Grazie a Graeme Cameron, ci caliamo in una storia avvincente, che ci tiene con il fiato sospeso, mentre divoriamo i capitoli, ansiosi di sapere che fine farà il nostro fantastico eroe, che lo è nonostante sia il classico cattivo della storia. In realtà, ci piace proprio per questo. È il cattivo che rende la storia interessante e in NORMAL è lui che ce la racconta, con il suo punto di vista, da un'angolazione privilegiata, che si rivela più "normale" e comune di come potremmo immaginarcela. È proprio il cattivo che ci racconta, nel dettaglio, il suo modo di agire, comprendendo tutti i suoi insani pensieri, la sua vita estremamente interessante e tutt'altro che "normale" e inumana come dovrebbe essere.
Di romanzi come NORMAL ne leggerei un centinaio senza stancarmi. A
volte, la trama risulta folle, come il protagonista, ma anche come tutti i
personaggi che lo circondano e che risultano affascinati da lui e tutt'altro
che anonimi, però folli a modo loro: per disperazione, per solitudine, per
amore, ecc.
GRAEME CAMERON non immaginava che il suo romanzo sarebbe stato un tale debutto
esplosivo e, sebbene il suo protagonista sia arrivato ad un punto fermo, non
può fermarsi: non vuol dire che i lettori non possano urlare e pretendere a
gran voce un seguito altrettanto emozionante di NORMAL.
Non leggevo un romanzo così coinvolgente, ipnotico, imprevedibile ed
esilarante da non so quanti secoli.
Se Dexter, dei romanzi di un
altro autore e della serie tv, mi ha abbandonata, l'innominato di NORMAL ha
saputo emularlo, sostituirlo, prenderne il posto, superandolo. È lui il cattivo
che conquista il pubblico, pur essendo un feroce assassino, con tutti gli
aspetti comuni che costituiscono la perfetta normalità.
"La verità è che faccio del
male alla gente. È tutto quello che so fare. È l'unica cosa che farò."
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