Nell'ambito della letteratura crime neozelandese, PAUL CLEAVE riesce a
far parlare di sé in modo positivo. Il suo nono romanzo si intitola NON CI
CREDERE. È un thriller che scava nei meandri tortuosi della mente di uno
scrittore di thriller che si ammala di Alzheimer
e non sa più cosa è vero e cosa non lo è. Se non è frutto della sua mente,
forse lui è stato davvero un serial killer che è riuscito a farla franca. In fondo
il suo motto, il consiglio che dà a chiunque gli chieda come si scrive un
romanzo, è quello di scrivere partendo da ciò che si conosce, rendendo il resto
quanto più possibile verosimile. È così che, nella confusione provocatagli
dall'Alzheimer, inizia a confessare misteriosi delitti,
rimasti irrisolti.
A volte, sa di essere Jerry Grey: scrittore, marito, padre di famiglia,
con i suoi gusti, la sua storia, la sua passione per la musica (un disco per
ogni thriller scritto, in una stanza appositamente insonorizzata, creata per il
suo lavoro), ecc...
Altre volte, invece, sente di Henry Cutter. Quello è il nome che Jerry
ha scelto per scrivere i suoi romanzi. Infatti, Henry
Cutter è il popolarissimo autore di thriller, che è stato ai vertici delle
classifiche per anni. Ora, a causa dell'Alzheimer, Jerry-Henry non è più certo
di saper distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Quali sono gli eventi
che ha veramente vissuto e quali quelli che sono stati partoriti dalla sua
mente?
"Lo
ricordo come fosse ora" sussurra. "Voglio dire, nessuno dimentica la
prima volta che uccide."
Invece, Jerry ha dimenticato un sacco di cose e
quelle che ricorda sono un miscuglio confuso e troppo spesso senza senso che,
sempre più ostinatamente, si sforza di decifrare.
All'inizio Jerry dimenticava piccole cose, poi
la situazione è peggiorata e i dettagli più intimi e preziosi della sua vita
hanno cominciato a vacillare. Un vuoto al posto di un viso, di un luogo
familiari, fino a non ricordare più con certezza il nome di sua moglie.
Per esorcizzare un destino già scritto, Jerry
non ha trovato di meglio che affidare la cronaca del suo declino a un ironico e
amaro "Diario della follia". Ma adesso che dalla diagnosi di
Alzheimer precoce sono passati dei mesi, lui non sa più se "Suzan con la
z", la dolce, bellissima Suzan il cui profumo gli pare ancora di sentire
nelle narici, è davvero morta per mano sua o per effetto della penna tagliente
di Henry "The Cutting Man", geniale creatore di tanti best-seller da
brivido. E dopo Suzan tutte le altre donne. Le vittime, infatti, sono più di una.
A confermarlo anche gli interrogatori cui la polizia lo sottopone, dentro e
fuori la casa di cura. Chiuso tra le immacolate pareti di una casa di cura, Jerry
lotta ogni giorno per ritrovare un pezzetto della sua verità, affinché
nessun'altra donna venga uccisa.
Un romanzo che ne racchiude altri, fino a che
tutti i nodi vengono al pettine, come anche i dettagli sfuggenti della vita di
Jerry. Avvincente e sorprendente, tortuoso eppur lineare, NON CI CREDERE è
scritto magistralmente. Ci si addentra nei segreti del protagonista, ma anche
nelle dinamiche alla base della creatività di uno scrittore.
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