Tre titoli, molto interessanti, sono le novità con I LIBRI DELLA CIVETTA.
Scopriamole insieme.
JOHN BURDETT - BANGKOK UCCIDE
Giano - pag. 350 - € 13,90 - Un pericoloso viaggio tra snuff movie e sadici assassini thailandesi, che si trasformerà nel più brutale degli incubi. «Pochi
crimini ci fanno temere per l’evoluzione della nostra specie. Ne ho
sotto gli occhi uno proprio ora». Sonchai Jitpleecheep è un detective
del Distretto 8 di polizia di Bangkok, ex monaco buddhista, figlio di
una prostituta thai e di un americano reduce del Vietnam. Se un uomo
della sua esperienza pronuncia una frase simile, si può essere certi che
ci troviamo dinanzi a un delitto che va al di là di ogni immaginazione. Siamo
in una stanza oscurata, e l’ultima scena di un DVD dai colori
impeccabili, frutto di milioni di pixel, ha appena finito di scorrere su
uno schermo LCD Toshiba, quando Kimberley Jones, amica di sempre di
Sonchai e agente dell’FBI, scoppia in un pianto irrefrenabile. Il DVD
è uno snuff movie, uno di quei filmati di torture e morti atroci
diffusi piú di quanto si possa immaginare a livello internazionale. Kimberley,
una donna attraente con cui Sonchai condivide quella rara condizione
che è un rapporto intimo senza sesso, si è specializzata in California
in questo genere di crimini, ha visto tanti snuff movies, ma mai nulla
di cosí cruento, di tanto demoniaco.
Per giunta, la ragazza
brutalmente torturata e assassinata nel filmato è Damrong, una
prostituta che è stata un tempo un’amante di Sonchai. Con gli occhi
arrossati dal pianto, Kimberley promette al detective tutto il suo aiuto
nella ricerca dei colpevoli… «Romanzo in cui Burdett ha
definitivamente trovato la sua voce», come ha osservato la stampa
americana, Bangkok uccide presenta una delle piú singolari figure di
detective mai create: un «buddhista umile e modesto» che va in giro con
un doppiopetto di Zegna, una camicia di lino di Givenchy, pantaloni in
fresco lana e – massimo della ricercatezza – un paio di mocassini di
vero cuoio di Baker-Benjes. Sino al punto da apparire come un
irresistibile, affascinante incrocio tra un «detective high tech» e «un
cacciatore di fantasmi del Terzo Mondo».
«Vizi e delitti nella città più dark del mondo: Bangkok». Kirkus Reviews
ROGER JON ELLORY - La voce degli angeli
Giano - pag. 456 - € 14,90 - Joseph Calvin Vaughan ha dodici anni quando,
nell’estate del 1939, sua madre lo prende da parte e, con gli occhi
gonfi di pianto, gli dice che suo padre è morto di «reumatismo
cardiaco». Come un vero figlio del Sud, un bravo membro della comunità
di Augusta Falls, in Georgia, Joseph scaccia subito le lacrime, ma in
cuor suo sa che non è stato il reumatismo a portarsi via suo padre,
bensì la Morte, arrivata di soppiatto a High Road, lasciandosi dietro
soltanto impronte di piedi nella polvere. Il
3 novembre 1939, perciò, quando in fondo a High Road viene ritrovato il
corpo nudo di Alice Ruth Van Horne, Joseph sa subito che la Morte è
venuta a prendere anche lei. Alice era in classe sua, e quando è
stata uccisa stringeva in mano il cestino della merenda che profumava
ancora di croste di pane. Per Haynes Dearing, sceriffo di Augusta
Falls, la fine della ragazzina è soltanto uno di quegli orrendi crimini,
opera di vagabondi o forestieri, per i quali non bisogna lasciarsi
prendere dal panico, ma vigilare soltanto un po’ di più. Per nove
mesi le raccomandazioni di Dearing sembrano funzionare, la vicenda
appare come un brutto sogno, un delitto consumato altrove e non nel seno
