Quando una donna si accorge che un amore è quello sbagliato? Quando dovrebbe
chiudere una storia? Come funzionano i meccanismi alla base dell’amore? Ce lo
spiega Giulia Alberico nel suo romanzo UN AMORE SBAGLIATO, raccontandoci le
vicende sentimentali della sua protagonista, Lea, maestra elementare
quarantenne, divisa tra il marito Stefano e un nuovo complicatissimo amore,
Marco. “Non era amore, era una specie di
febbre, un sommovimento, un magma che si era svegliato nelle profondità di lei
e, da un minuto all’altro, poteva erompere in un fiume di fuoco, lava
incandescente.”
Una relazione clandestina, adulterina, vissuta con i suoi ritmi
irregolari e fuori controllo, provoca sempre emozioni contrastanti difficili da
definire. Il rapporto con il marito cambia. Da sempre Stefano era stato troppo
orientato verso la carriera e col tempo aveva iniziato a trascurarla. “Lei è sotto la spinta perenne di una
sottrazione, la vita le ha sottratto qualcosa che non è chiaro, mai, cosa sia.
Lea non manifesta in modi consueti questo suo tormento, voglio dire che non è
gelosa, possessiva, diffidente, ma vive in allarme, il mondo le sta sempre
apparecchiando una fregatura. È pesante avere a che fare con un’anima così
programmata, è faticoso. Io, lo ammetto, non me la sentivo più negli ultimi
anni di essere il riparo, la coperta di Linus.”
Lea risentiva di questo rapporto impari che viveva con Stefano, ma
anche con Marco qualcosa non andava. “Di
lui lo irritava, cominciò a capirlo nei mesi, esattamente quello che all’inizio
l’aveva catturata.”
All’inizio, la relazione con Marco era la ventata d’aria fresca che ci
voleva, il cambio di rotta giustificato e necessario. Marco l’aveva conquistata
poco per volta, con le parole, le attenzioni e i modi gentili e, quando era
totalmente coinvolta, le aveva rivelato la sua sconcertate verità, che però Lea
era riuscita a razionalizzare e tollerare. Come Lea stava con Stefano, anche Marco
aveva una relazione stabile che alternava ai loro incontri. Il problema era che
lui divideva la sua vita con Carlo e aveva deciso di parlargli di lei. In amore,
però, è già difficile un rapporto a due; a tre la situazione si complica, ma
nella vita di Lea la realtà superava l’immaginazione e la loro geometria
sentimentale diventava complessa e oltre il tridimensionale. “In uno spazio inerme come era il suo cuore le
parole fermentano e impazziscono.”
Com’è facile intuire, la situazione non è tradizionale, ma modernamente
allargata e mutevole. Le coppie iniziarono a frequentarsi. Vennero aboliti i
segreti. Le vicende, però, potrebbero degenerare. «Mi hai svuotata, mi sento pesta, come un pugile suonato. Amarti è una
fatica bestiale! Getto la spugna, ci rinuncio.»
Quella di Lea è un’anomala e rocambolesca avventura sentimentale. L’amore,
però, ha limiti ben definiti che è proibito oltrepassare. “L’ho sopraffatto col mio innamoramento. Avrei dovuto essere più
leggera, più lieve. Invece, gli ho rovesciato addosso un mio bisogno così
monumentale di amare ed essere ricambiata. L’ho spaventato.”
Lea proverà sulla sua pelle l’imprevedibilità dei sentimenti e imboccherà
le misteriose strade del destino verso un amore tutt’altro che sbagliato. La scrittura
di Giulia Alberico è ironica ed elegante ed ha saputo trattare, con squisitezza
e originalità, temi delicati. Lo stile narrativo, fresco e discreto, ha reso le
vicende particolarmente interessanti fino al loro, nient’affatto scontato,
epilogo.
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