Daniel Silva, IL CASO CARAVAGGIO
IL LIBRO - Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere «letteralmente fatto a pezzi» sembrerebbe ridicola persino a lui. Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi può farlo, se non quell’«odioso, pingue» collega che risponde al nome di Oliver Dimbley? «Discreto come il fischio di un treno a mezzanotte», Dimbley lo ha avvicinato in un pub di Londra, gli ha offerto di comprare la sua galleria d’arte di Mason’s Yard (come faceva a sapere dei suoi conti in rosso e della sua crescente «passione per l’alcol»?) e lo ha spedito sul lago di Como. Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere «letteralmente fatto a pezzi» sembrerebbe ridicola persino a lui.
IL LIBRO - Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere «letteralmente fatto a pezzi» sembrerebbe ridicola persino a lui. Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi può farlo, se non quell’«odioso, pingue» collega che risponde al nome di Oliver Dimbley? «Discreto come il fischio di un treno a mezzanotte», Dimbley lo ha avvicinato in un pub di Londra, gli ha offerto di comprare la sua galleria d’arte di Mason’s Yard (come faceva a sapere dei suoi conti in rosso e della sua crescente «passione per l’alcol»?) e lo ha spedito sul lago di Como. Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere «letteralmente fatto a pezzi» sembrerebbe ridicola persino a lui.
Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi
può farlo, se non quell’«odioso, pingue» collega che risponde al nome di
Oliver Dimbley?
Dopo
il successo de La ragazza inglese, Daniel Silva torna con un altro
episodio della serie di Gabriel Allon, «uno degli eroi più affascinanti
che il genere thriller abbia mai prodotto» (Philadelphia Inquirer). Un
romanzo che mostra tutta la straordinaria abilità dell’autore nell’unire
personaggi memorabili, imprevedibili colpi di scena e ambientazioni
mozzafiato.
«Una trama mozzafiato, con una serie di doppi e tripli salti mortali».
People
Daniel Silva è
nato in Michigan nel 1960. Nel 1984 ha iniziato la carriera
giornalistica lavorando per United Press International, per poi
diventare produttore televisivo della CNN. Negli Stati Uniti tutte le
sue opere sono entrate nelle classifiche dei libri più venduti. I suoi
ultimi romanzi sono La ragazza inglese e L’angelo caduto. Attualmente
vive con la moglie e i due figli a Washington.
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Suzanne Fagence Cooper,
EFFIE GRAY. STORIA DI UNO SCANDALO
EFFIE GRAY. STORIA DI UNO SCANDALO
IL LIBRO - È una fredda giornata di aprile
del 1854 alla stazione King’s Cross di Londra quando Effie Gray, moglie
di John Ruskin, il celebre critico d’arte, prende posto sul treno
diretto in Scozia, a Bowerswell, la casa dei suoi. La
giovane donna stringe tra le mani una busta in cui vi sono la sua fede
nuziale e alcuni biglietti indirizzati agli amici, brevi righe che
annunciano la decisione che desterà scandalo e scalpore nella buona
società londinese: la sua separazione da John Ruskin, un gesto rovinoso
per la reputazione di un uomo al culmine della sua fama. John
Ruskin non è, infatti, un critico d’arte qualsiasi. Dall’estate del
1843, quando è uscito il suo tributo a Turner in Pittori moderni, è
diventato il critico d’arte per eccellenza, un uomo amato e ammirato nei
salotti letterari londinesi. Dopo averlo letto, Charlotte Brontë ha
esclamato: «È come se finora avessi camminato bendata: questo libro mi
ha restituito la vista!» Ispirato, brillante, Ruskin è invitato ai
ricevimenti più esclusivi, dove è corteggiato dalle donne più avvenenti e
adulato dagli uomini più in vista.
Racconto di una donna
che divenne l’eroina di una grande storia d’amore, di un genio malato e
di un pittore affascinante e ribelle, Effie Gray narra di uno dei più
grandi scandali e triangoli d’amore del mondo dell’arte, oltre a
illuminare impeccabilmente pregiudizi, segreti e passioni della Londra
vittoriana.
