Primum non
nocere. Non è la prima volta che leggo un romanzo di Anne
Perry della serie che ha come protagonista il comandante della polizia fluviale,
William Monk, ma mai prima, in nessuno di essi, a condurre gli eventi era stata
sua moglie, Hester Monk, abile infermiera, pronta e zelante nello svolgere il
suo dovere.
I MEANDRI DELLA NOTTE è un titolo che ha qualcosa
di tortuoso e oscuro, come i corridoi dell'ospedale nel quale Hester Monk è
chiamata a sostituire un'amica infermiera durante il turno di notte. Mentre svolge
diligentemente il suo lavoro, incontra una bambina, malata, sola e indifesa che
vive segregata insieme ad altri bambini in un misterioso reparto fantasma
dell'ospedale. La signora Hester Monk, in questo romanzo, è l'unica veramente
fedele al giuramento di Ippocrate, "Primum
non nocere". Accanto a lei, ruotano, come suoi superiori, vari medici.
Ma sono in particolare i fratelli Rand, medici di alta fama, a impartirle
ordini ai quali lei fatica a sottostare. Si può nuocere ad un paziente per proteggerne
un altro?
Troppo spesso in questo romanzo giallo, che vede
una catena di morti susseguirsi, Hester Monk deve fare i conti con la sua
coscienza.
I MEANDRI DELLA NOTTE è un romanzo che, nel suo
insieme, si può inscrivere in più generi. Appartiene: sicuramente al genere
giallo e noir; ma anche al
poliziesco, considerata la presenza di William Monk; al medical thriller, visto che si svolge in parte in un ospedale o a
contatto con dei pazienti dei quali segue il percorso sanitario, dalla diagnosi
alla cura; al legal thriller, poiché
segue un processo in un'aula di tribunale; al thriller psicologico, per
l'analisi interiore di uno dei personaggi, chiamato a confrontarsi con la
propria coscienza e a far riflettere il lettore sulle medesime considerazioni.
Senza anticipare altro di questo romanzo, opera di
una delle migliori autrici del giallo moderno, va sottolineato lo stile
narrativo ricco di colpi di scena e la trama movimentata e mutevole che
impedisce al lettore di annoiarsi, tenendolo sempre sul filo del rasoio, o
meglio, del bisturi.
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