21 ottobre - Milano
Il Vinile, ore 19.00
Via Alessandro Tadino, 17, Milano
Il Vinile, ore 19.00
Via Alessandro Tadino, 17, Milano
con Edoardo Vigna
23 ottobre – Roma
Libreria IBS, ore 18.00
via Nazionale 254, Roma
con Sandra Petrignani
Libreria IBS, ore 18.00
via Nazionale 254, Roma
con Sandra Petrignani
ALESSIO ARENA
La letteratura Tamil a Napoli
ISBN 9788854508019 - Pag. 240 - € 17 - Nascosti nel sottosuolo della città, e pronti a farsi saltare in aria
per far conoscere al mondo la tragica causa di Tamil Eelam, la loro
patria perduta, dopo la resa definitiva delle Tigri e l’uccisione del
loro capo Velupillai Prabhakaran da parte delle forze governative dello
Sri Lanka, i tamil di Napoli, ostinati «come una crepa che si arrampica
nella parete di un giardino, pieno di erbacce e frequentato dalle
peggiori bestie notturne», in vent’anni di lavoro hanno creato un mondo
altro, quasi un doppio della città, e hanno formato una società segreta,
l’Accademia dei sotterranei, che va producendo opere letterarie
napo-tamil. Dieci dei loro scrittori, annidati nel sottosuolo della
città, raccontano la storia meravigliosa di questa guerra sconosciuta, e
lo fanno per l’appunto in dieci capitoli, quanti sono gli avatara (le
reincarnazioni) di Vishnu, i cui altarini campeggiano nei bassi dei
tamil di Materdei, della Sanità, dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto
di Santa Lucia. In uno straordinario concerto narrativo, una comunità
invisibile racconta le sue mirabolanti imprese, le mitologie, la vita
quotidiana. È una comunità che ha lasciato la sua impronta
sull’immaginario attuale di Napoli, e che, a sua volta, da Napoli è
stata profondamente segnata, creando strepitose mescolanze. Abbiamo cosí
madonne con proboscidi e code di elefante, patroni nati dalla fusione
di Buddha e San Gennaro, e una disperata attività letteraria espressa
sulle pagine di una rivista underground che s’intitola Cannarutizia. La
fantasia di Arena procede sbrigliata e felice con un fuoco di fila di
magnifiche invenzioni, come quella della prima macelleria vegetariana
del mondo, o quella di un coro tamil del teatro di San Carlo, il cui
direttore, Thiruchelvam detto’o Cardillo, diventa una star del pantheon
neomelodico con il super-hit «’Ndraccalà»; e poi la pizza Paruppusilli,
condita con una specie di fagioli asiatici, curry e peperoncino, o la
sindaca Iervolino che, convertitasi, adibisce un’intera sala del
municipio ad attività di meditazione. Soprattutto, i quattro Vangeli
vesuviani di Siddharta, del Mahatma Fiorenzo Sarnelli, alla cui origine
c’è, nel Settecento, la storia di una prodigiosa reliquia – una goccia
del sangue del Buddha – versata nel cratere del Vesuvio. Sostenuto da
una lingua bellissima e inventiva, l’opera di Arena è un libro di
estrema originalità e ardua classificazione. Epica e comica,
sentimentale e spietata, capace di scatenare il riso e il pianto, è il
ritratto possibile di un mondo nuovo che nasce dall’incontro di realtà
fra loro estranee, e che tuttavia sanno cooperare fino a coincidere.
«Nel
corpo tamil di Napoli, dove si incontrano bibliotecari, macellai
vegetariani, professori cannibali, santi cristiani e santi indù, Arena
costruisce un Quinto Evangelio napoletan-asiatico in cui mitologia e
terrorismo, città sacra sotterranea e metropoli includono, in un melting
pot tutto partenopeo, le silenziose presenze tamil e singalesi. Un
romanzo visionario, vitale e sorprendente».
Antonella Cilento
«Tra i tanti giovani autori della new wave letteraria napoletana, Alessio Arena è il piú sorprendente, il piú inventivo, e di sicuro uno dei piú bravi».
Francesco Durante
«Dico siamo arrivati, ma io, l’ho già sottolineato, qui ci sono nato, anche se essere napoletani, piú che una condizione di fatto che si acquisisce con la nascita, è una specie di stato mentale, un modo di intendere il proprio destino sulla terra come passeggero, profondamente inutile, e quindi privo di qualsiasi obbligo morale».
Janaka Jayawardana, detto anche Gennaro Bibberò
Antonella Cilento
«Tra i tanti giovani autori della new wave letteraria napoletana, Alessio Arena è il piú sorprendente, il piú inventivo, e di sicuro uno dei piú bravi».
Francesco Durante
«Dico siamo arrivati, ma io, l’ho già sottolineato, qui ci sono nato, anche se essere napoletani, piú che una condizione di fatto che si acquisisce con la nascita, è una specie di stato mentale, un modo di intendere il proprio destino sulla terra come passeggero, profondamente inutile, e quindi privo di qualsiasi obbligo morale».
Janaka Jayawardana, detto anche Gennaro Bibberò
Alessio Arena,
nato a Napoli nel 1984, è scrittore e cantautore. Ha vinto la XXIV
edizione di Musicultura, Festival della canzone popolare e d’autore, e
il premio A.F.I al miglior progetto discografico. All’inizio del 2014 ha
pubblicato il primo album plurilingue Bestiari(o) familiar(e), inciso
tra Napoli e Barcellona, dove vive. Per il teatro ha scritto in spagnolo
Hielo e El árbol o las manos abiertas de Celidonia Fuentes, entrambi prodotti e messi in scena a Madrid. È autore dei romanzi L’infanzia delle cose (Premio Giuseppe Giusti Opera Prima) e Il mio cuore è un mandarino acerbo.
http://www.alessioarena.com/
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