Da questo libro il film EFFIE GRAY
con Dakota Fanning, Emma Thompson, Tom Sturridge
«È un libro eccezionale su un trio eccezionale e le loro famiglie eccezionali».
The Scotsman
Suzanne Fagence Cooper
ha trascorso 12 anni come curatrice e ricercatrice presso il Victoria
& Albert Museum di Londra, studiando le collezioni vittoriane e
l’arte pre-raffaellita e scrivendo diversi libri e saggi sull’argomento.
Grazie all’ottima conoscenza dell’arte vittoriana è apparsa in numerosi
programmi televisivi anglosassoni. Vive nello Yorkshire con il marito e
le due figlie.
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Eskol Nevo, SOLI E PERDUTI
IL LIBRO - Accade a volte che degli uccelli appaiano
inaspettatamente lontano dalla loro abituale rotta migratoria, lontano
dallo stormo, soli e perduti in un continente dove non dovrebbero
trovarsi. Lost solos, li chiamano, assoli perduti. Lost solos sono
anche i personaggi di questa storia che, fuori posto nel mondo per una
qualche ragione, si ritrovano a incrociare le loro esistenze. A muovere
le danze è Geremia Mendelshtorm, lost solo nel lontano New Jersey. Dopo
quarant’anni di felice vita coniugale, la signora Mendelshtorm se n’è
andata, e Geremia si scopre improvvisamente privo di appartenenza in un
luogo dove le famiglie sono come cocci di vaso. Nemmeno i risparmi,
accumulati sgobbando da mane a sera, lo interessano più. Un giorno, ha
la brillante idea: immortalare il nome dell’amata finanziando la
costruzione di un nuovo mikveh, un bagno rituale, nella Città dei Giusti
in Israele, dove la moglie e lui avevano in programma di recarsi
insieme l’estate precedente. Nella Città dei Giusti, l’assistente
generale tuttofare del sindaco è Moshe Ben Zuk. Un giorno Moshe si è
messo la kippah in testa e si è trasferito là, nel paese degli
ortodossi, sforzandosi disperatamente di considerarsi un uomo nuovo,
capace di guardare le vecchie passioni da una distanza di sicurezza.
Eshkol Nevo
è nato a Gerusalemme. Dopo un'infanzia trascorsa tra Israele e gli
Stati Uniti ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso una carriera
di pubblicitario, abbandonata poi per dedicarsi alla letteratura. Oggi
insegna scrittura creativa in numerose istituzioni. Tra le sue opere: La
simmetria dei desideri (Neri Pozza 2010, BEAT 2012), Neuland (Neri
Pozza 2012, BEAT 2015), Nostalgia (Neri Pozza 2014).
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Laura Lippman
OGNI COSA E' SEGRETA
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OGNI COSA E' SEGRETA
IL LIBRO - In un afoso pomeriggio di luglio
due bambine, Ronnie Fuller e Alice Manning, attraversano da sole la
Ed¬monson Avenue a Baltimora. Vengono da una festa in piscina, da dove
sono state cacciate. Non hanno un copricostume. Si sono avvolte
nell’asciugamano e imprecano ogni volta che casca. Dopo esserci
inciampata per la quarta volta, Ronnie se lo mette intorno al collo,
fregandosene se la gente la ve¬de mezza nuda.
È
il giorno in cui le due ragazzine sono destinate a infrangere ogni
regola. Hanno cominciato alla festa dove hanno mollato un pugno alla
madre di una compagna di scuola, e continuano scorrazzando svestite tra
le strade arroventate e i quartieri assolati della città.
A
metà di Hillside, la più maestosa delle strade di Baltimora, una
carrozzina brilla al sole in cima a una rampa di scale. Dentro vi è una
neonata addormentata, sdraiata su un fianco nel passeggino, le guance
tonde spiaccicate da un lato. Perché non comportarsi da brave bambine,
«prendendosi cura» della neonata? è il pensiero che attraversa la mente
di Ronnie.
Quando la polizia rinviene il
cadavere di Olivia Barnes - questo il nome della neonata - il destino
delle due ragazzine è segnato: ritenute colpevoli dell’orrendo crimine
vengono condannate a scontare una condanna di sette anni nel
penitenziario minorile.
