Giovedì 21 GIUGNO, ore 21 - Basilica di Massenzio Letterature, Festival Internazionale di RomaLetture di inediti di
ASCANIO CELESTINI - JEET THAYIL - MASSIMO GRAMELLINI Musica di PASQUALE INNARELLA e RUSTICO X BAN
ASCANIO CELESTINI - JEET THAYIL - MASSIMO GRAMELLINI Musica di PASQUALE INNARELLA e RUSTICO X BAN
JEET THAYIL Narcopolis
Neri Pozza - Euro 16,50 - 304 pagine
Nel
cuore della Bombay degli anni Ottanta, in Suklaji Street, una strada di
bordelli e di poveri coperti di stracci, capita un giorno Dom Ullis, un
cristiano siriano che si è messo nei guai a New York ed è stato
rispedito nella turbolenta metropoli indiana per rimettersi in sesto.
Dom Ullis si rifugia nella «cucina» di un bordello in cui si cela una
fumeria d’oppio. È il regno di Rashid e di Dimple, un giovanissimo
eunuco dotato di leggiadra grazia e sofisticata femminilità. È il regno
anche di una singolare compagnia di oppiomani di paesi e fedi disparate:
l’enigmatico Mister Lee, l’uomo d’affari scappato dalla Cina comunista,
raffinato insegnante-amante di Dimple; Xavier, il bizzarro pittore
francese capace di rintanarsi nella fumeria per un’intera settimana;
Rumi, il fumatore psicopatico; Salim, l’impiegato bengali in pensione
che si cura della cassa della fumeria; Jamal, il figlio di Rashid; e
artisti, filosofi, poeti e prostitute che si immergono nelle loro
mirabolanti fantasticherie aspirando oppio. Ad accoglierli e a preparare
le pipe è Dimple. È analfabeta, perché per indigenza il padre lo ha
venduto bambino a uno sfruttatore che lo ha evirato e avviato alla
prostituzione; ma la sua spiccata intelligenza lo ha indotto a imparare
l’inglese attraverso i contatti coi numerosi frequentatori stranieri
del bordello-fumeria. Con i suoi ospiti Dimple discute di Dio e del
sesso, dell’amore e del significato dell’esistenza, della crudeltà della
vita e… del Patar Maar, l’assassino di pietra che gira di notte nei
quartieri dei poveri e li uccide metodicamente, come un angelo
sterminatore che cerca di mettere fine una volte per tutte alla loro
miseria. Magnifico romanzo in cui un’umanità insaziabile, eccentrica e
smodata si svela anche generosa e ricca di poesia e amore, Narcopolis ci
offre un ritratto mai visto di Bombay, una multiforme, brulicante
metropoli dove la vita pulsa e rivendica i suoi diritti ovunque: nelle
strade dei poveri, nei bordelli più infimi, nei locali amati da artisti e
poeti.
«Narcopolis è tutto quello che
uno si immagina, ma ha quasi timore di dire – droga, fumerie d’oppio,
sesso e Bombay al centro di tutto – lo splendore della città e la sua
desolazione, i bassifondi e il miscuglio di razze, classi, religione,
violenza e morte… Insomma, Narcopolis è un grande libro».
The Hungry Reader
«Tre
decenni trascorsi a contemplare Bombay in tutto il suo lussurioso
squallore… il vomito, la violenza, il glamour triviale e la terribile
bellezza di una città trasformati in qualcosa che si annuncia subito
come un vero e proprio classico di culto».Hindustan Times
«Coinvolgente fino all’estremo e narrato con una febbrile e furiosa necessità, Narcopolis ci offre un mondo che è ad un tempo fantastico e realistico. Jeet Thayil ha scritto un’opera che può trovare posto solo accanto a un Roberto Bolaño».
Alan Warner
«La Bombay di Jeet Thayil è una città onirica dai sogni inquieti… Narcopolis muterà per sempre la maniera in cui siamo abituati a guardarla».
Hari Kunzru
Jeet Thayil è
nato in Kerala nel 1959 e attualmente vive a Delhi. Ha studiato a Hong
Kong, New York e Bombay, città nelle quali suo padre lavorava come
editore e scrittore. Thayil è uno dei più noti poeti indiani, autore di
quattro raccolte di poesia e curatore di Bloodaxe Book of Contemporary Indian Poets (Bloodaxe, U.K., 2008), 60 Indian Poets
(Penguin India, 2008). È, inoltre, compositore e chitarrista, creatore,
insieme con Suman Sridhar, del progetto di musica contemporanea
Sridhar/Thayil (Mumbai, New Delhi). Narcopolis è il suo primo romanzo.
1 commento:
"Narcopolis" mi incuriosisce molto!!
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