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Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


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L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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sabato 21 aprile 2012

Il seme dell'apocalisse di Fran Ray

Entusiasta. Completamente entusiasta dal primo eco-thriller che ho letto, romanzo d’esordio della scrittrice Fran Ray, Il seme dell’apocalisse
Il titolo originale è “I semi” (“Die saat”), ma, essendo nel 2012, piace aggiungere un po’ di ‘apocalisse’ dappertutto.
“Eco”, in eco-thriller, sta per ecologia, poiché il thriller sviluppa tematiche legate all’ecologia, all’ambiente, all’alimentazione in particolare, ai tanto chiacchierati e discussi cibi OGM, modificati nel DNA, grazie all’ingegneria genetica. Vi passerà un po’ l’appetito, leggendo questo romanzo … con un effetto dieta immediato.
Quanti sono i complotti e le guerre che si combattono fra gli Stati, non con aerei, navi belliche e bombe, ma con i piatti, gli alimenti e le pietanze che la grande distribuzione ci fa portare in tavola.
Fa capolino fra le pagine di questo thriller anche il tracollo finanziario della Parmalat (nel libro chiamata Parmayog), la multinazionale finita nei pasticci per una truffa miliardaria. Anche la città di Parma fa da scenario in un susseguirsi di strani accadimenti, morti misteriose o morti efferate, esplosioni, ambientalisti inferociti, fino a toccare i vertici delle grandi associazioni conosciute, per citarne una, l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, e quelle sconosciute che tramano dietro le linee di comando che scoprirete leggendo questo emozionante eco-thriller.
Il rinnovamento è possibile solo se si lascia indietro qualcosa, se ci si libera del vecchiume. Occorre fare del sacrificio, affinché il nuovo possa imporsi.
Belli i colori della copertina che risulta semplice e magnetica.
Ecco la trama.
In un laboratorio della facoltà di genetica dell’Université Pierre et Marie Curie, viene rinvenuto il cadavere orrendamente mutilato del professor Jérôme Frost. Da subito, i sospetti ricadono sulle organizzazzioni eco-terroristiche, anche perché sulla parete è stato tracciato col sangue un messaggio chiaro: Il nuovo mondo dei ricercatori genetici
Ethan Harris è sconvolto: rientrato da un viaggio di lavoro, ha trovato la moglie Sylvie morta in camera da letto. Una confezione di sonniferi vuota e un biglietto d’addio lasciati sul comodino sono prove inequivocabili di un suicidio, ma Ethan non può accettare il fatto che Sylvie, una donna solare e brillante medico in carriera, abbia deciso all’improvviso di togliersi la vita. E, quando scopre che poche sere prima lei si era incontrata in segreto con il professor Frost, l’uomo si convince che le due morti siano collegate e che i responsabili abbiano disseminato le scene del crimine di falsi indizi per sviare la polizia. Determinato a vendicare la moglie, Ethan si lancia quindi in un’indagine privata che lo porterà sulle tracce di un misterioso progetto su cui Sylvie e Frost avevano lavorato per conto dell’Edenvalley, una multinazionale che produce semi geneticamente modificati: un progetto che potrebbe cambiare per sempre la vita sulla Terra, un progetto che, forse, nessuno ormai può fermare…
VOTO 10+

*** AVVISO SPOILER ***
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.

Magnetico anche lo sguardo della scrittrice. Il suo è un volto da detective di una serie tv poliziesca, mentre invece è una donna brava nel suo lavoro di scrittrice, una moglie e una madre, che quando non scrive fa lunghe passeggiate immersa nella natura con i suoi affezionati cani. Magari, proprio in quei momenti di relax e silenzio, immagina l'intreccio che darà ai suoi thriller, sempre ispirati da fonti certe e vicende di attualità.
Tanti i personaggi del romanzo, tutti ben caratterizzati, grazie alle azioni, ai pensieri e alle parole che scelgono di pronunciare.
C'è anche un blogger ;-) Quanto è importante che un messaggio passi ... ed anche lui fa la sua parte ...

