I CENTOMILA REGNI
Nora K. Jemisin
Gargoyle Extra - pp. 382 - 18 €
Vincitore del Locus e del Romantic
Times Reviewer’s Choice Awards 2011
come Miglior Romanzo
Candidato al Nebula, Hugo, Word Fantasy,
Crawford e Gemmell Awards
Se dèi e mortali si ritrovano insieme, qualcuno deve soccombere, a meno che...
All’inizio di
tutti i tempi venne combattuta una guerra tra Nahadoth, il Signore della
Notte, dio del caos e del cambiamento, e il fratello Itempas, il
Signore Lucente, dio dell’ordine e della quiete. Nahadoth la perse
procurando a lui e alla sua divina progenie l’intollerabile castigo
dell’assoggettamento eterno agli umani, i nemici di sempre. A distanza di
qualche migliaio di anni, il Signore della Notte e le altre divinità
sottomesse dimorano nella maestosa città di Sky, fianco a fianco con i
membri della famiglia reale degli umani Arameri. Questi, dal Palazzo di
Corte, godono della stupefacente panoramica di tutti i Centomila Regni
in balìa del loro brutale dominio. Forti di tanta influenza, gli Arameri
possono permettersi di plasmare la vita dei sudditi degli altri
territori come vogliono e di assecondare i loro personali capricci e
sadici desideri, abusando delle facoltà sovrannaturali di Nahadoth e
degli altri dèi in cattività. Notoriamente crudeli e freddi, gli Arameri
puniscono con la morte chiunque ne questioni la supremazia. Ma i nemici
più pericolosi degli Arameri sono essi stessi, impegnati a cospirare di
continuo gli uni contro gli altri. Ciò avviene più che mai quando si
pone il problema della successione al trono. Il vecchio sovrano Dekarta
convoca i suoi nipoti: i fratelli gemelli Scimina e Relad, e la giovane
Yeine, figlia di sua figlia Kinneth, appena morta in circostanze oscure.
Yeine è nata e vive a Darre, una periferica e arretrata regione
settentrionale, che lascia per recarsi a Sky. Durante l’udienza gli
eventi prendono una piega spiazzante: il patriarca Dekarta nomina eredi
tutti e tre i suoi nipoti, anche Yeine dunque può ambire al trono dei
Centomila Regni, ossia del mondo intero. Suo malgrado, la ragazza si
trova dentro una spietata competizione per il potere. Così,
catapultata in una terra estranea, all’interno di una famiglia fino ad
allora sconosciuta, Yeine deve districarsi in un puzzle intricatissimo
di macchinazioni politiche, sotterfugi pericolosi e alleanze mutevoli,
imbastito sia dagli umani egemoni sia dagli dèi asserviti. Quest’ultimi,
non senza ambiguità, aiutano la ragazza a far luce sulla sanguinosa
storia all’origine della stirpe degli Arameri e sulla morte di sua madre
– sconfessata vent’anni prima da Dekarta perché unitasi a un uomo, il
futuro padre di Yeine, a lui sgradito. Scoperta la verità, Yeine troverà
il coraggio e la fermezza necessari per imprimere una svolta
incredibile non soltanto al suo personale destino.
Copertina originale |
Nora K. Jemisin attinge da una vasta varietà di culture, religioni e teorie per dare vita a un’inedita e ben strutturata mitologia,
dove tutti i personaggi, siano essi uomini o dèi, incarnano un
archetipo dai tratti estremizzati – candore, tenebre, tradimento,
furbizia, dissolutezza – e dove – distanziandosi dall’epic fantasy più
cruento che procede sotto l’egida del compromesso – si compie una riabilitazione della moralità, quale capacità di discernimento tra potere e abuso, integrità e corruzione.
L’uso della prima persona rende Yeine detentrice
unica del punto di vista narrativo creando così un’empatia speciale con
il lettore, che ne avverte da subito le sensazioni più recondite, i
sussulti di memoria, i dialoghi interiori, i contraccolpi emotivi.
Laddove la prospettiva di Yeine non
riesce a fornire risposte, subentrano le ipotesi dello stesso lettore,
quasi che l’autrice avesse voluto incoraggiarne una tensione speculativa
per coinvolgerlo ancora di più nella sua materia narrativa.
