Leggere “A casa del diavolo” di Romano De Marco mi ha fatta sentire come la spettatrice, attenta e tutt’altro che imperturbabile, di un sapiente giallo firmato da Pupi Avati.
Un’ambientazione inquietante, carica di mistero e situazioni
inspiegabili.
Il protagonista Giulio Terenzi si ritrova costretto a dirigere la
filiale bancaria in un paesino dimenticato da Dio, con meno di trecento
abitanti, tra l’altro tutti scontrosi, scostanti, introversi.
La storia dell’ambizioso trentenne, Terenzi, non lascia scampo al
lettore che divora le pagine, desideroso di conoscerne la sorte del
protagonista e l’evolversi e il risolversi di questo intricatissimo giallo, non
privo di colpi di scena. Il lettore resta intrappolato dalla paura e invogliato
dalla scrittura magistralmente serrata di De Marco, che racconta lo sviluppo di
una situazione che si fa sempre più interessante, folle, piena di
contraddizioni e orientata dalle azioni, a volte coraggiose, a volte un po’
ciniche, del personaggio, un ragazzo intelligente, che non vuole lasciare
niente di intentato.
Un noir davvero entusiasmante, avvincente, imperdibile.
5 commenti:
Ciao Pupottina purtroppo i gialli non mi piaciono preferisco cose più rilassanti.
buon weekend.
Hai scoperto un giallissimo italico. sei una fonte inesauribile. miaooooùùùùùù
Wow! Di fronte a questo entusiasmo mi interesso anch'io e annoto il titolo. Negli ultimi anni mi sto appassionando di gialli...
Una mia amica dice sempre a casa del diavolo per intendere un posto lontanissimo...
Buona domenica cara!
Mi sembra ci siano tutti gli elementi per fare mio il tuo giudizio!
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