La città di Venezia resiste eroicamente agli austriaci da ormai oltre
un anno, quando hanno inizio le vicende raccontate nel romanzo di Lanzotti.
L'ex sbirro della polizia asburgica, Teodoro Valier, viene chiamato dal
suo nemico, Daniele Manin, l'uomo che regge le sorti della rivoluzione. Manin
ha un importante compito da affidargli: deve risolvere un caso di omicidio del
quale potrebbe essere erroneamente considerato il colpevole. La vittima è un
valoroso combattente ostile a Manin, che qualcuno potrebbe additare come
mandante del delitto.
Valier viene incaricato dell'indagine a tre giorni dal decesso, fuori
tempo utile per repertare indizi ed interrogare eventuali testimoni. Sembra
comunque che nessuno abbia visto niente. Inoltre l'indagine è partita con il
piede sbagliato.
Grande rilevanza ha anche il contesto storico, che si rivela più di una
semplice cornice. La Venezia dell'agosto del 1849, che da un anno resiste ai
bombardamenti degli austriaci, è afflitta anche da altri, gravissimi problemi: la
penuria di cibo e un'epidemia di colera.
La ricostruzione storica è particolarmente dettagliata e il ritmo lento
dell'indagine ne fa apprezzare meglio i vari capitoli. Anche i vari personaggi,
storici e non, vengono ottimamente delineati. È un ottimo giallo storico da non
lasciarsi sfuggire.
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