Han Suyin
L’amore è una cosa meravigliosa
Sonzogno Editori, collana Bittersweet
pp. 400; € 18.00 – ebook 9.99€
Vennero
versati fiumi di lacrime, nel 1955, quando uscì nelle sale L’amore è una cosa meravigliosa, con Jennifer Jones e William Holden. E tutti di nuovo piangevano quando dai jukebox risuonava la canzone composta per il film,
Love Is a Many-Splendored Thing, interpretata da Andy Williams.
Quasi tutti, però, ignoravano che dietro questa commovente vicenda
sentimentale c’era una storia vera, raccontata nell’omonimo romanzo di
Han Suyin, dottoressa metà cinese e metà europea,
donna molto bella, più volte maritata, ma lacerata tra Oriente e
Occidente nella sua scomoda identità di “mezzo sangue”. Il romanzo,
fortemente autobiografico, si svolge a Hong Kong alla fine degli anni
Quaranta. Racconta la storia d’amore tra una donna cinese
di buona famiglia, che ha studiato medicina nelle scuole inglesi, e un
giornalista britannico residente in Asia, sposato con fi gli. È una
relazione molto travagliata, circondata com’è dall’ostilità e dai
pregiudizi della famiglia di lei e della società circostante.
Sullo sfondo si agitano le passioni politiche del dopoguerra, l’epopea
della guerra civile e la vittoriosa Lunga Marcia dei comunisti di Mao
Zedong.
L’amore è una cosa meravigliosa (1952) fu un successo mondiale,
con moltissime edizioni internazionali, quattro solo in Italia, dove
vinse il Premio Bancarella nel 1956. Sonzogno lo ripubblica in una nuova
traduzione, arricchito da una postfazione di
Renata Pisu.
Han
Suyin (1917-2012), di padre cinese e madre belga, fu celebrata autrice
di romanzi, scritti autobiografici, saggi sulla rivoluzione maoista.
Dedicò gran parte della sua opera
a far conoscere in Occidente la cultura del paese asiatico di cui si
sentiva cittadina d’adozione.
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