il sesso: con il suo stile letterario, Teulé riesce a trascendere tutto». Le Figarò
Jean Teulé
è nato a Saint-Lô, Manche, il 26 febbraio 1953. Ha scritto per la
televisione, il teatro e il cinema. È autore di numerosi romanzi, tra
cui Io, François Villon (2007), Il marchese di Montespan (2009) e Vita breve di un giovane gentiluomo (2011), pubblicati da Neri Pozza. Vive a Parigi con l’attrice Miou-Miou.
SANDRA PETRIGANI - MARGUERITE
Neri Pozza - pag. 244 - € 16,50 - Questo
libro racconta la vita di Marguerite Duras, dall'infanzia, quando è per
tutti Nenè, agli anni centrali in cui gli amici più intimi, come Jeanne
Moreau, Godard, Depardieu, Lacan, la chiamano Margot, fino al delirio
megalomane e alcolico della vecchiaia in cui la scrittrice parla di sé
in terza persona autocitandosi con il solo cognome: Duras. È tuttavia,
semplicemente, un grande romanzo su una vita irripetibile. La storia
incandescente di un destino eccezionale che ha attraversato il
colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione e la ribellione al
Partito comunista francese, con la conseguente espulsione, il ‘68, il
femminismo, l'Ecole du Regard, la Nouvelle Vague. La storia di una donna
dai moltissimi aggrovigliati amori e di una scrittrice e cineasta che
ha conquistato, suo malgrado, una sterminata folla di lettori, a volte
fanatici fino al culto. La storia, infine, delle vittorie e delle
sconfitte di questa donna, del suo impressionante corpo a corpo con la
letteratura, della sua autenticità e delle sue mistificazioni, del
doloroso attraversamento dell’alcolismo, dei deliri dovuti alla
disintossicazione, della sua capacità d'innamorarsi e di giocare coi
sentimenti e con le parole fino all’ultimo soffio di vita. Come Emmanuel
Carrère con Limonov o come Truman Capote con A sangue freddo, Sandra
Petrignani offre ai suoi lettori un libro in cui la biografia, il
racconto, il reportage, la descrizione di un personaggio reale
commovente e irritante, insieme, altruista fino all’inverosimile e
capricciosa, sentimentale e avventuriera, romantica e spregiudicata,
generano uno dei più coinvolgenti e sorprendenti romanzi della narrativa
contemporanea, un’opera che illumina un’epoca straordinaria della
cultura europea, la gloria e i brandelli del secolo breve del Novecento.
«Sandra Petrignani ha scritto il suo grande libro con Marguerite.
Un romanzo struggente che dalla biografia della Duras trae tutto quello
di cui la letteratura si nutre: l’amore, la passione, l’inganno, gli
slanci del cuore e i rimpianti della vecchiaia. Un’opera che lascerà il
segno». Giuseppe Russo direttore editoriale della Neri Pozza
Hanno scritto di Addio a Roma:
«La straordinaria scena culturale di Roma tra gli anni ’50 e i primi anni ’70». Michela Murgia, la Repubblica
«Sandra Petrignani raccoglie in questo suo struggente Addio a Roma i frammenti di un mondo scomparso, la “capitale degli artisti e degli scrittori” che non c'è più». Corriere della Sera
Hanno scritto de La Scrittrice abita qui:
«Un intrigante affresco d’epoca, un libro dove la vita tiene davvero lo specchio alla letteratura». Corriere della Sera
«Un affascinante percorso di vite eccessive, furibonde, solitarie». Il Sole 24 Ore
«Le più grandi scrittrici del Novecento che ritornano a noi nel modo più intimo, con le loro manie, il loro disordine». Il Venerdì di Repubblica
Sandra Petrignani è autrice di due opere di grandissimo successo: La scrittrice abita qui (Neri Pozza 2003) e Addio a Roma (Neri Pozza 2012). È nata a Piacenza nel 1952 e vive a Roma e nella campagna umbra. Tra le sue opere Care presenze (Neri Pozza 2004), Ultima India (Neri Pozza 2006), Navigazioni di Circe (premio Morante opera prima), il Catalogo dei giocattoli (BEAT 2014), Vecchi, Le signore della scrittura, Dolorose considerazioni del cuore, E in mezzo il fiume. A piedi nei due centri di Roma.
