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Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


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L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
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mercoledì 6 novembre 2013

1913 L'anno prima della tempesta. E' il ritratto di un anno unico

1913
L'anno prima della tempesta

Che cosa ha avuto di particolare quell’anno, 
l’ultimo prima dello scoppio della guerra?
L’Europa si è riempita di personalità ineguagliabili.
Florian Illies traccia uno straordinario ritratto dell’ultimo anno di pace
centinaia di storie che offrono un quadro di un concentrato 
di geni probabilmente unico nella storia dell’umanità.
Geni che si affacciarono al 1914 con qualche presentimento 
di quello stava per accadere.

La festa comincia: la «Armory Show» di New York è il big bang dell'arte moderna, Marcel Duchamp espone il Nudo che scende le scale. Da lì in poi la sua carriera sarà tutta in ascesa. In ogni caso i nudi sono ovunque, specialmente a Vienna: nuda è Alma Mahler (ritratta da Oskar Kokoschka), e tutte le viennesi raffigurate da Gustav Klimt ed Egon Schiele. Mentre le altre, nello studio del dottor Sigmund Freud, mettono a nudo l'anima per cento corone l'ora. Intanto, nella sala del dormitorio pubblico maschile di Vienna, Adolf Hitler dipinge toccanti vedute ad acquerello del duomo di Santo Stefano. A Monaco Heinrich Mann lavora al romanzo Il suddito e, a casa del fratello, festeggia il suo quarantaduesimo compleanno. La neve è sempre alta. L'indomani Thomas Mann compra un terreno e costruisce una casa. Rilke continua a soffrire, Kafka a esitare, ma il piccolo negozio di cappelli di Coco Chanel aumenta il proprio giro d'affari. E l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, sfreccia per Vienna a bordo della sua automobile con i raggi delle ruote rivestiti d'oro, gioca con il trenino e teme gli attentati in Serbia. Stalin incontra per la prima volta Trockij (mentre a Barcellona, quello stesso mese, nasce l'uomo che un giorno ucciderà Trockij per conto di Stalin). Che il 1913 sia davvero un anno infausto?
 
Il ritratto - profondamente riuscito - di un anno unico, in cui il XIX  secolo
si scontra con le guerre e con gli eccessi del “secolo breve” appena agli albori

«La costruzione di questo libro è favolosa, e non da meno sono le doti aneddotiche 
di Florian Illies. La caratterizzazione di personaggi e situazioni è incredibile.
È come aver letto tutto per la prima volta, 
anche quello che pensavo di sapere già» Henning Ritter

Scheda libro
Il 1913 è l'anno chiave del ventesimo secolo, dove nulla sembra impossibile, l'anno in cui ha inizio il nostro presente. Tanto la letteratura quanto l'arte e la musica sono ancora estranee alla perdita dell'innocenza che l'umanità avrebbe sperimentato di lì a poco, con lo scoppio della prima guerra mondiale. In uno strepitoso affresco, Florian Illies rende vivo un anno che racchiude in sé un momento di massima fioritura e il preludio dell'abisso. Così l'incontro con Felice Bauer libera la potenza creativa del trentenne Franz Kafka; Stravinskij e Schönberg danno scandalo con le loro composizioni; a Milano fa la sua comparsa il primo negozio di Prada; Marcel Duchamp avvitando la forcella rovesciata di una ruota di bicicletta su uno sgabello da cucina compie la grande rivoluzione concettuale del Novecento; Sigmund Freud e Rainer Maria Rilke passeggiano per le vie di Monaco; un arguto quindicenne di nome Bertolt Brecht scrive su una rivista studentesca ad Ausburg ed Ernst Ludwig Kirchner dipinge la sua personale visione di Potsdamer Platz a Berlino. E a Monaco, in Baviera, un uomo venuto dall'Austria colora cartoline illustrate cercando di vendere le sue ingenue vedute della città. Si chiama Adolf Hitler. Florian Illies ci conduce per mano, con una maestria letteraria impagabile, lungo un immaginario quanto piacevole viaggio attraverso queste e tante altre storie. Il suo libro, uno strepitoso successo editoriale in Germania, venduto in 13 paesi, è un piccolo gioiello nel panorama letterario e culturale europeo.

Autore
Florian Illies (1971) è storico dell’arte. Editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung», è stato poi anche direttore delle pagine culturali della «Zeit». Tra i fondatori della rivista d’arte «Monopol», oggi è socio della casa d’aste “Villa Grisebach”, responsabile dell’arte del XIX secolo. 

1 commento:

Ambra ha detto...

Non me lo posso perdere. Adoro questo genere di libro, ora controllo subito dove posso acquistarlo online. Grazie della recensione.

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Compresi che l'ordine, a lungo andare, si ristabilisce da solo intorno alle cose (Raymond Radiguet)

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