PRENDI LA MIA VITA è un ottimo romanzo dai risvolti imprevisti, un
sublime thriller psicologico. Non c’è niente di banale, ma una trama intricata,
complessa e aggrovigliata come i molteplici ricordi, dati, informazioni che riguardano
una singola vita.
Inizia tutto con una discussione sul social Red Pill e con una risposta
di larghe vedute su un tema etico: «Sì. Credo
che decidere quando e dove morire sia la massima espressione della sovranità
individuale. E, per me, chi crede fermamente nella libertà personale non può
avversare il suicidio. La possibilità di scegliere come e quando morire è un
diritto inalienabile.»
È così che Lehila viene coinvolta nel cosiddetto Progetto Tess.

Ma fino a che punto si può conoscere davvero una persona? Non saranno
troppi i dettagli e gli eventi da ricordare? Che fine fa la nostra vita quando
ci impossessiamo di una altrui?
È un romanzo d’esordio sconvolgente, intelligente e ricco di suspense. Il
lettore non può non rimanere coinvolto nelle scelte della protagonista. C’è
così tanta vita da leggere in questo thriller psicologico che alla fine si fa
fatica a ritornare nei dettagli della propria.
“Non è il raggiungere la meta quello
che conta, ma ciò che trovi lungo la strada per arrivare.”
Nessun commento:
Posta un commento