I PERICOLI DI SHERLOCK HOLMES
La prima raccolta di racconti sul Grande Detective scritta da un singolo autore a essere pubblicata, dopo Il taccuino di Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle (1927)
(EAN 978-88-98172-34-4, titolo originale The perils of Sherlock Holmes 2012,16 €, pp. 205. Traduzione di Serena Maccotta)
Testo approvato dall’associazione del patrimonio letterario di Arthur Conan Doyle
Di solito, quando uno scrittore spiega il suo interesse per Sherlock Holmes, comincia parlando di com’è stato il primo incontro con lui. Io non potrei farlo, poiché non riesco a ricordare un momento della mia vita in cui in qualche modo non lo conoscessi già. Nel ricco assortimento di immortali personaggi della letteratura, me ne vengono in mente solo quattro che siano riusciti a guadagnarsi una definizione nel dizionario. “Creare un Frankenstein”, essere definiti “un vero Jekyll e Hyde”, o chiamare qualcuno “Sherlock” non richiedono una spiegazione dettagliata, nemmeno tra i non madrelingua inglese. (Per quanto riguarda Jekyll e Hyde, però, si presenta il dilemma se poterli considerare due personaggi o uno solo).
Sherlock Holmes è un’icona del tutto indipendente, un’icona che supera ogni limite: classi sociali, generazioni, confini geografici.
Da “Nei panni di Holmes”.
Sherlock Holmes incontra il famoso esploratore Richard Francis Burton
e lo aiuta a recuperare una pergamena rubata contenente i segreti delle
piramidi; in un gelido fine Dicembre, il Nostro viene
interpellato da un avido banchiere il cui sonno notturno è funestato da
tre spettri; un tizio chiede l’assistenza del geniale investigatore poiché vittima di una macchinazione orchestrata da Fu Manchu, il principale trafficante di oppio cinese attivo a Londra; Holmes
e Watson viaggiano nel West americano imbattendosi nello sceriffo Wyatt
Earp e nel pistolero Doc Holliday, quest’ultimo in attesa di essere
impiccato per un omicidio che non è sicuro di aver commesso, in quanto
troppo ubriaco per ricordarlo; Holmes è alle prese con il complotto sinistro di un assassinio progettato per far precipitare l’Europa degli inizi del XIX secolo in
guerra; un Watson, membro del gruppo di medici dell’ospedale San
Porfirio di Battersea, all’avanguardia quanto al trattamento delle
malattie mentali, trascina Sherlock Holmes nel caso di un paziente
convinto di essere il diavolo; dietro alla collocazione circolare dei
grossi megaliti di Stonehenge si cela una grande verità sulla civiltà
umana che Holmes è chiamato a decodificare
Dalla penna di uno dei decani dell’apocrifìa sul Grande
Detective, sette racconti in cui ritrovare appieno l’ingegnosità che ci
si aspetta da un’autentica avventura sherlockiana, oltre che
un’inconfondibile atmosfera vittoriana.
Al solito a Estleman non manca il gusto per il pastiche,
ed ecco dunque il Nostro e il suo sodale John H. Watson (detentore,
come di consueto, della prospettiva narrativa) confrontarsi con
personaggi realmente esistiti (Wyatt Earp e Doc Holliday, Sir Richard Francis Burton) e no (le figure letterarie Fu Manchu, creata dallo scrittore Sax Rohmer, e il memorabile Ebenezer Scrooge dickensiano) in un potpourri frizzante suspense, humour e, talvolta, soprannaturale in omaggio al Doyle spiritista.
Ad arricchire la raccolta, una commedia breve che prende in giro con affetto sommo la figura dell’insostituibile Watson e tre saggi. Quello di apertura – d’incisiva classe – in
cui l’autore sviscera i motivi che lo hanno portato a inventare nuovi
casi sherlockiani; uno scritto sulla rappresentazione del dottor Watson
nel cinema; e una dissertazione secondo cui l’Ombra, ossia quel lato
oscuro che ciascun uomo porta dentro di sé, potrebbe avere le sembianze di Sherlock Holmes, personaggio che resta quanto mai complesso e sfaccettato.
Chiude un elenco di letture consigliate che ha il rischio di rendere un lettore casuale delle avventure di Sherlock Holmes in un vero e proprio fanatico.
Loren D. Estleman: nato nel 1952 ad Ann Arbor
(Michigan), laureato in Letteratura inglese e Giornalismo e ha
pubblicato più di 70 libri e centinaia di racconti e articoli, e può
vantare traduzioni in 27 lingue. Considerato una vera e propria autorità
nella western-fiction e nella detective-story, ha
collezionato 17 vittorie e decine di nomination nei più importanti premi
“di genere”, compreso il National Book Award e il Mystery Writers of
America Edgar Allan Poe Award. Ha collaborato con The New York Times e il Washington Post.
Profondo conoscitore del Canone holmesiano (tutte le opere di Arthur
Conan Doyle con Sherlock Holmes protagonista), e membro della Società
holmesiana “Gli Irregolari di Baker Street”, Estleman ha scritto gli
apocrifi Sherlock Holmes contro Dracula (1978, Gargoyle 2008) e Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Holmes (1979,
Gargoyle 2009), contrapponendo il più grande investigatore della
fiction a quelli che definisce “i più famosi super-cattivi della
letteratura vittoriana”: Dracula e Mr Hyde.
Hanno detto:
Una raccolta eccezionale. New York Review of Books
Una lettura entusiasmante e divertente. Se vi piacciono le avventure
di Conan Doyle, qui ce n’è a sufficienza per stimolare, pagina dopo
pagina, il vostro personale ragionamento deduttivo. BookPleasures.com
I lettori che apprezzano la rappresentazione classica del Grande
Detective godranno di questa raccolta. La stringatezza delle storie e
dei saggi rema a favore e della tensione narrativa nonché dell'abilità
d'intreccio e degli argomenti. Si viene trasportati in un altro tempo e
in un altro spazio, in quello che si rivela un omaggio riuscitissimo al
mito di Sherlock Holmes. Pop Culture Guy Blog
La partigianeria di Estleman verso Watson è talmente ben espressa da risultare inoppugnabile.
BestofSherlock.com
È come se tra Estleman e Doyle ci fosse un ideale cordone ombelicale
che permette alle storie di Sherlock Holmes e Mr Watson di rinnovarsi da
un secolo all’altro. Sara Prian - La Voce di Venezia
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