
Allora mi affrettai ad aggiungere altro. Non volevo che rimanesse deluso dalle mie rivelazioni.
«Mi piacevano molto tutte quelle attività femminili come ricamare, cucire e fare lavoretti femminili. Ed andavo dalle suore a farli. Poi, chissà perché, con il tempo ho perso interesse ed ora sono un disastro.»
Probabilmente, mi stavo aprendo a raccontargli confidenze della mia vita, aspetti che potevano ritorcersi contro di me. Agli uomini queste cose non interessano davvero. Stavo sbagliando.

«Ho capito. A me invece piaceva giocare con le biglie. Le collezionavo. A volte le ingoiavo e mi dovevano portare in ospedale per farmele togliere.»
Sorrise e mi guardò con uno sguardo di sfuggita. Quasi avesse un’improvvisa timidezza.
La confidenza, che mi aveva fatto, lo aveva reso vulnerabile ai miei occhi.
Credeva questo, ma niente era vero.
9 commenti:
Bel raccontino.
Buon giovedì!
è bello però essere vulnerabili ...
è bello però essere vulnerabili ...
è bello però essere vulnerabili ...
il finale è splendido.
complimenti.
:)
buona giornata, dolce Antonella ...
un bacio ...
Le confidenze nascondono sempre qualcosa...riusciamo solo a rivelarle a chi ascolta..a volte succede, ci sono uomini così..capaci di fare attenzione:-)
Mi piace molto questo tuo scrivere di Penny:-)
Sto aspettando un'amica blogger (Pierangela) a pranzo, sta per arrivare, ho preparato un bel pranzetto...come adoro cucinare per gli amici:-)
Un bacio cara A.P.
Penelope ha finalmente ingranato la marcia giusta.
Il racconto prende!
e' bello... poter aprirsi reciprocamente...
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