Come recita il sottotitolo in copertina “Certe storie non finiscono mai bene”. Ed è così anche in una
torbida indagine per omicidio che vede impegnato il vicequestore di Genova,
Carlo Santagata. Se ne accorge subito che qualcosa non va, soprattutto quando
gli viene doverosamente imposto di attuare un depistaggio. La vittima è il
commendator Giacomo Meneghetti, un politico e un industriale, molto in vista
sul territorio genovese. Quello che si cerca di contenere è uno scandalo di
grandi dimensioni, ma trasformare un efferato omicidio in un delitto
passionale, non è esattamente un modo intelligente per tenere sotto controllo
la situazione.
L’opinione pubblica, infatti, potrebbe analizzare da varie
angolazioni gli eventi e trovare qualche falla nella messinscena.
Santagata è molto teso e sente che qualcuno potrebbe metterlo nei guai.
Potrebbero addirittura incastrarlo per quello che ha fatto e far ricadere il
delitto su di lui.
Non è assoluta- mente roba da poco mettere in scena un depistaggio in un
caso di omicidio così rilevante e sotto gli occhi di tutti. Il cadavere
mutilato del noto commendatore è stato rinvenuto in un fienile sulle colline.
Per attuare il depistaggio, secondo i piani, quindi, prima di tutto, va
spostato il corpo in una villa di proprietà della vittima, creando un’atmosfera
da incontro bollente finito male.
La prima identità ad essere violata è quella di Santagata, il quale
deve sdebitarsi per aver ricevuto un trattamento di favore in passato, ai tempi
di un’indagine di Camorra. Santagata è sempre stato un fedele ed integerrimo servitore
dello Stato e il senso di colpa per quello che è costretto a compiere è
insostenibile. Santagata viene così risucchiato in un intrigo dai risvolti
sempre più cupi, tra segreti politici, economici e di famiglia. Nemmeno la
sfera delle abitudini sessuali viene trascurata.
Lo stile di questo poliziesco è fluido, grazie al linguaggio sapientemente
preciso e scorrevole. Si legge con crescente interesse anche per la trama che mescola
dettagli d’indagine a dialoghi verosimili e colpi di scena. Questa volta il vicequestore Santagata è costretto ad affondare le mani
nel marciume di una ricca famiglia genovese.
“Gli uomini di potere hanno la
capacità di trovare
l’ombra quando il sole è troppo forte.”
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