Incontrovertibile pilastro della storia è il depotenziamento apparente degli dèi in favore degli umani, un esplosivo trompe-l’œil letterario nonché elemento di maggiore vivacità della trama. Questi
dèi in cattività, infatti, non se ne stanno affatto tranquilli e
complottano inarrestabilmente contro gli umani, non esitando a mettere
in mezzo alla loro plurimillenaria congiura anche un essere mortale come
Yeine, portatore di una condotta diversa dai suoi spregevoli consimili.
Pur riconoscendo gli intenti manipolatori di cui è vittima, però, Yeine
alla fine è pronta ad assumersi apertamente le nuove responsabilità
derivatele dal suo prestigioso status e non solo, e decide sulla cosa
più importante di tutti e per tutti, indifferenziatamente: la libertà.
E se la fortuna del romanzo di formazione del III millennio risiedesse nel fantasy?
È, infatti, sempre più frequente che la bildung si affratelli al
fantastico – pensiamo solo a Neil Gaiman, Brandon Sanderson, Jo Walton,
Sarah Ash – attraverso trame di articolata incisività. In tal solco si
colloca di buon grado lo splendido esordio di Nora K. Jemisin. Lungi dal
rivelarsi un limite, la complessità delle prove con cui Yeine deve
misurarsi per raggiungere una piena maturità genera un fecondo mix di suggestione e riflessione.
Personaggio sfaccettato, Yeine Darr è più cose insieme: una forestiera
che si muove guardinga in una società cinica e ostile; una possibile
erede di un Regno sterminato; una figlia che deve riconciliarsi con il
ricordo della madre, con i conseguenti disincanti e sconvolgimenti;
soprattutto, un modello di umanità del tutto antitetico a quello
dominante: una diciannovenne ancora acerba ai sentimenti definitivi ma
che non è disposta a rinunciare al suo innato senso di giustizia.
La scrittrice |
Nata nello Iowa, Nora K. Jemisin è vissuta tra New York, l’Alabama e il Massachusetts. Laureata in Psicologia e specializzatasi in Scienza dell’Educazione, dopo diversi racconti, nel 2010 debutta brillantemente con il romanzo I Centomila Regni, che viene tradotto in tedesco, francese, spagnolo e adesso in italiano per i tipi di Gargoyle. Primo episodio di “The Inheritance Trilogy”, è seguito da The Broken Kingdoms (2010) e The Kingdom of Gods (2011). Jemisin è anche autrice della serie “Dreamblood” (finora composta dai romanzi The Killing Moon e The Shadowed Sun), incentrata su delitti che preannunciano un’imminente guerra magica. Vive a Brooklyn, dove, oltre a scrivere romanzi e racconti, lavora come tutor accademico.
Da I Centomila Regni:
Nella lingua Darre abbiamo una parola per indicare l’attrazione che un pericolo può esercitare su una persona: esui.
È l’esui che spinge i guerrieri a combattere battaglie senza speranza e
li fa morire ridendo. Esui è anche ciò che spinge una donna a
innamorarsi di uomini sbagliati per loro, uomini che diventerebbero dei
padri senza valore. La parola Senmita che maggiormente si avvicina a
questo concetto è brama, che può essere usata per indicare la brama di sangue o brama di vita,
sebbene non riescano a rendere in modo adeguato i vari livelli di
significato che include la parola esui. Questa è gloria, è follia. È
tutto ciò che esiste di insensato, irrazionale, pericoloso. Ma senza
l’esui, vivere non avrebbe senso.
Hanno detto:
L’insolito e avvincente racconto di una scrittrice carica d’estro. Kirkus Reviews
Un esordio
sfolgorante. Struttura solida, personaggi superbi, trama complessa ma
efficacemente sviluppata. Yeine è una protagonista dall’indubbio
carisma, il viaggio che compie per andare incontro al suo destino resta
impresso nella memoria. Romantic Times Book Reviews
I Centomila Regni è una delizia per il lettore e introduce una forte voce nuova nel genere fantasy. Library Journal
Personaggi
sfaccettati lottano con i loro fardelli e desideri individuali,
muovendo le fila di un plot fenomenale, con un sacco di colpi di scena a
tratti divertenti a tratti spaventosi a tratti agrodolci. Publishers Weekly
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