IVY POCHODA - LE RAGAZZE DI BROOKLYN
Neri Pozza - pag. 320 - € 17 - In una notte d’estate June e Val, due studentesse
della scuola cattolica della Nostra Signora dell’Apparizione, decidono
di fare un giro in zattera sulle acque di Dutch Basin, un'insenatura
vicino a Brooklyn. È un capriccio, ma saranno di ritorno prima che
qualcuno se ne accorga. La gita improvvisata, però, non va come previsto
e Val, senza sapere come, si trova sulla battigia, fradicia, sotto
shock ma viva; mentre June è scomparsa. Val non può raccontare cosa è
successo, ma le voci sulla scomparsa di June iniziano a circolare nella
piccola cittadina. Tutti vogliono sapere perché le due si trovavano al
largo: soprattutto Jonathan, ex studente della Julliard che adesso
lavora come autore di jingle, mostra per le sorti della ragazza una
certa apprensione. Iniziano così le indagini della polizia e le ricerche
di amici e parenti. Chi ha visto Val per l’ultima volta? Possibile che
nessuno le abbia notate quella notte? La polizia interroga Cree, che
dice di essersi tuffato per salvarle, non riuscendo però a trovare June.
La comunità di Dutch Basin, tuttavia, non gli crede: Cree è giovane, ne
ha combinate parecchie in passato e, in più, è di colore. Se non è il
responsabile, deve quantomeno sapere qualcosa. Così come deve sapere
qualcosa Fadi, l’immigrato libanese che gestisce il negozio di
alimentari; e Monica, così disperata per la morte della cugina da
cercare di dimenticare tutto con l’abuso di farmaci e droghe, e Ren, un
misterioso vicino ex galeotto, su cui circolano strane voci. Il romanzo
di Ivy Pochoda è un affresco letterario che si legge come un thriller.
Una storia in cui ogni personaggio svela poco a poco l’entità del
proprio rapporto con la vittima, e in cui l’autore intreccia con abilità
uno stile perfetto e potente a una profonda riflessione sui
sopravvissuti: sul loro senso di colpa, e sui fantasmi che li
tormenteranno per tutta la vita.
«Scritto
magnificamente… Pochoda mette insieme uno sguardo lirico e crudo sulle
paure più profonde dei personaggi, con un ritratto evocativo di Red
Hook». Publisher’s Weekly
«La prosa è
così lirica e dettagliata che il lettore immaginerà facilmente di
trovarsi a Brooklyn. Una splendida lettura per tutti coloro che amano i
misteri cittadini e i thriller letterari». Library Journal
«Pochoda ci spinge giù, nelle profondità di un racconto allarmante e liberatorio». Booklist
Un incredibile successo di pubblico:
«Anche
se Ivy Pochoda non dovesse mai più scrivere nulla, questo romanzo
basterebbe per farsì che restasse sulla bocca di tutti per i decenni a
venire».
«Una storia bellissima che mi ha ricordato Mystic River. Stessa ambientazione, stesso tipo di personaggi e descrizioni!»
«Non lasciatevi sfuggire questo romanzo stupendo!»
NOVITA AMADEI
DENTRO C'è UNA STRADA PER PARIGI
Neri Pozza - pag. 192 - € 16 - Martha è stata appena licenziata dall’agenzia
immobiliare in cui lavorava a Parigi, quando anche il suo ragazzo le
dice che tra loro è finita. L’unica cosa che Martha può fare adesso,
perciò, è prendersi cura di Eline, la figlia di cinque anni, e iniziare
una nuova vita in compagnia di quella bambina fragile e sorprendente.
