titolo:
Obbedienza e libertà
collana:
campo dei fiori
numero:
11
pagine:
202
codice isbn:
978-88-6411-576-4
data pubblicazione:
29/03/2012
prezzo in libreria:
€ 15,00
Un vero e proprio manifesto della “teologia
mancusiana”. Obbedienza e libertà è una sintesi matura del pensiero di
Mancuso e lancia un messaggio chiaro: libertà e religione non devono più
essere viste come alternative. Un “discorso sul metodo” in presa
diretta, fondato sul principio di coerenza e onestà invece che su quello
di autorità.
Un libro che nasce dal disagio di Vito Mancuso di vedere la propria
Chiesa riproporre una verità non al passo coi tempi, prigioniera di una
visione superata del mondo e dell’uomo.
Un discorso sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto della coscienza. Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana (e non solo essa) è inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini che questo nuovo libro di Vito Mancuso si rivolge affrontando con chiarezza i nodi più importanti del dibattito odierno: la verità e il potere, la religione al servizio della politica e il principio di laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale tra nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le diverse spiritualità del mondo. I temi sono i grandi temi di Mancuso, la radicale onestà intellettuale e il primato della vita, ma qui trovano un loro scenario caratteristico che distingue questo libro dagli altri: il delicato rapporto tra il potere ecclesiastico e la verità. Partendo dal motto caro a Martini, “pro veritate adversa diligere” (ovvero essere contenti delle contraddizioni), il teologo della vita autentica ci spiega come la “verità autentica” non sia qualcosa di statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a cui si arriva per contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si dichiara contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la vita. Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico, analogico e non oppositivo.
Vito Mancuso, teologo, docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 ed editorialista de “la Repubblica”. Oltre ad articoli su riviste specializzate, alla partecipazione ad opere collettive (tra cui: Che cosa vuol dire morire. Sei grandi filosofi di fronte all’ultima domanda, a cura di Daniela Monti, Einaudi 2010, con R. Bodei, R. De Monticelli, G. Reale, A. Schiavone, E. Severino), tra le sue opere più recenti ricordiamo i bestseller La vita autentica (Raffaello Cortina, 2009), Disputa su Dio e dintorni, con Corrado Augias (Mondadori, 2009), L’anima e il suo destino, con la prefazione di Carlo Maria Martini (Raffaello Cortina, 2007) e Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011). Con Elido Fazi dirige la collana di libera ricerca spirituale “Campo dei fiori”. Presso una delle più prestigiose case editrici accademiche tedesche è stato pubblicato di recente un saggio sul suo pensiero: Corneliu C. Simut, Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso.
Un discorso sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto della coscienza. Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana (e non solo essa) è inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini che questo nuovo libro di Vito Mancuso si rivolge affrontando con chiarezza i nodi più importanti del dibattito odierno: la verità e il potere, la religione al servizio della politica e il principio di laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale tra nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le diverse spiritualità del mondo. I temi sono i grandi temi di Mancuso, la radicale onestà intellettuale e il primato della vita, ma qui trovano un loro scenario caratteristico che distingue questo libro dagli altri: il delicato rapporto tra il potere ecclesiastico e la verità. Partendo dal motto caro a Martini, “pro veritate adversa diligere” (ovvero essere contenti delle contraddizioni), il teologo della vita autentica ci spiega come la “verità autentica” non sia qualcosa di statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a cui si arriva per contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si dichiara contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la vita. Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico, analogico e non oppositivo.
Vito Mancuso, teologo, docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 ed editorialista de “la Repubblica”. Oltre ad articoli su riviste specializzate, alla partecipazione ad opere collettive (tra cui: Che cosa vuol dire morire. Sei grandi filosofi di fronte all’ultima domanda, a cura di Daniela Monti, Einaudi 2010, con R. Bodei, R. De Monticelli, G. Reale, A. Schiavone, E. Severino), tra le sue opere più recenti ricordiamo i bestseller La vita autentica (Raffaello Cortina, 2009), Disputa su Dio e dintorni, con Corrado Augias (Mondadori, 2009), L’anima e il suo destino, con la prefazione di Carlo Maria Martini (Raffaello Cortina, 2007) e Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011). Con Elido Fazi dirige la collana di libera ricerca spirituale “Campo dei fiori”. Presso una delle più prestigiose case editrici accademiche tedesche è stato pubblicato di recente un saggio sul suo pensiero: Corneliu C. Simut, Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso.
1 commento:
Quello di Mancuso é un pensiero, invero, intriso di umanità, per cui anche da laici induce a un sereno confronto di idee.
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