Ethan Harris, lo scrittore di bestseller, travolto dagli eventi e fra quelli cui ci si appassiona di più. Viene descritto come simile a un giovane Robert Redford. Le donne vogliono consolarlo, potergli stare vicino, mentre lui corre  e basta, perché vuole portare a termine la sua vendetta. Tra tutte queste donne che gli ruotano intorno (Sylvie, Ruth, Sarah, Lejene, Mathilde, Aamu, Camille, Océan), una in particolare emerge per il suo look strano, un’altra per quello che rappresenta per lui, un’altra ancora per quello che potrebbe diventare …
La lunghezza dei capitoli è come piace a me: breve (o almeno così viene avvertita dal lettore che macina pagine senza accorgersene), con finale ad effetto e colpi di scena, che invogliano a non interrompere la lettura. Tutto è dinamico, funzionali anche le descrizioni. Anche i complotti e la politica sono trattati brevemente e con chiarezza. Non annoiano i temi politici, mentre interessano i meccanismi di diffusione degli alimenti, grazie a frasi dette e pensieri, che aprono la mente a immani riflessioni, mentre la velocità del libro non risente di rallentamenti. Ogni scena, ogni accadimento, ha una precisione quasi chirurgica nel non diventare eccessivamente lungo o pesante e non togliere spazio all’evento successivo.
Le ambientazioni si alternano di capitolo in capitolo. Non si è mai nello stesso posto: Johannesburg, Parigi, Londra, Amburgo, Berlino, Uganda, ecc … non si è mai fermi, si gira il mondo, si scoprono abitudini, usanze, tradizioni, stili di vita che sono influenzati dalla società.
Il finale non è quello che ci si aspetta. È imprevedibile, toccante e lascia anche qui con il fiato sospeso.
Ethan Harris non è propriamente l’eroe tutto muscoli e cervello che salva il mondo con una serie di missioni impossibili. La sua corsa è incentivata da due motivi: difendersi da chi vorrebbe che non fosse un così ostinato ficcanaso; vendicare sua moglie.

Molte delle questioni, trattate in questo romanzo, erano già state sviluppate ed approfondite in dibattiti, documentari, riviste specializzate, ma nel libro vengono sapientemente amalgamate e romanzate, con una trama avvincente e dei meccanismi d’intreccio dinamici e che vi terranno con il fiato sospeso. È una lettura che vi consiglio. E spero anche che diventi un film … che sicuramente andrò a vedere …

Voi l’avete letto? Vi è piaciuto?
Cosa ne pensate dei romanzi con complotti internazionali?
In quale figura femminile vi siete ritrovate?
Quali riflessioni fate, mentre preparate il cibo da portare in tavola?
Quali considerazioni vi vengono in mente, quando fate la spesa al supermercato?
Quali sono i vostri alimenti prediletti e quali quelli che scartate a priori?

5 commenti:

Rita Baccaro ha detto...

ciao Pupottina, grazie per il tuo augurio di buon week end che ricambio con affetto. Io sono appena tornata da Napoli, ci sono stata un paio di giorni e ne parlerò a breve nel mio blog. Domani mi riposo.
venendo alle tue domande interessanti. Ti posso dire che non ho letto il libro in oggetto, ma seguo con molta attenzione tutto ciò che riguarda la salubrità del nostro cibo. Cerco di acquistare sempre alimenti freschi e sono una che si sta a leggere le etichette e soprattutto nei cibi confezionati che siano prodotti italiani e lavorati in Italia. Ma tu hai notato che nei spermercati (in quelli di varie catene) i legumi secchi in scatola o quelli precotti in barattolo non provengono più, neanche per le marche più conosciute, dall'Italia, ma addirittura dall'Argentina, dal Canada, se non dalla Cina? E tutti i nostri legumi che fine hanno fatto? Per non parlare delle farine. Io li prendo al mercato locale ma trovo questo un grave segnale non solo per l'alimentazione ma anche per l'economia della nostra agricoltura. I miei alimenti prediletti sono le verdure, gli ortaggi e la pasta, scarto a priori quelli che non provengono dall'Italia (ed i freschi se non provengono dalla Puglia... ahah che freschi sarebbero???) o i surgelati del tipo 4saltiin... o le lasagne preeconfezionate noooooooo aiuto...
ciao e domani che mangi? io orecchiette al sugo con le braciole e poi taaaaaaaaaaaante fragoline!!!

Ambra ha detto...

Allora non ho letto, perché ho intenzione di comperarlo :-)
Intanto buona domenica!

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Ciao Pupottina sono passata per un salutino e sapere come stai
Vedo che sei sempre informatissima,ciao

Adriano Maini ha detto...

Tema di fondo doveroso da sviluppare. Triste, tuttavia, che tante cose brutte siano ambientate, ma siano anche accadute nel capoluogo, Parma, della provincia dei miei avi!

Magia da Inês ha detto...

♫♫°º
Olá, amiga!
Bom domingo!
Bom início de semana!
Beijinhos.
Brasil.
°º✿
º° ✿¸.•°❤

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