“Niente si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.”
Scusate, se inizio a parlarvi di questo libro, citando la legge di conservazione
della massa di Lavoisier, ma è che questo libro me l’ha ricordata, non perché
venga citata all’interno, ma perché il meccanismo narrativo e la storia narrata
si avvicinano molto a questo assioma della chimica. Sì, in questo libro, c’è
anche un po’ di chimica, ma appena accennata per la risoluzione del caso, non
elaborata o descritta. C’è sempre il dubbio che la chimica potrebbe risolvere
la situazione, il guaio iniziale che, gradualmente, si trasforma in pericolo per
il protagonista principale, Eric Shaw.
Il libro è Il fiume perduto (tra i più venduti su Amazon nel 2010) ed è
il sesto romanzo di Michael Koryta, un giovane scrittore molto apprezzato dai
grandi signori americani del thriller e della suspense (Stephen King, Dean
Koontz, Michael Connelly e Dennis Lehane). Michael Koryta è giovanissimo,
appena 29 anni, ma con un bagaglio culturale ed esperienziale davvero notevole.
Infatti, è un ex detective privato, un giornalista, un laureato con tesi in
giustizia criminale. Noterete che è davvero tanto per un giovanotto
dall’apparente aria semplice. Il genere che ha reso famosa questa giovane mente
è il thriller soprannaturale. L’inquietudine non manca. È imprevedibile e
inimmaginabile quello che ipotizza.
Leggere questo libro è come leggerne due, non perché sia un romanzo
lunghissimo (infatti sono appena 470 pagine), ma perché nella realtà
paranormale, surreale, si entra gradualmente a quasi metà del libro, quando le
vicende sono ben delineate e i personaggi caratterizzati nel loro essere e
nelle azioni che compiono. L’inizio è un
po’ lento, ma soltanto perché si è spiazzati da ciò che accade. Bisogna entrare
nella vicenda per esserne travolti. La lentezza della prima parte diventa come
un tornado che travolge i personaggi e le loro azioni. Il titolo “Il fiume
perduto” è l’adattamento italiano di “So Cold River”. All’interno del romanzo,
il luogo citato, l’ambientazione scelta, è davvero un fiume, il Lost River, particolare
non solo per il letto in cui scorre, ma anche per gli effetti che ha in chi ci
vive intorno e ne beve l’acqua. Vi sorprenderà scoprire a fine libro che esiste
realmente il fiume e vi verrà voglia, come a Pupottina, di vederlo dal vivo.
Vi piacerà Il fiume perduto di Michael Koryta.
VOTO 9,5
*** AVVISO SPOILER ***
Chi non ha letto
questo libro ed ha intenzione di farlo, non
continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,
unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Eric Show vive un’avventura paranormale e si imbatte in una serie di
pericoli che corre in prima persona. Se
lui è il protagonista del romanzo, non vi saranno sfuggiti anche altri
coprotagonisti che lo affiancano, i quali hanno personalità ed obiettivi da
realizzare che li rendono utili nella ricerca della verità. Eric è un ragazzo normale, con una vita difficile, un matrimonio quasi naufragato, una carriera
che non ha dato i frutti sperati, ma non sa di poter fare qualcosa di
straordinario. Lui, infatti, ha una specie di “dono”, ma non è pienamente consapevole del
suo potere. Crede sia normale intuito, mentre invece può leggere nelle persone,
anche in quelle che non conosce. È un ragazzo che già soffre a livello
personale, per l’andazzo della sua vita, ma proverà ben altre torture anche
fisiche.
Il paranormale è un ingrediente, non reso banale da storie romance, ma è
indispensabile a confonderne i personaggi. Tutti, anche se non in egual
maniera, ne sono influenzati. Spazio e tempo arrivano a mescolarsi e a
rivoltare le carte in tavola, mentre la realtà si scopre un’allucinazione di
Eric dopo l’altra, in una visione o in un incubo ad occhi aperti, in un
continuo viaggiare tra i due mondi e i due tempi. Il presente si colora delle
colpe del passato. Si torna a vivere la città vicina al fiume perduto nell’epoca
passata, ossia ai tempi del proibizionismo per risolvere l’enigma di un’acqua
minerale miracolosa e si cerca di
scoprire l’identità di un uomo che sembra aver vissuto due vite, tanti sono gli
anni che ha vissuto e le cose che ha fatto. Ci sono gangster vendicativi,
fantasmi che si impossessano dei corpi dei viventi, anziane signore
ossessionate dal vento e giovani sfigati di provincia che cercano in tutti i
modi di emergere e di trovare ricchezza e successo. L’amore c’è, ma è una
piccola parte. Il personaggio di Eric Show vi saprà conquistare. È un ragazzo
che affronta con coraggio le sue paure e trascina con sé il lettore in
un’avventura ai confini della razionalità, in un universo denso di paranormale
e di individui abietti e malvagi.
Lo stile fluido, il lessico semplice, la storia avvincente e i
meccanismi della suspense che rendono ricco l’intreccio non vi deluderanno se
ne intraprenderete la lettura. Se vi piace Stephen King, troverete nelle paure
descritte da Michael Koryta nei suoi romanzi un’alternativa validissima.
Eric Shaw ha il dono di riportare in vita ciò che non esiste più, ma
riuscirà a tenere vivo il vostro interesse per le sue vicende.
Voi l’avete letto? Vi è piaciuto?
Che cosa ne pensate del genere thriller paranormale?
Avete mai letto qualcuno dei romanzi del giovane Michael Koryta?
4 commenti:
ciao Pupottina cara,
grazie per il consiglio.. mi sembra interessante e vediamo, magari il prossimo giro in libreria...
spero tu stia bene, un caro saluto e i migliori auguri.
Un abbraccio, ciao
Buon martedì, cara !
Tutto bene?
Io no, non l'ho letto questo libro, non rientra nel mio genere (non s'era capito, vero?!? Ah ah ah!), ma aspetto con ansia altre proposte più consone a questa "rompìna" (^_^) , sei preziosissima !!!!!!
* Baciobacio *
M@ddy
ciao pupottina grazie per l'indicazione del libro, mai sentito, sembra intrigante, sempre un misto di tanti elementi interessanti, ciao a presto rosa buona giornata.))
Cara, un abbraccio, per ora ho letto la tua brillante recensione, vedrò, ciò un pò da fare, ma sono contenta e mi auguro che tu abbia trascorso dei bei giorni, nonostante il tempo incerto..Mia cara, buona vida:-)Baci
Posta un commento