Il giorno del loro
rilascio Baltimora sembra averle dimenticate. La città si è riempita di
boutique e cinema. La famiglia Barnes si è trasferita in un altro
quartiere. Alice medita di iscriversi al college. Ronnie pensa di
guarire dalle ferite del penitenziario.
Ma
l’oblio è solo apparente. Quando in un centro commerciale scompare
un’altra bambina, frotte di giornalisti, vicini di casa e poliziotti
braccano «le colpevoli dell’omicidio Barnes», convinti che siano
responsabili di un nuovo crimine.
Con un
romanzo «potente e inquietante» (New York Times Book Review) e carico di
colpi di scena, Laura Lippman costruisce una storia scioccante sulla
colpa, sulla violenza e su un mondo dove ogni cosa è segreta, nascosta
sotto un velo di falsità e di ipocrisia.
Da Ogni cosa è segreta è stato tratto un film
con Dakota Fanning e Diane Lane,
adattato per il grande schermo da Laura Lippman
«Un romanzo eccezionale». Orlando Sentinel
Laura Lippman
è nata ad Atlanta e cresciuta a Baltimora, una delle città più violente
d’America. Nel 1997, quando apparvero i suoi due primi romanzi, Baltimora Blues e Charm City,
Laura Lippman mise da parte una ventennale carriera giornalistica per
dedicarsi pienamente alla letteratura. Da allora ha pubblicato numerosi
romanzi di grande successo.
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Allen Eskens, VERITA' SEPOLTE
IL LIBRO
- Carl Iverson reca in faccia tutti i segni della vecchiaia, ha la
pelle ingiallita dall’ittero e un collo così fine da poter essere
afferrato con una mano sola. Tuttavia, al di là dell’età e di una grave
malattia, non ha altro in comune con gli ospiti della casa di riposo di
Hillview Manor, a Minneapolis. Carl Iverson, infatti, è un mostro,
accusato di aver stuprato, ucciso e dato alle fiamme la quattordicenne
Crystal Marie Hagen il 29 ottobre 1980. Quando
giunge al suo cospetto per intervistarlo, e redigere una breve
biografia per il suo corso di inglese all’università, lo studente Joe
Talbert scorge un uomo che non ha nulla del pazzo sadico e assassino.
Iverson non ha gli occhi freddi e penetranti e l’aspetto spaventoso e
disumano del killer, è soltanto un vecchio eroso dal cancro. Secondo il
personale della casa di cura non arriverà a Natale, anche perché
preferisce avere la testa lucida e non assumere morfina.
Con un ritmo
vertiginoso e «un finale perfetto sotto ogni punto di vista» (Booklist),
«il debutto magistrale di Allen Eskens» (Publishers Weekly) è un
romanzo sconvolgente che la critica ha collocato tra Mystic River di
Dennis Lehane e Il buio oltre la siepe di Harper Lee. La storia di un
ragazzo che scopre la chiave d’accesso alle verità sepolte dietro i
silenzi della vita quotidiana.
«Niente è più pericoloso che difendere un vecchio condannato per un crimine orribile».
Kirkus Review
Allen Eskens
è stato avvocato difensore per vent’anni. Ha affinato le sue abilità di
scrittura creativa nella Minnesota State University, nel Iowa Writing
Festival e nel Loft Literary Center di Minneapolis. È membro
dell’associazione Twin Cities Sisters in Crime. Verità sepolte è il suo
primo romanzo. Sta già lavorando al seguito.
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Irvin Yalom, SUL LETTINO DI FREUD
IL LIBRO
- Sul lettino di Freud è la storia di Seymour Trotter, Ernest Lask e
Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa
alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti,
fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica. Seymour
Trotter, settantun anni, un patriarca della comunità psichiatrica,
venerato in tutto il Nord della California per la sua sagacia e il suo
motto: «La mia tecnica consiste nell’abbandonare qualsiasi tecnica!», va
incontro alla rovina dopo aver preso in analisi Belle Felini, una
trentaduenne di gradevole aspetto, bella pelle, occhi seducenti, vestita
con eleganza, ma con una lunga storia di autodistruzione alle spalle.
