Una storia vera e di scottante attualità
L’autrice, giornalista francese esperta di
terrorismo, si è finta su Facebook e Skype una giovane convertita
all’Islam e interessata ad abbracciare la jihad: intendeva infatti
comprendere i meccanismi di reclutamento dei giovani occidentali
da parte dell’ISIS e scrivere un reportage.
Da quando la sua copertura è caduta, vive sotto scorta e ha cambiato nome e città.
NELLA TESTA DI UNA JIHADISTA
UN’INCHIESTA SHOCK SUI MECCANISMI DI RECLUTAMENTO
DELLO STATO ISLAMICO
Anna Erelle è giornalista francese specializzata in terrorismo. Spinta dal desiderio di comprendere il fenomeno dei giovani occidentali che si arruolano nelle file dell'ISIS, si crea un falso profilo Facebook, con il nome di Mélodie, e finge di essere una ventenne francese convertita all'Islam e interessata ad abbracciare la Jihad. Su Facebook conosce Bilel, trentacinquenne francese convertito all’Islam e trasferitosi in Siria, che in seguito scoprirà essere il braccio destro del terrorista iracheno più ricercato dall'FBI, Abou Bakr al-Baghdadi. Nel giro di qualche settimana Bilel, dopo aver chattato ogni giorno con Mélodie su Skype (lei ha sempre il volto coperto dal velo), se ne innamora e le chiede di raggiungerlo in Siria per sposarlo e unirsi a lui nella lotta armata. Anna/Mélodie finge di accettare la richiesta di Bilel e parte per Amsterdam insieme a un collega fotografo. Dovrà poi andare a Istanbul e quindi in Siria. In realtà vuole arrivare ad Amsterdam per intervistare Lola, una giovane belga veramente convertita e in partenza per la Siria, poi andare al confine con la Siria per raccogliere informazioni sul luogo, e infine tornare in Francia per concludere il reportage. Ma non tutto va come previsto e Anna/Mélodie è costretta a tornare a Parigi. Cancella il suo account Facebook e getta i telefoni cellulari che aveva dato a Bilel. Eppure riceve non solo minacce sul suo account Skype ma anche una telefonata in ufficio da Bilel, segno che è comunque riuscito a rintracciarla.
Anna
Erelle è uno pseudonimo. A
distanza di alcuni mesi dall'ultimo contatto con Bilel, l'autrice ha dovuto
cambiare casa, telefono e vive sotto scorta.
Bilel ha lanciato una fatwa contro di lei
pubblicando un video su internet. Sono circolate voci sulla morte del
terrorista in un'imboscata, ma non sono attendibili.
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