della comunità. Il 9 agosto del 1940, però, a Silco, nella contea di
Camden, una bambina di nove anni viene ritrovata proprio come Alice Ruth
Van Horne, con indosso soltanto i calzini e una scarpa, al piede
destro. L’anno dopo è il turno di Ellen May Levine, sette anni,
denudata e percossa prima di essere uccisa. Spinto dalla paura e dalla
necessità di reagire in qualche forma, Joseph Vaughan fonda coi suoi
amici gli «Angeli Custodi», una specie di società segreta, volta a
proteggere le bambine di Augusta Falls. Il confronto, però, è impari, la
Morte continua a perseguitare la comunità e i ragazzi assistono
impotenti alla fine delle loro compagne, una dopo l’altra. Romanzo
che penetra nel cuore oscuro dell’infanzia, là dove l’innocenza è
minacciata senza posa dal male e dai suoi incubi, La voce degli angeli è
stato accolto al suo apparire da un grande successo di pubblico e
critica, al punto che il Guardian l’ha segnalato tra i migliori
centocinquanta romanzi criminali di sempre e tra i mille libri della
storia della letteratura da non perdere.
«Un thriller che inchioda il lettore alla pagina,
con una scrittura di altissimo livello». The Guardian
FRANCISCO GONZALEZ LEDESMA
STORIA DI UN DIO DA MARCIAPIEDE
Giano - pag. 360 - € 13,90 - Méndez è un poliziotto che ama ancora fare servizio
in strada e passare le notti nei quartieri malfamati di Barcellona,
dove soltanto i cani possono tenergli compagnia. E, anche se è una
vecchia carogna, i cani randagi, coi loro occhi umidi e imploranti nella
notte, lo commuovono ancora. Non è strano, perciò, che si avventuri un
giorno dalle parti del Cimitero Nuovo di Barcellona per una missione che
nessuno gli ha ordinato: trovare e soccorrere un cucciolo che si è
smarrito da quando al canile municipale hanno deciso di ammazzare la
madre, una cagnolina coraggiosa e intraprendente. Su indicazione di
un gruppo di ragazzi, Méndez si spinge nel luogo in cui si è rintanato
il cucciolo, una specie di magazzino con le pareti sul punto di
crollare, in mezzo ai calcinacci, nel buio più pesto e col miagolio dei
gatti a mo’ di colonna sonora. Nel magazzino cade e inciampa più
volte, bestemmia e maledice i ragazzi e persino la cagna che ha messo al
mondo il cucciolo, poi urta col piede un muretto e precipita in una
specie di buca. Tira precipitosamente fuori l’accendino e, al chiarore
rosato della fiamma, scorge dapprima gli occhi spaventati del cucciolo e
poi quelli opachi di una bambina. Morta. Méndez non è che l’ultimo
commissario di quartiere di Barcellona. Un uomo da pensioni da due
soldi, da negozi di preservativi, da portoni pieni di siringhe che
puzzano di piscio, da marciapiedi con le gatte in calore. Davanti agli
occhi di quella bambina, però, in cui sembra sia entrato il cielo,
comprende subito che nessuno gli toglierà il caso, nessuno lo
costringerà questa volta in un angolo. Romanzo in cui un vecchio
ispettore, per il quale il cinismo è una virtù cardinale, una regola di
vita intangibile, scopre l’evidenza di ciò che sospettava da tempo: che
il mondo, cioè, è ormai insensibile al male e la virtù è solo un pallido
ricordo del passato, Storia di un dio da marciapiede è una splendida
conferma del talento di Francisco González Ledesma, «uno dei grandi
padri del noir spagnolo» (El Pais).
«Il più grande scrittore contemporaneo di romanzi criminali
si chiama Francisco González Ledesma».
Concita De Gregorio
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