Nell’istante in cui l’«alleanza terapeutica» con la sua paziente sembra
dare frutti che nessun Prozac può procurare, Trotter viene accusato di
comportamento sessuale inappropriato nei confronti della giovane donna e
sottoposto ad azione disciplinare dal comitato etico per la medicina. Incaricato
del procedimento è Ernest Lask, assistente universitario presso la
facoltà di psichiatria, studioso che ignora quasi tutto della
psicoterapia.
Dopo
aver indagato i fantasmi della mente in e attraverso Nietzsche,
Schopenhauer e Spinoza, Irvin Yalom, scrive un romanzo che può essere
letto come una lettera aperta ai terapeuti e ai pazienti, una sorta di
istruzioni per l’uso prima di avventurarsi sull’impervio sentiero
dell’analisi, così come un avvincente racconto che svela al lettore
comune che cosa accade realmente sul lettino di Freud.
«Un libro che pone importanti domande su cosa significa
dire la verità da entrambi i lati del lettino».
New York Times Book Review
Irvin D. Yalom
insegna psichiatria alla Stanford University e vive e svolge il suo
lavoro di psichiatra a Palo Alto, in California. Ha scritto numerose
opere, bestseller internazionali. Neri Pozza ha pubblicato La cura Schopenhauer (2005), Le lacrime di Nietzsche (2006), Il problema Spinoza (2012) e Il dono della terapia (20149. Il suo sito è www.yalom.com.
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Joanna Rakoff, UN ANNO CON SALINGER
IL LIBRO - A ventitré anni, Joanna Rakoff
lascia l’università e si trasferisce a New York per inseguire il suo
sogno di diventare una poetessa. All’inizio non ha vita facile: ci sono
le bollette da pagare, le liti con il ragazzo con cui divide
l’appartamento a Williamsburg e la paura di aver sbagliato strada. Ma
quando l’agente letterario di J. D. Salinger – l’autore de Il giovane
Holden – le offre un lavoro come assistente, la vita di Joanna compie un
inaspettato balzo in avanti. In realtà
sarebbe più corretto dire un «balzo all’indietro», visto che il suo
nuovo ufficio sembra appartenere a un mondo ormai estinto da anni: le
pareti tappezzate di legno, i dittafoni, le macchine da scrivere sui
tavoli e, soprattutto, una serie di dipendenti che sembrano usciti da
una puntata di Mad Men e che sonnecchiano dopo un pranzo a base di
martini.
Ispirato
alla vera storia dell’autrice, Un anno con Salinger è il ritratto di
una giovane che si rifiuta di cedere alle difficoltà e al cinismo del
mondo moderno accantonando i propri sogni. Svelandoci una delle icone
più misteriose della letteratura americana del Novecento, Joanna Rakoff
rende omaggio al mondo editoriale di una volta, un mondo fatto di
strette di mano e di gentiluomini. Per dimostrare che i libri hanno
ancora il potere universale di risvegliare il nostro io, e di farci
scoprire la strada per la felicità.
«Rakoff
tesse sapientemente, e abilmente, la sua storia con Salinger,
fino a
ricavarne un racconto più ampio, più universale,
che parla delle svolte
reali che ci conducono all’età adulta».
The Washington Post
Joanna Rakoff
è una scrittrice, giornalista e critica americana. Collabora con varie
testate, tra cui il New York Times, il Los Angeles Times, il Washington
Post Book World, il Boston Globe e Vogue. Il suo romanzo d’esordio, A
Fortunate Age, ha vinto il Goldberg Prize for Jewish Fiction by Emerging
Writers e Elle Readers’ Prize, ed è stato nella classifica dei
bestseller del San Francisco Chronicle. Alcune sue poesie sono apparse
sulla Paris Review e sulla Kenyon Review. Vive a Cambridge, in
Massachusetts.
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Niall Williams, STORIA DELLA PIOGGIA
IL LIBRO - Ruth
Swain, matricola del Trinity College di Dublino ─ viso affilato, labbra
sottili, pelle pallida incapace di abbronzarsi, lettrice di quasi tutti
i romanzi del diciannovesimo secolo, figlia di poeta ─ giace a letto,
in una mansarda sotto la pioggia, «al margine ─ come lei dice ─ tra
questo e l’altro mondo». Un giorno è svenuta al college, e da allora,
malata, trascorre le sue ore in compagnia dei libri ereditati dal padre.
