Impossibile non farsi conquistare dal nuovo personaggio della Kinsella,
la quale, per l'occasione, ha deciso di cimentarsi nella stesura di un genere
diverso dal solito chick lit che l'ha portata al successo.
"DOV'È FINITA AUDREY?" è uno spassoso young adult. Sarà forse perché in questo romanzo c'è qualcosa di
più autobiografico che negli altri? Forse anche gli hobby e le tematiche della
Kinsella sono cresciuti con lei adattandosi alla sua personale esperienza di
vita. Come sappiamo Sophie Kinsella, oltre ad essere una scrittrice di
bestseller di fama mondiale, è anche una moglie ed una madre ... di cinque
figli. Quindi, come lei stessa dice, dedicando questo libro ai suoi figli, è
merito della sua famiglia se questo nuovo romanzo è un accattivante ed ottimo risultato.
Si resta conquistati da Audrey, quattordicenne in lotta con il mondo,
dopo che il mondo le si è rivoltato contro. La storia narra le vicissitudini di
Audrey e della sua famiglia ad un anno da un terribile evento che l'ha
coinvolta quando frequentava la vecchia scuola. Il problema è quello
attualissimo del bullismo. Audrey era ed è una ragazza splendida che ha
suscitato apprezzamenti, tentativi di emulazione, ma anche invidie, attacchi e
pesanti minacce. Scampata a quel "qualcosa di brutto", come lei lo
definisce, Audrey è tutt'altro che serena: è in terapia per vincere gli
attacchi d'ansia e di panico che non le permettono di condurre una vita serena
e avere contatti con il mondo esterno. Per i suoi familiari e i vicini di casa
è diventata "la diva", poiché copre i suoi bellissimi occhi azzurri
con dei grandi occhiali scuri, con i quali si protegge dagli altri e si
rinchiude nella prigione delle sue insicurezze. Soltanto il piccolo e
tenerissimo fratellino Felix ha il privilegio di contemplare i suoi occhi da
quando Audrey si è "persa".
È difficile essere adolescenti nel mondo globalizzato, ma è negli
affetti che tutti abbiamo i nostri veri punti di forza. Per il resto, la vita è
come un grande diagramma cartesiano che aggiorniamo di giorno in giorno. Può
capitare di andare su e giù, ma l'importante è che la scala sia in salita.
"La vita è questo, salire e
poi scivolare più giù, e ricominciare a salire. Le scivolate non contano. L'importante
è che il percorso nel suo insieme vada più o meno verso l'alto. È il massimo
che si può chiedere."
È uno young adult che alterna
momenti in cui si ride ad altri in cui ci si commuove, momenti di puro humour a
spunti di riflessione. È un romanzo spensierato e leggero che insegna i trucchi
per guarire dai primi, piccoli problemi della vita. È una lettura piacevole, un
ottimo romanzo d'intrattenimento, destinato a scalare i vertici delle
classifiche.
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