Pupottina partecipa all'iniziativa di Marsilio Editore: Blogger, a voi la parola!
Tutto in un “amen”!!! Esattamente come
direbbe il detective Carl Mørk, eroe, poco convenzionale del
libro La donna in gabbia dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen.
Sì, è proprio così, in un “amen”, che si legge questo
libro, tutto d’un fiato, perché non è semplice staccarsi da una storia tanto
avvincente, ben scritta e che coinvolge la vita di una bellissima e giovane
donna in carriera, misteriosa e sfuggente. Pupottina ci ha messo solo tre
giorni a leggerlo e ne è valsa la pena. Era da tanto che non leggeva un libro
che la prendesse a tal punto. Forse dovrebbe dire dai tempi di Stieg Larsson, il
cui genere è molto simile e a tratti migliore, poiché non c’è nemmeno mezza
pagina che non va. Tutto è finalizzato ad uno scopo, comprendere la vita dei
personaggi e giungere alla soluzione, seguendo un’indagine tortuosa che non
suggerisce un finale felice. E’ un thriller psicologico ad alta tensione, una
“crime story”, con una sottile vena comica che ne rende piacevole la lettura.
Ma vediamo insieme più
approfonditamente di cosa parla.
VOTO 10
VOTO 10
Chi non ha letto
questo libro ed ha intenzione di farlo, non
continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,
unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Ci sono:
-la vittima, una bellissima
parlamentare danese, Merete
Lynggaard, che si volatilizza da un traghetto,
mentre è in viaggio con il fratello handicappato;
-un detective, Carl Mørk, bravo nel suo lavoro, ma odiato dai colleghi a causa del
carattere burbero e poco socievole, ma profondamente umano e variegato
(infatti, di lui, scopriremo che, lontano da tutti, ha una vena fannullona che
vorrebbe mantenere fino alla pensione, mentre si diletta nella soluzione di
sudoku;
- e infine un, religioso e misterioso, assistente
siriano, Assad, che dovrebbe fare soltanto le pulizie e non affiancare Mørk
nelle indagini, ma non sa stare al suo posto, essendo curioso, intuitivo e con
un’idea troppo classica di come dovrebbe essere il lavoro di un poliziotto.
A Mørk, che rientra a lavoro, dopo essere stato ferito
in una sparatoria, viene dato l’incarico che nessuno vorrebbe, quello di gestire
la Sezione Q, in un ufficio stipato nel seminterrato,
dimenticato da tutti. Il suo compito, più una manovra politica che altro, è
cercare di risolvere i casi irrisolti del passato, quelli che noi siamo
abituati a chiamare “cold case”. Gli incartamenti dei casi irrisolti,
fra cui scegliere, sono tanti e lui non ne conosce nessuno, poiché pensa solo a
far passare il tempo, finché il suo assistente non gli fa venire la curiosità
di sapere che fine ha fatto Merete Lynggaard. Cinque anni prima, di lei, i media
avevano detto di tutto: poteva essere un omicidio, un suicidio, un incidente,
una lite finita male o un rapimento. Ma nessuno aveva guardato nella giusta
direzione. Nessuno aveva davvero voluto trovare la bellissima Merete, viva o
morta che fosse.
La trama sviluppa l’intreccio narrativo alternando la
storia personale di Carl e delle sue indagini con il dramma e le atrocità
vissute dalla giovane donna, Merete. Anche il filo temporale alterna il tempo
delle indagini con quello degli ultimi giorni di Merete, cinque anni prima. Il ritmo
delle due storie procede parallelamente e questo meccanismo invoglia il lettore
a non smettere. Dopo un po’ bisogna rendersi conto se in trappola è la vittima
o il lettore, che non riesce a non farsi coinvolgere nelle vicende, per quanto
terrificanti e sadiche essere giungano ad essere.
I personaggi principali sono stupendamente delineati.
Anche i secondari vivono di vita propria e sono ben caratterizzati: alcuni più
simpatici di altri, esattamente come accade nella vita.
Il finale, Pupottina non se lo aspettava così,
sorprendentemente commovente. Era così coinvolta, così dentro la storia che non
riusciva a non gioire e sentirsi soddisfatta dei traguardi raggiunti dai
personaggi. Non è solo un thriller che diletta durante il tempo della lettura.
È un libro che riesce a lasciare dentro qualcosa: adrenalina ed emozioni in una
corsa contro il tempo, ma anche speranza e fiducia nel genere umano,
ricostruendo dai dettagli l’importanza di qualunque vita.
Voi, l’avete letto?
Quanto vi è piaciuto?
15 commenti:
questo è decisamente il mio genere di libro :P
Cavolo, l'hai già letto! Che brava!!! :-)
Io ho saltato la seconda parte della tua recensione, perché - come sai - lo leggerò anch'io. Però mi fa piacere l'entusiasmo con cui l'hai iniziata... mi fa presagire una gustosa lettura!
Grazie mille per la segnalazione...
Ciao Pupottina, ottima recensione!!! Io ho scaricato l'e-book, ma in realtà ancora non ho iniziato a leggerlo per vari motivi. Spero oggi pomeriggio di potermi dedicare con tranquillità e di riuscire come te a finirlo in pochissimi giorni. Così poi ci confrontiamo. Per ora auguro anche a te una serena domencia. Un abbraccio
Io ho scelto l'altro libro. Staremo a vedere :)
E.
Non ho continuato a leggere perché non ho letto il libro quindi mi affido al tua giudizio e farò in modo di leggerlo.
Grazie sempre dei suggerimenti.
aldo.
Apprezzo molto la tua recensione...ma non è il mio genere, però si è sempre in tempo per cominciare, o no?
Intrigante, mi ispira una caccia libresca. Intanto sto per iniziare Apocallisse Z e il suo seguito I giorni Oscuri del galiziano Louriero, ti saprò dire .....
Miaooooùùùùùùùùùùùù
Questa volta mi sa che ci provo! A leggere il romanzo.
Non ho letto il seguito perchè io i libri me li vorrei mangiare tutti, intanto prendo titolo e autore... ho una lista sterminata che non mi basterebbero 10 vite :(
Quoto Mara...attualmente sto leggendo Aleph, di Coelho, che è molto bello, prendo nota per Natale...intanto un abbraccio per tre, un sorriso che rivoglio indietro e tanta simpatia:-)
Buon inizio settimana e tutto quello che devi fare, qui un freddo cane, governo ladro!!!!
ciao pupottina grazie per questa indicazione e recensione del libro, non l'ho letto ma le storie psicologiche mi piacciono, se oroniche ancora meglio, veedro' di rintracciarlo grazie, buona settimana baci rosa a presto.9
Se hai scritto così, sembra interessante...
Letto anche io!
Mi è piaciuto molto. E dire che i gialli non sono neanche il mio genere.
E' un libro che appassiona e incuriosisce: non vedi l'ora di sapere come sono andate le cose e allo stesso tempo non vuoi finirlo perchè ti dispiace.
Credo che leggerò altri libri di questo genere. La mia esperienza è stata veramente positiva.
L'ho letto e condivido la tua recensione!!
I personaggi sono interessanti e simpaticissimi, lo stile è scorrevole e anch'io mi sono commossa nel finale... bello bello! Dici che abbiamo trovato chi ci consola della perdita di Larsson? Tra l'altro lo scrittore mi sembra proprio un bel tipo ;-)
Se vuoi leggere la mia recensione per intero, è qua:
http://colorarelavita.blogspot.com/2012/01/la-donna-in-gabbia-jussi-adler-olsen.html
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