La nuova indagine dell'ispettore capo Wexford diventa sempre più
complessa. Un cane di tartufi fa un macabro ritrovamento. Si tratta di una mano
scarnificata. È stata recisa al suo possessore. Trovare il resto del cadavere
aiuta ad avviare l'indagine. Un mucchio di ossa e un teschio avvolti in un
lenzuolo di cotone viola non sono molto, ma offrono svariate ipotesi e sono
comunque un punto di partenza.
I primi rilievi della polizia fanno risalire l'efferato crimine con
conseguente occultamento del cadavere a dieci anni prima. È un cold case. È necessario
rispolverare l'archivio degli scomparsi e dare un nome a quei resti. Questo è
soltanto l'inizio, poiché l'obiettivo dell'ispettore capo Wexford è rendere
giustizia a quei poveri resti.
Cercare tra le persona scomparse è come cercare un ago in un pagliaio. Non
ci si rende mai conto fino in fondo di quante persone scompaiano e con quanta
facilità i loro casi vengano archiviati come allontanamenti volontari pur di
interrompere le ricerche.
È difficile cercare di dare un nome a quei poveri resti, ma la
situazione è destinata complicarsi ulteriormente quando nello stesso bosco
maledetto viene ritrovato un altro cadavere.
I due casi sembrano collegati da alcune coincidenze, non soltanto
geografiche.
Per Wexford dare la caccia al colpevole diventa una
priorità assoluta. Chi l'ha fatta franca due volte non può e non deve restare
impunito per sempre.
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