Nel Limbo
è un libro che ho scelto per la copertina (che mi ha subito catturata), per la
trama (che mi è sembrata subito interessante), per il genere (il thriller è tra
i miei preferiti), per la scrittrice Rosamund Lupton (di cui ho sentito parlare
bene).
Anche
questo thriller è un bestseller, ma è diverso da come me lo aspettavo,
probabilmente per quel tocco di soprannaturale e di mistico. Il perché del
titolo “Nel limbo” mi ha incuriosita e ha aperto in me varie aspettative dovute
a reminescenze dantesche, ma non c’è stato niente di quello che mi aspettavo. È
stato un romanzo che mi ha sorpresa e mi ha tenuta con il fiato sospeso, fino
all’ultimo rigo.
La trama
in sintesi …
Grace Covey è felicemente sposata con un uomo di successo, Mike, e ha due
figli: Jenny, che ha sedici anni e gambe lunghe da far girare la testa a uomini
ammirati e a donne invidiose, e Adam, un bambino di otto anni, sensibile e
dolce, che legge di cavalieri buoni e si fa chiamare Sir Covey. Grace non sa
che la vita che ha conosciuto finora durerà meno di ventiquattro ore. Infatti,
tutto cambia il giorno del compleanno di suo figlio che è anche la giornata
dello sport a scuola. Scoppia un incendio e tutti credono che nella scuola non
ci sia nessuno, ma Grace si accorge dell’assenza di sua figlia e corre a
cercarla all’interno dell’edificio. Ne uscirà solo con l’aiuto dei pompieri
insieme a Jenny. Grace, però, è in coma irreversibile, mentre Jenny è
gravemente ustionata e i medici la tengono in coma farmacologico.
Eccomi ritornata al perché del titolo. L’io narrativo è affidato a Grace che, anche in coma, continua a muoversi come un’essenza incorporea, un angelo che veglia sulla sua famiglia e cerca di scoprire la verità. Grace non è sola: con lei c’è Jenny che non riesce a ricordare niente. Entrambe sono due anime confuse che cercano di mettere insieme i pezzi del puzzle della loro memoria. Dietro l’immane tragedia si nasconde, infatti, una verità ancora più inquietante: l’incendio è doloso e sembra che il piromane abbia voluto colpire proprio Jenny.
Eccomi ritornata al perché del titolo. L’io narrativo è affidato a Grace che, anche in coma, continua a muoversi come un’essenza incorporea, un angelo che veglia sulla sua famiglia e cerca di scoprire la verità. Grace non è sola: con lei c’è Jenny che non riesce a ricordare niente. Entrambe sono due anime confuse che cercano di mettere insieme i pezzi del puzzle della loro memoria. Dietro l’immane tragedia si nasconde, infatti, una verità ancora più inquietante: l’incendio è doloso e sembra che il piromane abbia voluto colpire proprio Jenny.
La soprannaturale e mistica Grace osserva il dolore di suo marito,
l’avvicendarsi in ospedale di amici addolorati e della cognata che lavora in
polizia e indaga sul caso perché ha subito capito che qualcosa non è chiaro. Il
giallo si infittisce e la suspense non viene risparmiata al lettore. Tutti i
personaggi coinvolti sembrano nascondere qualcosa. E la sicurezza di aver
capito che cosa sia successo appare impossibile perché le condizioni precarie
di Grace e Jenny possono impedire al lettore di giungere alla soluzione del
mistero che potrebbe rivelare una verità agghiacciante.
Rispetto ad altri libri che ho letto, questo risulta avere un impatto
emotivo molto più forte, forse proprio per la condizione immobile di Grace e
Jenny in coma.
La storia, grazie a questa strategia narrativa, risulta straordinariamente
mozzafiato, con uno stile poetico e commovente e con una forte dose di
suspense.
Quanti rischi affrontano i genitori per salvare i figli?
1 commento:
Penso sia un bel libro, da leggere per aiutarci anche a riflettere sull'importanza di essere genitori, e su tutto quello che un genitore può e deve affrontare per i propri figli.
Grazie di questa indicazione.
Ciao cara, buona domenica a te e famiglia
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