Romanzi, racconti e versi attraverso i quali si avventura su sentieri
sconosciuti, vive vite altrui piene di amori e passioni travolgenti,
apprende cose che pochi sanno: che Dickens, ad esempio, soffriva
d’insonnia e di notte passeggiava per i cimiteri; o, ancora, che da
giovane Stevenson aveva attraversato la Francia dormendo sotto le
stelle, in compagnia di un’asina che somigliava vagamente a una signora
di sua conoscenza. Finalista al Man Booker Prize, il prestigioso premio britannico, Storia della pioggia
è uno dei romanzi più celebrati della recente stagione letteraria. Inno
al potere curativo dei libri, l’opera di Niall Williams ha incantato
critici e lettori per la bellezza della sua scrittura e la sorprendente
originalità con cui svolge l’antico tema del legame tra letteratura e
vita.
«Una bella storia piena di poesia... Da gustare, leggendola lentamente».
Irish Independent
Niall Williams
è uno scrittore irlandese. Si è laureato in letteratura inglese e
francese presso l’University College di Dublino e dottorato in Modern
American Literature. Ha lavorato come copywriter per Avon Books, a New
York. Il suo primo romanzo, Four Letters of Love, è stato un bestseller internazionale, pubblicato in oltre venti paesi.
Richard Price, CLOCKERS
IL LIBRO - Nei caseggiati popolari di Roosvelt Projects, alle porte di New York, il giovaneRonald «Strike» Dunham dirige una banda di spacciatori di crack da marciapiede, detti clockers. Dai piani alti un giorno Strike riceve una richiesta: Darry Adams, uno spacciatore alle sue dipendenze beccato a vendere di nascosto la droga di altri grossisti, deve essere fatto fuori. Se da un lato, Strike sa che obbedire significherebbe assicurarsi un bel salto nella gerarchia del crimine, dall’altro non vuole finire in galera a vent’anni. Si confida così con il fratello Victor, che gli dice di avere un «uomo di fiducia», e va a letto. Il giorno dopo Darryl Adams viene freddato da quattro colpi sparati a bruciapelo. Quando i due agenti della omicidi, Rocco Klein e Larry Mazzilli, raggiungono la scena del delitto, trovano sul posto Victor Dunham, pronto a confessare subito l’omicidi e a consegnare l'arma del delitto. Maz- zilli, che non vede l’ora di andarsene da quel quartiere di tossici e neri, si beve subito la versione di Victor. Rocco invece no. Con una struttura corale che restituisce le voci da strada degli spacciatori e una lingua avvolgente che mescola suspense, humor e investigazione, Clockers – il romanzo, nominato al National Book Critics Circle, da cui è stato tratta la celebre serie tv The Wire e un film di Spike Lee – è uno dei migliori affreschi dell’America contemporanea. Un’America violenta e disperata che ha smesso di inseguire il proprio sogno; un paese dove non esiste salvezza e si può morire a ogni angolo di marciapiede.
IL LIBRO - Nei caseggiati popolari di Roosvelt Projects, alle porte di New York, il giovaneRonald «Strike» Dunham dirige una banda di spacciatori di crack da marciapiede, detti clockers. Dai piani alti un giorno Strike riceve una richiesta: Darry Adams, uno spacciatore alle sue dipendenze beccato a vendere di nascosto la droga di altri grossisti, deve essere fatto fuori. Se da un lato, Strike sa che obbedire significherebbe assicurarsi un bel salto nella gerarchia del crimine, dall’altro non vuole finire in galera a vent’anni. Si confida così con il fratello Victor, che gli dice di avere un «uomo di fiducia», e va a letto. Il giorno dopo Darryl Adams viene freddato da quattro colpi sparati a bruciapelo. Quando i due agenti della omicidi, Rocco Klein e Larry Mazzilli, raggiungono la scena del delitto, trovano sul posto Victor Dunham, pronto a confessare subito l’omicidi e a consegnare l'arma del delitto. Maz- zilli, che non vede l’ora di andarsene da quel quartiere di tossici e neri, si beve subito la versione di Victor. Rocco invece no. Con una struttura corale che restituisce le voci da strada degli spacciatori e una lingua avvolgente che mescola suspense, humor e investigazione, Clockers – il romanzo, nominato al National Book Critics Circle, da cui è stato tratta la celebre serie tv The Wire e un film di Spike Lee – è uno dei migliori affreschi dell’America contemporanea. Un’America violenta e disperata che ha smesso di inseguire il proprio sogno; un paese dove non esiste salvezza e si può morire a ogni angolo di marciapiede.
