Un romanzo come IL CANTO DEL DESERTO di ADELE VIERI CASTELLANO non può essere definito soltanto un romance, perché in esso c’è molto di più. Ci sono la potenza dei sentimenti, il fascino della storia, il mistero della natura umana e la passione che è più sensualità che erotismo. C’è anche la magia potente e disarmante delle emozioni che il romanzo è in grado di suscitare, grazie allo stile incisivo, scorrevole, fluido, unito ad una trama coinvolgente.
Dopo la serie Roma caput mundi, ADELE VIERI CASTELLANO torna ad affascinare il pubblico dei suoi lettori con un
altro romanzo in grado di conquistare, grazie allo stile e ai personaggi
memorabili. Abbandonata Roma, si viene conquistati dalla storia dell’Egitto.
IL CANTO DEL DESERTO è un romanzo storico di notevole pregio. Da subito
si avverte prepotente il senso di attesa che confluisce nella sabbia del deserto.
Come recita un vecchio proverbio tuareg, quell’ecosistema viene definito il
luogo adatto a ritrovare l’anima ed è un po’ quello che cercano i protagonisti
di questo romanzo. La libertà di poter vivere appieno i loro sentimenti.
Il fascino della valle del Nilo, con tutta la sua storia, le tradizioni
e le leggende, sono raccontati con gli occhi di appassionati archeologi e
costituiscono un validissimo contesto storico-ambientale, una cornice unica per
narrare gli eventi che ruotano intorno a Sylvia, la protagonista, una ragazza
innamorata da sempre dell’uomo che non può avere. Quello che IL CANTO DEL DESERTO ci mostra è che, a distanza di
anni, anche le cose possono cambiare. La narrazione è resa: avvincente, da
colpi di scena ad effetto; preziosa, da descrizioni che arricchiscono il
contesto e ne dilatano la funzionalità, rendendola anche istruttiva e
costruttiva. È un romanzo storico speciale, per tutta una serie di elementi che
rendono la scrittrice degna di nota.
1 commento:
Grazie Pupottina per la bella recensione! Un abbraccio!
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