“Le storie a lieto fine non mi
hanno mai entusiasmato granché. Non che io sia un pessimista assoluto. Ma ho
scoperto che, di solito, qualsiasi cosa valga la pena di preservare gelosamente
ha un prezzo. Nel caso specifico, un prezzo esorbitante.”
James Patterson, padre letterario della serie di romanzi con lo
psicologo Alex Cross, è tra i miei autori preferiti e piace tantissimo anche a
tanti altri lettori.
Proprio per questo motivo, è lo scrittore più venduto del
mondo. Ma al di là dei conteggi sulle copie vendute, i suoi bestseller parlano
da soli. Coinvolgono il lettore e lo trattengono, in una prolungata scarica di
adrenalina, dalla prima all’ultima pagina, grazie al suo stile serrato e alle
storie avvincenti. Lo stile, che definisco “proprio di Patterson”, fatto di una
catena inesauribile di colpi di scena e rivelazioni, non cambia, è sempre riconoscibilissimo,
anche quando, di volta in volta, scrive romanzi a quattro mani con svariati
co-autori. In ALTRIMENTI MUORI, a collaborare con Patterson, è Howard Roughan. Sicuramente,
l’apporto non è fifty-fifty, ma non ci importano le percentuali. A contare è
ciò che rende fantastico questo ennesimo thriller pattersoniano.
Gli elementi,
che portano al successo di ALTRIMENTI MUORI, sono: il titolo italiano, che è
più di un avvertimento, è un vero e proprio invito a leggerlo (e che rivela
meno della trama rispetto a quello originale); la copertina italiana, l’occhio
che ti aggancia da qualsiasi scaffale o vetrina e ti dice “Ci sono”, “Leggimi”;
il protagonista Nick Daniels, un giornalista che, essendo la voce narrante, ne
trasmette lo stile preciso, efficace, ironico; la storia personale del
protagonista e tutto ciò che ruota intorno al suo lavoro, la sua famiglia, i
suoi hobby, ecc.; un killer spietato, un cattivissimo, in piena regola, che
resta memorabile ("L'assassino
sapeva il fatto suo, per usare un'espressione decisamente sottotono.");
la mafia, trapiantata in America, onnipresente, minacciosa e dominante, sulle
vicende in cui Nick si ritrova coinvolto; la passione erotica che non si sazia,
ma dissemina sesso, gelosia e tradimenti tra i capitoli; i soldi e gli affari
sporchi che coinvolgono anche gli insospettabili; e infine le cospirazioni per
il potere, quasi sempre presenti nei romanzi di Patterson ("Quello lì è uno che vede cospirazioni dappertutto. Mi sembrava di
essere a tavola con Oliver Stone.").
Nick è al ristorante per un’intervista, quando un sicario uccide
brutalmente l’uomo seduto al tavolo accanto al suo. È un testimone perfetto ed
è in pericolo, come tutti coloro che gli stanno vicino ("State attenti. Mi raccomando. Quelli che mi stanno intorno hanno
il brutto vizio di morire."). Nelle ore successive, per lui cambia
tutto e solo James Patterson poteva arrivare a narrarci splendidamente, in modo
impeccabile e con un ritmo sempre avvincente, imprevedibile, ricco di suspense
e colpi di scena, le settimane a seguire di questo involontario
testimone-chiave, che si dovrà destreggiare fra falsi amici, gente corrotta e
sicari super addestrati.
Patterson quasi quasi lo preferisco nei romanzi fuori dalle serie,
autonomi o stand alone.
Un tocco della simpatia di Patterson è percepibile in un semplice
scambio di battute dei suoi personaggi.
"Qualche volta ci capita di
dare una mano per i romanzi della serie di Alex Cross."
"Mai letti" dissi.
1 commento:
E' vero, qualsiasi scelta ha un prezzo... però io nelle storie preferisco il lieto fine (anche se ci sono storie struggenti e meravigliose che finiscono male)...
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