“La malvagità
umana mi spaventa più di quella degli angeli dell’inferno.”
L’esordio alla narrativa per adulti di GUIDO
SGARDOLI avviene positivamente, con un interessante e avvincente giallo
storico, nella collana NERO ITALIANO. Il protagonista è niente poco di meno che
Zorzo Cigna, detto Giorgione, famoso pittore italiano, il cui temperamento
tormentato e l’estro artistico sono messi a disposizione, molti secoli dopo,
della creatività narrativa di Sgardoli per raccontare le vicende criminali ed
esoteriche, racchiuse in ROSSO VENEZIANO.
All’inizio del giallo c’è il fuoco, che arde
edifici e miete vittime. Tra di loro c’è fra’ Placidio, amico di Zorzo Cigna.
Qualcuno, però, insinua che non sia stata una tragica fatalità e Zorzo non può
non voler verificare quale sia la verità. Inizia così la sua indagine, sfidando
i suoi nemici, mentre i pericoli incombono su di lui e su chi gli sta vicino,
come l’amata Cecilia, tenutaria di un bordello. Zorzo non sa di chi fidarsi.
Non riesce a riconoscere quale dei suoi tanti amici è sincero e chi potrebbe
tramare contro di lui.
Zorzo stesso, inafferrabile e sfuggente, è una
figura complessa, complicata dalla sua dipendenza, dall’oppio e dall’hashish, ma
è anche un uomo ostinato, pronto a sacrificare la dedizione per la sua arte in
favore della verità. Mistero e genialità si combinano in lui in una perfetta
alchimia.
Questioni politiche e personali si intrecciano,
mentre la città lagunare continua a bruciare, durante il periodo del Carnevale.
La Venezia dei primi anni del 1500, della Serenissima Repubblica e delle figure
storiche, immortalate sulle tele, è l’ambientazione perfetta per questo romanzo,
poiché, in quel particolare periodo storico, diventa luogo di complotti,
intrighi e violenza, un po’ come il resto dell’Italia.
Piacevoli lo stile e il registro lessicale, arricchito
e non appesantito da latinismi. Avvincente la trama. Ricercata e romanzata la
ricostruzione storica, migliorata da funzionale creatività.
http://youtu.be/dUflHOK4-fU
1 commento:
Casa Giorgione è a Castelfranco Veneto, è un museo interessante, così come il pittore. Questo libro m'intriga.
Un abbraccio
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