Philip Roth è lo scrittore statunitense che apprezzo di più.
I suoi libri sono semplicemente geniali.
In LAMENTO DI PORTNOY ho ascoltato e riascoltato il monologo
tragicomico del personaggio ideato da PHILIP ROTH. Ho ascoltato perché ho
scelto l'edizione audiolibro, edita da EMONS.
Il romanzo è stato letto da Luca Marinelli, attore, già noto nel
panorama cinematografico italiano, e pluripremiato, nel 2016, per aver
interpretato lo Zingaro in "Lo chiamavano Jeeg Robot".
Il protagonista di LAMENTO DI PORTNOY è il trentatreenne Alex Portnoy, commissario
aggiunto della Commissione per lo sviluppo delle risorse umane del Comune di
New York. Nel lavoro è abile, intransigente, stimato, ma Alex è un personaggio molto
più complesso. Lui ricorre all'analisi dallo psicanalista per comprendere se
stesso e sfogare le proprie frustrazioni. Il suo dilemma è capire come mai si
senta travolto dai desideri che ripugnano la sua coscienza e da una coscienza
che ripugna i suoi desideri. Il suo eterno enigma interiore si espande ad ogni
aspetto della sua esistenza, domina i suoi pensieri, tanto da vedersi costretto
ad andare in terapia, come un moderno Zeno Cosini. Però, è statunitense.
Ironico e dissacrante, il monologo, lamentoso e tragicomico, di Alex
Portnoy comunica al lettore tanto di quel conflitto eterno e comune un po' ad
ogni essere umano. Il conflitto è tra i desideri e la coscienza, su cosa è giusto
e cosa non lo è, sul perché rincorrere i propri desideri, tenendosi però pronti
a fare i conti con la coscienza. Divertente, in maniera intelligente, LAMENTO
DI PORTNOY fa anche riflettere, analizza la vita, l'esistenza, ne scompone le
singole parti per renderla più accattivante, per ricordarci che si vive una
volta sola ed è obbligatorio essere felici e liberi.
LAMENTO DI PORTNOY è il miglior romanzo di Philip Roth.
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