Lo specialista dei casi impossibili, lo statunitense scrittore di
classici del giallo, JOHN DICKSON CARR, famoso per essere il maestro degli “enigmi
della camera chiusa”, in ROMBI DI TUONO PER IL DOTTOR FELL, del 1960, chiama in
causa il leggendario Führer e la scia
di morte che il suo nome richiama.
Nel Nido dell’Aquila a Berchtesgaden, sulle Alpi bavaresi, dove ha sede
la storica baita (anche se è più uno chalet-fortezza) del Führer diciassette anni prima è
successa una terribile disgrazia … o era forse un omicidio? Fatto sta che,
durante un soggiorno, un uomo è precipitato dal balcone, morendo sul colpo. A far
volare la fantasia delle malelingue, è che il defunto era il facoltoso fidanzato,
dell’allora diva del cinema Eva Ferrier, il quale, guarda caso, poco prima dell’improvvisa
morte, l’ha lasciata sua unica erede testamentaria.
Ma questa è solo la premessa al romanzo. Sulla scena della presunta tragedia
o dell’ipotizzato omicidio, visto il più che plausibile movente, adesso giunge
il dottor Gideon Fell, non solo per svelare l’enigma del passato, ma anche per
prevenirne un altro. Ad aver paura sono in tanti, tutti lì con l’ardire di
risolvere il mistero della morte di Hector Matthews, spasimante dell’avvenente
Eva Ferrier.
Diciassette anni dopo, nella famigerata baita, Audrey Page, figlia di
un uomo d’affari inglese, ha accettato un invito di Eve a Ginevra, proprio
nella residenza vacanziera che ha ereditato da Matthews e nella quale lo stesso
ha trovato la morte. Si teme che, in qualche modo, la storia possa ripetersi.
In effetti, qualcosa di spaventoso accade. L’ombra di un destino
inesplicabile risorge come una forza invisibile capace di uccidere ancora. Il
dottor Gideon Fell, campione mondiale di razionalità, non è tipo da credere all’inevitabilità
del destino ed è pronto a indagare, con la sua mole possente, i suoi baffoni, il
viso rubicondo e il suo immancabile boccale di birra, che lo fa apparire
alticcio, mentre è sempre in perfetta forma con la sua mente ingegnosa e la sua
capacità di non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio utile.
Nido d'Aquila, residenza di Hitler sulle Alpi Bavaresi |
È un bel poliziesco con una buona dose di humour: intricato, complesso,
analitico nel metodo d’indagine, ma anche sorprendentemente ricco di colpi di
scena. Mentre il lettore segue i personaggi impegnati a risolvere un’indagine
del passato, ignora (o forse ha il sentore) che qualcosa di tragico potrebbe
accadere di nuovo, infatti qualcuno potrebbe morire ancora, cadendo “banalmente”
dal famoso balcone del Nido dell’Aquila a Berchtesgaden. Non mancano le
atmosfere fantastiche, proprie di Dickson Carr, e tanti sono gli intrecci tra i
personaggi e i dettagli da risolvere prima di sciogliere l’enigma.
Consigliato.
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