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Sherlock Holmes e il Signore della notte
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All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
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domenica 30 ottobre 2011

Perché leggere Il ritratto che urla

Ecco, Cari Amici Blogger, il titolo che avrei voluto dare alla recensione su Il mio libro.
Il libro "Il ritratto che urla" è di Edi Guselli e a Pupottina è piaciuto moltissimo. Lo trovate QUI. Anche se è strano non trovarlo in libreria, dove non tutto è allo stesso livello.
VOTO 9

Il libro di Edi Guselli veniva presentato come un genere giallo-noir, per molti aspetti, simile ai film di Dario Argento ed, in effetti, lo è, ma rapportabile solo a quelli più riusciti, ai grandi capolavori del regista italiano. Leggendolo, infatti, sembra di veder scorrere le sequenze di un suo film, ma la storia è comunque originale, pur contenendo tutti gli ingredienti del genere giallo classico, ma non rimandando a niente di già conosciuto.
La storia è molto intricata, con una trentina di personaggi che vengono progressivamente decimati da un efferato serial killer, il quale sembra agire per pura follia, ma che, come tutti, ha un movente ben preciso, unito ad una forte dose di sadismo, che rende raccapriccianti le sue gesta.
A svolgere le indagini è il classico ispettore dai metodi poco ortodossi, al di sopra delle regole, che vive e lotta affinché giustizia sia fatta. Vuole a tutti i costi fermare il serial killer, ma è vulnerabile, perché la sua vita lo ha reso tale, portandolo a chiudersi dietro una corazza. Tuttavia, il personaggio affronterà progressivamente  un’evoluzione, che lo porterà ad aprirsi  verso gli altri, mentre il serial killer non lo perderà d’occhio, studiando le sue mosse.
In questo giallo, ogni cosa è come dovrebbe essere e non manca niente. Anche le descrizioni sono funzionali e non appesantiscono o rallentano l’azione: il tutto è distribuito e dosato alla perfezione.
Il libro è davvero ben scritto, con uno stile scorrevole che cattura da subito, e la trama non è per niente banale o scontata. Il finale è sorprendente.
Pupottina  è entusiasta di “Il ritratto che urla” e lo consiglia a chi ama il genere o a chi ha voglia di provare un brivido tutto italiano.

7 commenti:

Amanita ha detto...

Sono la tipica persona che quano guarda un horror, almeno per quattro o cinque volte chiude gli occhi nelle scene più cruente... ma il film poi va avanti... se leggessi il libro e chiudessi gli occhi una pagina sì e una no, come farei ad arrivare alla fine?

Isabel ha detto...

libro accattivante :)

Adriano Maini ha detto...

Mi devo fidare? Il genere é il mio preferito, ma, come mi sembra di avere già scritto qui, sono molto esigente.

riri ha detto...

Cara, non credo che lo leggerò, un genere per me nuovo, nel senso che dovrei provare per vedere se mi piace, al momento leggo libri su storie medioevali..tanto con i tempi che si rincorrono:-)))Baci e buon inizio settimana.

Vele Ivy ha detto...

Argh, ma la copertina è raccapricciante!! Non so se avrei nemmeno il coraggio di prenderla in mano... o___O

Felinità ha detto...

mhhmmm una cosa un po' nuova, inteeressante Pupy.
Buona settimana .... con festa incorporata miaoooooooooùùùù

Gabe ha detto...

ciao Pupottina,come va?spero meglio.un bacio

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