Il diario semiserio di un ottuagenario di fronte a un bivio:
assumere la pillola della dolce morte o provare a vivere di nuovo
Un romanzo diventato un vero e proprio caso editoriale in Olanda
assumere la pillola della dolce morte o provare a vivere di nuovo
Un romanzo diventato un vero e proprio caso editoriale in Olanda
Domenica 13 gennaio
Ieri
sera Evert ha buttato sei tortine glassate nell’acquario del secondo
piano. I pesci rossi si sono ingozzati fino a scoppiare.
I loro cadaveri ora galleggiano in mezzo ai resti di dolce.
Nell’ospizio si è scatenato l’inferno.
Durante
la colazione Evert ha fatto finta di andare in bagno, è salito per le
scale, si è guardato bene intorno e ha gettato
nell’acqua dei pesci le tortine che teneva sotto la giacca. Il
sacchetto di plastica l’ha buttato subito nella spazzatura, una mossa un
po’ sciocca dal punto di vista indiziario; ma per fortuna l’inserviente
ha già svuotato tutti i secchi.
L’acquario
è in un angolo piuttosto buio, e ieri sera nessuno ha notato nulla. Non
si trattava di un’operazione priva di rischi:
se lo avessero beccato poteva fare subito le valigie. Forse, nel
profondo del suo cuore, non gli importa che lo becchino, ma se dovessero
metterlo spalle al muro negherà con forza, mentirà e si arrabbierà. Per
lui è così che funziona il gioco. La sua filosofia:
la vita non è altro che ammazzare il tempo nel modo più piacevole
possibile. Quindi la si può vivere rilassati. Io lo invidio. Ma imparo
in fretta.
Ieri
però ero abbastanza teso, perché Evert mi aveva preannunciato la sua
bravata in modo che mi potessi creare un alibi di
ferro. Ma non è stato mica facile. Ho dovuto aspettare nella sala
conversazione fin quando, finalmente, due del mio piano hanno deciso di
tornare su. «Risalgo con voi. Così ci facciamo due passi insieme.» Il
signore
e la signora Jacobs mi hanno guardato in modo un po’ strano.
Stamattina
verso le nove è scattato l’allarme. Andando in chiesa, la signora
Brandsma ha notato i pesci a pancia in su. A
quanto pare si è anche tentato di insabbiare il tutto, ma la signora
Brandsma, mentre correva ad avvisare la sorella di turno, lo aveva già
detto a chiunque incontrasse. Un attimo fa mi ha bussato il vicino: «Ma
cosa sento...»
Non vedo l’ora di ascoltare i discorsi che si faranno tra poco a tavola.
In libreria dall’ 1 ottobre
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