Una buona lettura, non tanto leggera, ma soprattutto interessante.
Arthur Conan Doyle riunisce, in LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES, 12
racconti che narrano le avventure del suo celebre ptrotagonista, Sherlock
Holmes, padre delle più evolute storie investigative.
Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1892, dimostrando
incontrovertibilmente la modernità degli spunti creativi in materia di storie
poliziesche.
Però, l’essere venuto esattamente dopo i suoi due più grandi capolavori
“Uno studio in rosso” ed “Il segno dei quattro” lo rende forse meno
interessante agli occhi del lettore, abituato a narrazioni più dettagliate e soprattutto
sviluppate a livello quantitativo di narrazione.
Conan Doyle è comunque abile nel tessere delitti straordinari e nel
risolverli attraverso il personalissimo metodo d’osservazione del suo Holmes.
Bellissimi soprattutto i primi quattro racconti. Seguono poi alcuni che
avrebbero richiesto di essere ampliati e sviluppati per renderne più avvincente
e meno affrettata la narrazione finale.
È comunque un classico che merita di essere letto, anche perché non
manca lo stile narrativo, fatto di trovate logiche e osservazioni
inimmaginabili, proprio di Sherlock Holmes.
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