Troppo spesso si accostano, con troppa facilità, romanzi che sono
totalmente diversi. È il caso di due successi editoriali, due romanzi che hanno
ottenuto fama planetaria. Ognuno dei due ha avuto il suo momento clou durante l'estate. Sto parlando di
LA RAGAZZA DEL TRENO, estate 2015, e di LA RAGAZZA NEL PARCO, estate 2016, di
autrici diverse. Li ho letti entrambi e posso garantirvi che sono fantastici,
due letture interessanti, coinvolgenti ed avvincenti ma, a parte la somiglianza
del titolo, non vi è nient'altro. Il primo è un thriller psicologico, mentre il
secondo è un perfetto legal thriller.
Non ne leggevo uno scritto in maniera così coinvolgente dai primi tempi di
Grisham: i suoi primi romanzi legal
thriller erano da divorare. LA RAGAZZA NEL PARCO mi ha tenuta con il fiato
sospeso dalla prima all'ultima pagina. Il dubbio è rimasto costantemente nella
mia mente, come era disseminato tra le righe, altalenando da un capitolo al
successivo.
La protagonista Olivia Randall, stimata avvocatessa
newyorchese, ha di fronte una scelta importante, una mattina, quando viene
contattata da una ragazzina che le chiede di difendere suo padre, accusato di
una strage nel parco. È accusato di aver ucciso tre persone, ma si dichiara
innocente.
Ad Olivia basta venire a conoscenza del nome del
sospettato per ritrovarsi catapultata nel passato, avviluppata nei suoi sensi
di colpa per una storia d'amore finita nel peggiore dei modi. La ragazzina,
infatti, è la figlia del suo grande amore, quello che non ha dimenticato. Oggi,
lui è diventato un affermato scrittore di bestseller. La loro storia era stata davvero
molto complicata, soprattutto per colpa di Olivia.
"L'unico motivo per cui non aveva
funzionato tra noi due era che io lo conoscevo meglio di quanto lui conoscesse
se stesso. Lui credeva che io lo avrei reso felice per il resto della sua vita.
Io, invece, sapevo che avrei continuato a deluderlo."
I sensi di colpa, che prova verso di lui, le
impongono di fare del suo meglio per scagionarlo. Olivia Randall assume la
difesa del suo ex, Jack Harris. Lui è il segno che il passato torna sempre a
bussare alla tua porta, quando meno te lo aspetti, quando non hai chiuso
completamente con ciò che è stato. Lui non è soltanto un vecchio amore finito
male vent'anni prima. Ma è un uomo che, forse, ha superato il passato ed è
andato avanti, formando una nuova famiglia, felice, però ostacolata ed
inquinata dal male della società. Purtroppo la gioia che Jack Harris ha provato
deve fare i conti con la morte, col dolore, come troppo spesso è accaduto in
passato. Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack.
Lui non ha un alibi, non ha testimoni e non ha
un motivo plausibile per essere dov'era, quando qualcuno ha fatto fuoco nel
parco, ammazzando tre persone. Olivia lo conosce, si ostina a credere in lui,
ma deve anche chiedersi se Jack sia davvero innocente o se la stia manipolando
per qualche oscuro motivo.
Lui ha raccontato una storia strana. "Surreale" come l'ha definita lui. Ha
incontrato, per caso, una donna bellissima, sensuale e misteriosa, con un
libro. Il suo preferito. L'ha cercata e ritrovata online e lei gli ha dato
appuntamento nel parco, proprio all'ora della sparatoria. È una strana
coincidenza anche questa? O è una trappola?
L'indagine della difesa e dell'accusa procedono
parallelamente e si scontrano su più fronti: l'una per scagionare, l'altra per
assicurare il colpevole alla giustizia. "Stai dicendo che non può essere colpevole perché sembra troppo
colpevole?" Anche il lettore resta ossessionato da questo dubbio, mentre
la trama tiene intrappolata l'attenzione in un groviglio di personaggi, i cui
percorsi sono destinati ad intrecciarsi.
Ottimo bestseller, ottimo legal thriller che cattura, anche dal punto di vista psicologico, mentre
si è alla ricerca della verità, come per dipanare l'eterno contrasto tra
l'essere o non essere della vita.
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