Pubblicato per la prima volta nel 1969, il romanzo di Maya Angelou,
"Io so perché canta l’uccello in gabbia", è considerato uno
dei libri fondamentali del Novecento. Anche la critica mondiale ne ha un ottimo
giudizio, considerandolo uno tra i migliori mille libri di sempre della letteratura
afroamericana.
L'opera è in parte autobiografica. Maya Angelou vi celebra la sua voglia
di vivere con un coraggio senza limiti e rievoca la disarmante sensibilità con
cui viveva, prima bambina e poi adolescente nera, nell’America razzista del
secolo scorso. Il suo è un punto di vista originale, espresso con intensità e
candore.
La narrazione inizia quando Maya ha tre anni e suo fratello, Bailey,
quattro. I genitori li fanno andare a Stamps, nell’Arkansas, nel profondo Sud,
per vivere a casa della nonna. I genitori si sono separati, ma i figli, essendo
così piccoli, non si rendono conto realmente di quello che succede, non soltanto
nella loro famiglia ma anche nella società che li circonda. Il loro è uno
sguardo disincantato sulle cose ed è emblematico e simbolico lo stesso titolo che
Maya Angelou ha dato a questo romanzo che può trasmettere qualcosa ad ogni
essere umano.
Oltre alla nonna, con loro vive anche lo zio. Abitano tutti nel retro
dell’Emporio di cui la nonna è proprietaria. Fra la merce ammassata, Maya,
bambina, gioca ininterrottamente con Bailey, come se fossero in un luna park e
lentamente cresce imparando a conoscere se stessa e il mondo degli adulti.
Sono gli anni Trenta e Maya ha una sua particolarissima concezione delle cose che scopre per la prima volta. Imparare a conoscere il mondo con i suoi occhi è un'esperienza caratterizzata da ingenuità e stupore, ma anche una descrizione puntuale di quella che era la segregazione riservata ai neri in quel particolare periodo storico, durante il quale la parte bianca della società impediva ai neri di vivere liberamente.
Sono gli anni Trenta e Maya ha una sua particolarissima concezione delle cose che scopre per la prima volta. Imparare a conoscere il mondo con i suoi occhi è un'esperienza caratterizzata da ingenuità e stupore, ma anche una descrizione puntuale di quella che era la segregazione riservata ai neri in quel particolare periodo storico, durante il quale la parte bianca della società impediva ai neri di vivere liberamente.
È un romanzo magnifico che, a quasi cinquant’anni dalla sua prima
pubblicazione, conserva tutta la sua bruciante attualità.
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