C.L. Taylor si conferma la mia
scrittrice preferita di thriller psicologici.
Dopo IL CONFINE DEL SILENZIO e LARAGAZZA SENZA RICORDI, LA RAGAZZA IN FUGA, nuovo romanzo autoconclusivo, mi ha
appassionata dall'inizio alla fine, incuriosendomi con i tanti "perché"
disseminati tra le pagine.
Il più accattivante "perché" riguarda
sicuramente il personaggio misterioso di Paula: perché tormenta Joanne
Blackmore?
L'interesse per la complessa storia
personale di Joanne è molto intenso, poiché la sua esistenza viene raccontata,
per frammenti, dalla stessa Jo, o Joanne, e da suo marito, Max. A parlarci di
lei, però, c'è anche Paula, la quale sinteticamente è come se si rivolgesse
alla protagonista per svelarle qualcosa di cui anche lei è all'oscuro.
Jo è una donna di una complessità unica:
da anni combatte contro l'agorafobia e gli attacchi di panico. Suo marito Max
le sta vicino e cerca di aiutarla come può. Ma il loro matrimonio non è
propriamente un'unione felice, poiché i problemi di salute di Jo intaccano la
crescita della piccola Elise di appena due anni.
Quando la sicurezza di Elise viene
minacciata da Paula, donna del mistero per eccellenza, Jo non esita due volte e
fugge, nonostante sia qualcosa di impossibile ed improponibile per lei che ha
così tanti problemi, primo tra tutti, abbandonare la routine e l'ambiente
domestico.
La fuga di Jo si rivela da subito
interessante, poiché si sente braccata da tutti: la sua famiglia, la misteriosa
Paula, la polizia, i servizi sociali e il suo stesso passato, non ancora del
tutto rimosso.
C.L. Taylor propone, al suo pubblico
affezionato di lettori, personaggi femminili dinamici che, nel corso della
trama, riescono a trovare dentro sé stesse la forza per superare i loro limiti
e a tirarsi fuori dai pericoli.
Ottimo lo stile narrativo. Ingarbugliata,
quanto basta, ed estremamente avvincente la trama. Consigliato.
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