Il diario semiserio di un ottuagenario di fronte a un bivio:
assumere la pillola della dolce morte o provare a vivere di nuovo
Un romanzo diventato un vero e proprio caso editoriale in Olanda
assumere la pillola della dolce morte o provare a vivere di nuovo
Un romanzo diventato un vero e proprio caso editoriale in Olanda
Ieri sera gran festa per cena: il menu proponeva
nasi goreng. In generale, i giovanotti e le signorine qui badano
al sodo e non apprezzano queste scialbe esoticherie. Già a metà degli
anni Sessanta, quando nei Paesi Bassi sono arrivati gli spaghetti, loro
si sono chiamati fuori. Non rientravano nel
loro schema: lunedì indivia, martedì cavolfiore in salsa, mercoledì
macinato, giovedì fagiolini, venerdì pesce, sabato minestra con il pane e
domenica roastbeef. Se proprio volevano fare una pazzia mangiavano
macinato il martedì, andando nel pallone per tutto
il resto della settimana.
Le
stramberie che arrivano dall’estero non fanno per noi. Generalmente,
qui all’ospizio abbiamo la possibilità di scegliere
con una settimana di anticipo fra tre menu diversi, ma non sempre va
tutto liscio. Ieri, per motivi poco chiari, c’era soltanto un piatto
indonesiano: il
nasi goreng. Un errore di fornitura. Di sicuro non è stata colpa del nostro cuoco.
Quindi abbiamo potuto scegliere solo
nasi goreng. A quelli con le diete più complicate è toccato il pane.
Un’ondata di sdegno. La signora Hoogstraten van Dam, che insiste per farsi chiamare così, ha piluccato soltanto i pezzetti
di frittata, van Gelder non ha mangiato il nasi goreng ma si è pappato tutti i sottaceti, e Bakker il grassone ha preteso a gran voce il sughetto sul riso.
Il mio amico Evert, che ogni tanto mangia insieme agli altri, quando non ne può più delle proprie arti culinarie, ha offerto
del sambal piccante agli ignari commensali: «Qualcuno vuole un po’ di ketchup per il
nasi goreng?»
Ed
è caduto dalle nuvole quando la signora De Prijker ha sputato la
dentiera nel piatto della giardiniera. L’hanno portata
via che rantolava, e subito dopo Evert ha fatto provare i denti di lei
agli altri ospiti, quasi fossero la scarpetta di cristallo di
Cenerentola. E quando l’hanno chiamato in direzione a dare spiegazioni
ha pure fatto il finto tonto. Ha perfino minacciato
di andare all’Ufficio di igiene perché aveva «trovato» una dentiera in
mezzo ai sottaceti.
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