
Ma al
cuore, come alla famiglia, non si comanda ed è così che inizia l’ultima avventura
di un ottuagenario che assiste ad un crimine, l’omicidio di una donna, e decide
di mettere il salvo il suo figlioletto di otto anni, come non ha saputo tenere
suo figlio alla larga dai mortali pericoli della guerra.
È un
romanzo avvincente, interessante e che sa commuovere. La realtà, a volte, è
quella della mente distorta dalla vecchiaia di Sheldon, dove i ricordi non sempre combaciano con le
verità che ha raccontato o i segreti che ha voluto nascondere; altre, è quella
della nipote che ha vissuto una storia diversa, crescendo con le cure amorevoli
dei nonni americani.
Sheldon Horowitz
è un personaggio complesso, grazie ai contrasti della sua mente che lo portano
a confondere i ricordi, a distorcerli, a mescolarli con la sua realtà, di cui
fanno parte anche i fantasmi del suo passato. È una storia esistenziale dentro
altre storie, dove i racconti biblici si affiancano ai quelli di guerra, dove le
crudeltà subite dal popolo ebraico si confondono con le atrocità delle guerre
del presente, dove c’è sempre un cattivo pronto ad uccidere una madre per
portarle via il figlio.
È un romanzo
eccezionale, un’opera letteraria mascherata thriller, di cui si raccomanda
vivamente la lettura.
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