SUSAN VREELAND Una ragazza da Tiffany
pag 512 - € 9 - Beat
Nel
1892, a Manhattan, un’elaborata insegna in bronzo fa bella mostra di sé.
Tiffany Glass & Decorating Company declama la scritta che campeggia
sopra una porta di vetro. Oltre quella porta, si schiude un grande
salone con enormi vetrate appese al soffitto e imponenti mosaici
poggiati alle pareti. E poi pendole, candelabri, lampade con paralumi di
vetro soffiato in mille splendidi colori.
È il regno di Louis Comfort Tiffany, maestro della decorazione del vetro, e delle Tiffany girls, le ragazze di Tiffany, come sono chiamate a Manhattan le donne che l’artista ha riunito attorno a sé. Vi è Wilhelmina, impertinente diciassettenne dall’alta statura, Mary diciottenne dai capelli rossi, Cornelia, riservata e taciturna, Agnes, l’altera, la prima donna cui Tiffany ha accordato l’onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate. E, infine, Clara Wolcott Driscoll, l’artefice autentica delle creazioni Tiffany.
Una ragazza da Tiffany è, soprattutto, la sua storia. Una storia che non celebra soltanto un talento misconosciuto, ma illumina anche gli slanci, i desideri e le ambizioni di una giovane donna nella metropoli americana pronta a tuffarsi nella grande avventura del Novecento.
È il regno di Louis Comfort Tiffany, maestro della decorazione del vetro, e delle Tiffany girls, le ragazze di Tiffany, come sono chiamate a Manhattan le donne che l’artista ha riunito attorno a sé. Vi è Wilhelmina, impertinente diciassettenne dall’alta statura, Mary diciottenne dai capelli rossi, Cornelia, riservata e taciturna, Agnes, l’altera, la prima donna cui Tiffany ha accordato l’onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate. E, infine, Clara Wolcott Driscoll, l’artefice autentica delle creazioni Tiffany.
Una ragazza da Tiffany è, soprattutto, la sua storia. Una storia che non celebra soltanto un talento misconosciuto, ma illumina anche gli slanci, i desideri e le ambizioni di una giovane donna nella metropoli americana pronta a tuffarsi nella grande avventura del Novecento.
CHRISTOS TSIOLKAS Lo schiaffo
Beat romanzo - pag. 544 - € 9
È un delizioso pomeriggio di fine estate a Melbourne, un tempo perfetto
per gli invitati accorsi al barbecue di fine settimana di Aisha,
affascinante indiana, e Hector, suo marito, un quarantenne di origine
greca. Hector si guarda furtivo in giro alla ricerca di Connie, una
bella ragazza che lavora nell’ambulatorio di veterinaria di sua moglie.
In un angolo del giardino, Bilal, un aborigeno appena convertito
all’islam, cerca cortesemente di rifiutare una birra portagli da Manoli,
il padre di Hector. Harry, il cugino che ha fatto fortuna, incede
invece con aria appagata, seguito da Rocco, suo figlio, e da Sandi, sua
moglie, una serba con un corpo da fotomodella. Rosie deve intanto già
badare a Hugo, il suo piccolo di tre anni, bello come un putto e
impertinente come pochi, e al marito Gary, un chiacchierone che si
ubriaca puntualmente alle feste. Insomma, un normale barbecue di una
qualsiasi città cosmopolita dei nostri giorni se… se non accadesse
l’impensabile. Hugo, il putto tanto bello quanto pestifero, sferra un
calcione negli stinchi di Harry. E il cugino Harry lo colpisce
platealmente con uno schiaffo. Da quel momento l’esile equilibrio di
quella piccola comunità, fatta di culture e mondi differenti, crolla. E i
risentimenti, i pregiudizi sociali e razziali, le differenze di sesso e
di età, riaffiorano prepotentemente, a scavare abissi incolmabili.
RAUL ARGEMI' - Patagonia ciuf ciuf
Beat - romanzo - € 9 - pag. 192
Un ex
marinaio discendente del leggendario bandito Butch Cassidy e un ex
macchinista, ritrovatisi senza lavoro a causa delle selvagge
privatizzazioni argentine, decidono di assaltare La Trochita, il vecchio
treno che percorre la Patagonia, per liberare un loro compagno di lotta
e impossessarsi di un ricco bottino.
Una volta sul treno, però, le cose
non vanno come previsto e i due improvvisati rapinatori si ritrovano in
una situazione drammatica e al tempo stesso assurda.
Un romanzo noir, ma anche una narrazione caustica sulla realtà argentina, che scorre rapida sui binari a scartamento ridotto della Patagonia.
Un romanzo noir, ma anche una narrazione caustica sulla realtà argentina, che scorre rapida sui binari a scartamento ridotto della Patagonia.
SIMONETTA POGGIALI - Ermes
pag. 160 - Beat - € 9
Luigi ha sedici anni, i capelli ricci, i piedi piccoli e un’abilità
quasi d’artista nel guidare la vespa. Nessuno come lui sa sfrecciare
così veloce per i vicoli di Napoli, dai Quartieri alla collina di
Posillipo, dal Vomero alla Ferrovia a ritirare le mesate per i boss.
Abita con la madre, sempre chiusa nella guardiola del palazzo antico
dove, da quando è rimasta vedova, fa la portinaia, e il fratellino
Pasqualino, sempre malato, e gran studioso che nel sonno ripete i nomi
delle divinità apprese sui libri di scuola: Giove, Nettuno ed Ermes, il
messaggero degli dei. E Luigi è un po’ come Ermes, un messo che
attraversa in lungo e in largo la città per conto dei suoi nuovi dei, i
boss come Vittorio, che ha strangolato un cucciolo di boxer solo perché
lo osservava, o come Gaetano, che è appena uscito da Poggioreale e ha lo
sguardo fisso di chi è precipitato nel nulla, in un abisso da cui
nessuno può tornare.
Luigi, però, ha anche il cuore in tumulto per Ninetta, la più bella ragazza del quartiere, con cui si tuffa d’estate nelle acque limpide della Gaiola. È per Ninetta, e per un mondo dove sia lecito amare, gioire e abbracciarsi, che Luigi-Ermes compie il suo ultimo tragitto.
Luigi, però, ha anche il cuore in tumulto per Ninetta, la più bella ragazza del quartiere, con cui si tuffa d’estate nelle acque limpide della Gaiola. È per Ninetta, e per un mondo dove sia lecito amare, gioire e abbracciarsi, che Luigi-Ermes compie il suo ultimo tragitto.
ANNE CUNEO Il maestro di Garamond
pag. 500 - 11,90 € - Beat
È il
crepuscolo del 24 dicembre 1534: a Parigi, in place Maubert, un uomo
viene giustiziato. Il suo corpo è poi bruciato su una pira alimentata da
libri.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
Garamond
è infatti la voce narrante di tutta la storia: quella del suo maestro
Augereau e la propria. La loro avventura – al tempo in cui Grand-Rue
Saint-Jacques a Parigi contava più tipografi che case private –
intreccia i segreti della stampa alla storia della Riforma e delle
persecuzioni religiose e con le vite di personaggi come Manuzio, Erasmo,
Rabelais, Margherita di Navarra, Calvino… È l’epoca in cui i valori del
pensiero moderno cominciavano a forgiarsi: un pensiero umanista in
lotta contro il fanatismo, un pensiero aperto, che aspira alla libera e
universale trasmissione del sapere.
Quale vi interessa di più?
1 commento:
"Il maestro di Garamond"! Ma anche "Patagonia ciuf ciuf"...
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