Non lo
conoscevo il sergente Logan McRae, il personaggio nato dalla penna di Stuart
MacBride.
Nel suo
romanzo poliziesco, La stanza delle torture, l’atmosfera da thriller è
palpabile. Si soffre con chi, indifesa le subisce.
L’idea da
cui prende spunto il romanzo è molto attuale. C’è un reality show musicale (e
quanti ne abbiamo visti e quanti nuovi ne iniziano ogni settimana …) in cui
mamma e figlia sono le promesse della musica. Il pubblico letteralmente le adora.
I paparazzi non fanno che assediarle, ma quando vengono rapite, non c'è nessuno a vedere nulla. Le persone vulnerabili le prendono come
spunto delle loro ossessioni. Le persone che ruotano intorno alle loro vite
tentano di brillare di luce riflessa avvicinandosi a loro. Qualcun altro tenta,
invece, di sbancare il lunario, organizzando un rapimento che terrà polizia,
giornalisti, case discografiche e fan con il fiato sospeso per le sorti delle
due promettenti stelle del panorama musicale.
Ve lo consiglio questo libro da
leggere, come si vedesse un film. Il finale vi stupirà. I vostri sospetti non
saranno mai confermati. Non vi sentirete dei bravi investigatori, mentre
interrogherete sospettati, testimoni e pervertiti. Si entra nella storia con il
piede e dalla porta principale, ma, la difficoltà dell’indagine, vi farà
sostenere una dura prova, scoprendo la crudeltà umana non ha limiti.
Ecco la
trama.
Alison McGregor e sua figlia Jenny, di sei anni, sono le star di Aberdeen:
il loro talento canoro le ha portate dritte alla semifinale del più seguito
reality show nazionale, riempiendo di orgoglio l’intera città. E avrebbero
avuto ottime possibilità di vincere se qualcuno non le avesse rapite nel cuore
della notte per poi chiedere un riscatto con un videomessaggio. Le regole del
gioco sono semplici: i cittadini hanno quattordici giorni di tempo per
raccogliere il denaro che consentirà alle loro eroine di tornare a casa sane e
salve; se il denaro non sarà sufficiente, Alison e Jenny moriranno; se il messaggio
non sarà diffuso dai media, Alison e Jenny moriranno; se l’attenzione del
pubblico verrà meno, Alison e Jenny moriranno. L’indagine, affidata al sergente
Logan McRae e ai suoi colleghi, si rivela più difficile del previsto e rischia
di arenarsi per mancanza di indizi, ma mentre la comunità trattiene il respiro
sotto gli onnipresenti riflettori, la polizia comincia a ritrovare pezzi del
corpo della piccola Jenny. Appare chiaro che la faccenda, a dispetto del
clamore mediatico che la circonda, è dannatamente seria, perché quando le luci
della ribalta colpiscono una città come Aberdeen, le ombre emergono con tutta
la loro forza e più nere che mai.
VOTO 9
*** AVVISO SPOILER ***
Chi non ha letto
questo libro ed ha intenzione di farlo, non
continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,
unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
In questo
libro, c’è una lotta contro il tempo e poche tracce da seguire, fatta eccezione
per i video di youtube, lasciati dai rapitori. Le vicende personali di Logan
McRae, i suoi colleghi non propriamente preparati, che in alcune scene
suscitano ilarità, i contrattempi, i ritardi, la fidanzata che chiede
attenzione, e tutti coloro che vogliono in qualche modo ostacolare le indagini
rischiano di far ritrovare a pezzi le due vittime, perché i rapitori hanno
detto che così andrà a finire se la polizia e i fan non rispetteranno lo loro
regole e non esaudiranno le loro richieste. Colpi di scena precedono sequenze
che spiazzano, prima che la corsa contro il tempo inizi. Fin dal primo
capitolo, si è già dentro la vicenda e dentro alle richieste dei rapitori, così
sadici da fare in modo che la polizia non ci riesca e iniziare la macabra
restituzione dei pezzi della piccola Jenny, ancora tenuta in vita a sopportare
terribili torture. Le parti in cui a raccontare tutto è la bambina sono
strazianti. Bravissimo lo scrittore in questo tentativo di immedesimazione! Ad essere
in pericolo, non sono solo le vittime, ma anche i membri della polizia, le loro
famiglie ed anche lo stesso nucleo dei rapitori. La mente umana inganna, fa
commettere azioni riprovevoli alcune volte. Il sergente McRae piace come
personaggio. La sua vita, come quella della vittima, dei suoi colleghi, dei
sospettati e dei colpevoli vengono messe a nudo ed esplorate nella loro
quotidianità. Il finale non è propriamente un lieto fine. Non per tutti la giustizia
arriva. Oltre al caso principale, come nel normale lavoro in polizia, vari sono
i casi da seguire e da risolvere, varie le piste, gli interrogatori. Il lavoro
di squadra è indispensabile, anche se a volte sembra che McRae sia solo.
Se amate
i polizieschi moderni, attuali, e con un taglio cinematografico o da serie tv,
dove l’orrore e l’ironia di alcune situazioni si intrecciano, così come la
precisione dei dettagli, ampiamente descritti, dando un buon risultato, La
stanza delle torture fa al caso vostro.
Voi l’avete
letto? Vi è piaciuto?
Conoscevate già
il personaggio del sergente Logan McRae?
7 commenti:
Ma quanto leggi? Beata te.
Un bacione
Mi hai convinto:) Il voto e la trama sembrano davvero interessanti, non appena finisco di leggere Amnesia, credo di leggere questo, anche perchè il prezzo dell'e-book mi sembra sia altrettanto interessante 4,99:)
A questo punto mi sento di consigliarti il racconto "Torno a prenderti" di Stephen King :)
E.
Mmh.... mi piacciono i libri con finale a sorpresa! Interessante!!
non lo conosco questo personaggio, il libro sembra bello inquietante. Intanto mi sto leggendo gli ultimi due Sherlock usciti miaoooooo
Beata te, in questo periodo ho poco tempo da leggere...
Non so la resa in termini di scrittura drammatica, ma la trama mi sembra - purtroppo; purtroppo, perché molto legata alla realtà - interessante.
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