"Avresti dovuto saperlo." È questo che Grace ripete sempre alle sue pazienti, ma, molto probabilmente, è quello che avrebbe dovuto chiedere a se stessa, prima che la situazione le sfuggisse di mano.
Grace è un'affermata analista, divenuta ancora più famosa grazie al
libro che sta pubblicando, dal titolo enigmatico ed esauriente "Avresti dovuto
saperlo." È questo il mantra di una donna che è anche una moglie felice e
una mamma attenta. O almeno crede di esserlo. Non vuole che le due realtà,
personale e lavorativa, si intreccino o si mescolino, ma il suo destino è
imprevedibile. Crede di essere fortunata nell'avere una vita perfetta con la
sua famiglia felice, ma è tutto vero o, come accade a molte delle sue pazienti,
è lei ad aver idealizzato la situazione? Quante cose può nasconderci la nostra mente
se noi non diamo ascolto all'istinto? Quanti dettagli ci sfuggono perché il
nostro inconscio è troppo spaventato per volerli analizzare?
Grace Reinhart Sachs è felice con suo marito Jonathan,
oncologo pediatrico di fama, e suo figlio dodicenne, Henry. Tutto è perfetto
finché un giorno scopre che niente è come lei lo ha creduto, in un crescendo di
situazioni assurde e dubbi che destabilizzano la protagonista, ma anche il
lettore, costretto a farsi domande su ciò che è reale e ciò che non lo è, nel
romanzo come nella propria vita.
È una lettura avvincente e interessante che
dissemina indizi e elargisce consigli su come affrontare la propria esistenza
con lucidità, anche quando tutto sembra sfuggire al nostro controllo.
È una storia originale dalla trama creativa con
un crescendo adrenalinico di suspense e colpi di scena, dalla perfetta calma
all'incubo che serpeggia maleficamente in ognuno di noi durante un periodo
tranquillo.
È il primo romanzo che leggo di Jean Hanff Korelitz e l'ho trovato un
ottimo thriller psicologico.
"Non fidarti della prima
impressione. Ascolta il tuo istinto anche quando ti dice cose che non vuoi
sentire. È più facile annullare una festa di nozze che dieci anni di
matrimonio."
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