«Un vero e proprio classico. Un libro potentissimo». Newsweek
Richard Price
è autore di sceneggiature, libri autobiografici e grandi romanzi
dickensiani. Oltre a firmare alcuni episodi di The Wire, una delle serie
tv più amate dagli americani, ha ricevuto svariati premi, tra cui un
Edgar Award, un Writers Guild of America e la nomination agli Oscar per
la sceneggiatura non originale di Il colore dei soldi di Martin Scorsese. Nel 2008 con Giano ha pubblicato La vita facile, con grande successo di critica e di pubblico.
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Silvio Perrella, FINO A SALGAREDA
IL LIBRO - Come ricostruire la vita di
Goffredo Parise, il nomade della letteratura italiana, se non con una
mappa letteraria che metta insieme i luoghi che più di tutti hanno
segnato la sua biografia spirituale e creativa? Seguendo l’autore nelle
sue peregrinazioni (da Vicenza a Venezia, e poi a Milano, New York e a
Salgarèda), è facile intuire come Parise avesse uno strano rapporto con
la geografia e, ancor più, con la stanzialità. Come si legge nei suoi
epistolari, diari e reportage, Parise aveva l’abitudine di scrivere di
un luogo solo quando l’aveva abbandonato. Lo fa quando a Venezia parla
di Vicenza, sua città natale, ma anche a Roma di Milano, nel Veneto di
Roma, e così via. I viaggi dello scrittore non si limitano all’Italia.
Affascinanti sono quelli asiatici in Vietnam, in Cina e in Giappone,
dove l’autore usa il suo sguardo curioso e irrequieto come lente focale
per restituire un mondoin modo nuovo e originale, per indivi- duarne i
dettagli più rivelatori e toccarne l’essenza. Tappa dopo tappa, città
dopo città, i «movimenti remoti» di Parise raccontano in controluce la
felicità e la solitudine dell’autore, il suo amore per l’Italia e la
paura nei confronti della malattia: tutti temi che troveranno posto
nelle sue opere più memorabili, dai Sillabari a Il prete bello, uno dei
primi bestseller italiani del dopoguerra.
Intrecciando
citazioni e aneddoti in maniera sapiente e sempre godibile, lo
scrittore e critico letterario Silvio Perrella dà forma a un libro
originale e coinvolgente che svela tutti i processi immaginativi di uno
dei più grandi scrittori del Novecento italiano. Restituendo lo stile e
lo sguardo sincero di Parise, Fino a Salgarèda non è solo un «libro
avvincente quanto durevole» – come disse Giuseppe Pontiggia – ma la
dimostrazione che la vita di uno scrittore è un andirivieni misterioso,
fatto di soste fugaci, fughe repentine e addii liberatori.
«Non
so se essere più ammirato della lucidità del critico o del talento
dello scrittore. Diciamo di entrambi gli aspetti, che fanno di Fino a
Salgareda un libro avvincente quanto durevole». Giuseppe Pontiggia
Silvio Perrella
è uno scrittore e critico palermitano. Collabora con Il Mattino, La
Stampa e L’Indice. Ha curato e introdotto il Meridiano Mondadori
dedicato alle opere di Raffaele La Capria. È autore di Calvino (Laterza, 1999) e Giùnapoli (Neri Pozza, 2009). Di Parise, per la Rizzoli, ha curato le Poesie (1998) e New York (2001), per liberal Verba Volant (1998), per Avagliano Lontano (2002). Ha vinto il premio Bilenchi per la saggistica. Attualmente vive e lavora a Napoli.
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