Pearl S. Buck
Questo indomito cuore
Questo indomito cuore
La riscoperta del capolavoro letterario
e protofemminista degli anni Trenta
«Chi è sempre stato libero non può capire il potere,
terribile e affascinante, della speranza»
Torna
in libreria una rarità letteraria
che ha commosso generazioni di
lettrici
e che è diventata simbolo ante-litteram
delle istanze
femministe.
Pearl
S. Buck, premio Nobel per la letteratura nel 1938,
ha creato, dando
vita al conflitto interiore di Susan,
un’eroina dei tempi moderni.
Dopo La garçonne e La Matriarca
continuano le riscoperte e i recuperi letterari di Bittersweet,
la collana Sonzogno diretta da Irene Bignardi.
Esce il 26 febbraio Questo indomito cuore di Pearl S. Buck
(€ 16.00, pp. 336 , traduzione di Laura Lepetit).
Questo indomito cuore
Pearl S. Buck
Sonzogno Editori - pp. 336 - € 16
ISBN: 978-88-454-2594-3
In
una piccola e tranquilla città americana, negli anni Trenta, la vita
procede senza sbalzi. Le ragazze vanno al circolo a divertirsi, poi si
sposano. Le donne sposate stanno a casa a curare i bambini, a cucinare, a
tenere in ordine. I mariti lavorano e mantengono la famiglia. Poi c’è
Susan Gaylord, giovane, bella, che si distingue dalle altre: non si sa
bene perché, tutti dicono che lei è diversa. In effetti ha qualcosa in
più: con le sue mani sa impastare una torta deliziosa, sa cucire un
vestito elegante, sa suonare il pianoforte con sensibilità. Ma
soprattutto ha una passione che è solo sua: ha uno spiccato talento per
modellare il marmo, per la scultura. È una vera artista. Questo dono,
che fa di lei una donna in anticipo sui tempi, la pone di fronte a un
classico dilemma: scegliere tra le gioie della famiglia, a cui non
intende in alcun modo rinunciare, e la carriera artistica. Susan però –
ecco la sua indomita aspirazione - non vuole essere costretta a
scegliere, Susan vuole tenere unito tutto. È con questo spirito che si
getterà a capofitto – in una scommessa dall’esito incerto - nei due
amori della sua vita: Mark, un modesto agente immobiliare, che le
assicura il calore dell’affetto domestico, e Blake, un vulcanico
bohémien, che le fa conoscere la passione.
Pearl
S. Buck (1892-1973), figlia di missionari presbiteriani americani,
trascorse in Cina quasi quarant’anni. Alla vita nel grande paese
asiatico è ispirato il romanzo più famoso, La buona terra (1931),
che le valse il premio Pulitzer. Scrittrice assai prolifica, fu autrice
di oltre ottanta opere tra romanzi, saggi, biografie e racconti. Nel
1938 il Nobel per la letteratura premiò la sua carriera e la sua
sensibilità, sospese tra Oriente e Occidente.
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