Martha viene a sapere dall’amministratore di condominio che la donna
delle pulizie dell’appartamento al piano di sopra se n’è andata, e si
offre di sostituirla, anche se non ha mai fatto un lavoro del genere. E
proprio mente sta andando al piano di sopra per stirare gli abiti di un
enigmatico signore che non ha mai incontrato e di cui conosce solo il
nome – Jacob Lundman – la ragazza si imbatte nella vicina. La donna si
chiama Adèle, vive da sola in quell’appartamento da molti anni e non
esce mai di casa. Complice l’irruenza della piccola Eline, Martha non
solo diventa amica intima di Adèle, tanto da ricevere la confessione di
un terribile segreto che ne ha condizionato l’intera esistenza e l’ha
indotta a tagliare i ponti con il mondo esterno, ma scoprirà chi è il
misterioso inquilino del piano di sopra, fino al fatidico incontro.
Dentro c’è una strada per Parigi – finalista alla I edizione del Premio
Nazionale di Letteratura Neri Pozza – è un romanzo profondo e
coinvolgente che racconta una delicata storia di amicizia femminile, e
riflette sulla fatica e sulla bellezza dell’essere madre. Con una
scrittura precisa, che delinea personaggi dalla grande umanità e
ambientazioni incantate, Amadei ci regala il ritratto di una donna
moderna che non smette mai di sperare, e di lottare, anche quando ogni
cosa sembra perduta.
Nòvita Amadei
è nata a Parma nel 1978. Per motivi familiari e professionali ha
soggiornato in diversi Paesi, tra cui anche a Parigi. Attualmente vive a
Marseille. Dopo aver lavorato come ricercatrice e formatrice
all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) a Roma, dal
2008 è coordinatrice del programma francese di reinserimento dei
rifugiati. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e di
racconti che hanno vinto premi letterari italiani. Dentro c’è una strada
per Parigi è il suo primo romanzo.
MANUEL CHAVES NOGALES
L'AGONIA DELLA FRANCIA
Neri Pozza - pag .208 - € 17 - È il novembre del 1936 quando il giornalista e
scrittore Manuel Chaves Nogales, preoccupato dalla china che sta
prendendo la guerra civile spagnola, decidere di radunare la famiglia,
lasciare Madrid e trasferirsi a Parigi. Per lui è l’inizio di una nuova
vita. La Francia è una nazione splendida, democratica, che offre
migliaia di opportunità e Chaves Nogales non fatica a trovare lavoro
come collaboratore per la stampa francese, quella sudamericana, e
arrivando persino a realizzare una contributo fisso sull’attualità
spagnola, diretta a coloro che erano fuggiti dal proprio paese o da cui
erano stati esiliati. Quando una soffiata di un collega, però, lo
informa che con l’arrivo dei nazisti le cose cambieranno pericolosamente
e che, anzi, la Gestapo è già sulle sue tracce, Chaves Nogales è
costretto ad andarsene ancora una volta. E, raggiunta Bordeaux, si
imbarca per Londra, dove trascorrerà il resto della sua vita. L’agonia della Francia
è un saggio splendido incentrato sull’arrivo delle truppe tedesche a
Parigi. Lo scrittore spagnolo mette a frutto tutte le sue conoscenze e
fa parlare i molteplici testimoni che ebbe modo di conoscere e
intervistare, per spiegare le ragione che portarono la Francia a chinare
il capo di fronte all’armata nazi-fascista, fino alla firma
dell’armistizio con la Germania, nel giugno del 1940. La grande
esperienza di Nogales in tematiche internazionali e la sua straordinaria
fluidità d’esposizione, oltre alla capacità unica di interpretare gli
accadimenti di un mondo sconvolto dai cambiamenti, gli permettono di
tracciare un ritratto lucido e appassionante di un paese che, dopo
essere stato per più di un secolo il faro della democrazia mondiale, si
ritrovò improvvisamente schiavo del totalitarismo.
Manuel Chaves Nogales
(1897-1944) è stato un giornalista e scrittore spagnolo. Ha scritto
reportage e articoli per i più noti giornali dell’epoca. Allo scoppio
della guerra civile spagnola, si è rifugiato in Francia, da cui fuggì
nuovamente alla volta dell’Inghilterra, con l’arrivo delle truppe
naziste. Il suo Juan Belmonte, matador de toros, è considerata ancora oggi una delle migliori biografie mai scritte in lingua spagnola.
1 commento:
Quante novità interessanti che ci proponi!!
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