"A volte mi chiedo se esiste
un limite al dolore che gli esseri umani sono capaci di infliggere ai propri
simili."
Kim van Alkemade ha deciso di parlare del periodo del Nazismo,
trattando aspetti spesso sottovalutati o poco trattati nelle pagine di storia.
LA BAMBINA NUMERO OTTO parla di altri aspetti mostruosi di quel terribile
periodo. Si sofferma sulla sorte dei bambini ebrei o orfani, in generale,
lasciati a subire le torture della folle sperimentazione nazista in America. I bambini
non erano nient'altro che cavie umane e, per chi sopravviveva, gli effetti nocivi
sarebbero arrivati col tempo, molto, molto dopo ...
I sopravvissuti avrebbero intrapreso percorsi personali ed esistenziali
finalizzati a dimenticare le atrocità subite, ignari che il male era ancora
dentro di loro e non era soltanto psicologico. È il caso della bambina che, nel
brefotrofio, aveva tatuato il numero otto. Troppo piccola per rendersi conto di
che cure le erano state fatte, Rachel è cresciuta ed è diventata un'infermiera,
con tanti segreti che fatica a raccontare anche a chi la circonda. È una
persona fondamentalmente buona che, però, non ha ancora dimenticato il male
subito: l'abbandono del padre, le cure non dovute, le torture, gli abusi di
quanti hanno umiliato e martoriato il suo corpo innocente.
È una storia coinvolgente e sconvolgente. A tratti ha un impatto
psicologico talmente forte che si fatica a sostenerne le mostruosità raccontate
e a proseguirne la lettura. Infatti, è troppa l'empatia che si prova, da subito,
per la giovanissima protagonista Rachel e le vicissitudini dolorose della sua
vita.
La narrazione, a capitoli alternati, avvicenda eventi che scivolano dal
passato al presente e così di seguito. La storia è un crescendo di emozioni,
tristi e dolorose, di speranze e di pensieri che si ostinano a voler cercare
quel qualcosa di positivo, anche nella dottoressa che la sottopose a quelle
sperimentazioni, quando lei aveva solo cinque anni.
Adesso, quella dottoressa senza cuore, Mildred Solomon, è una paziente
nella clinica per anziani dove Rachel lavora. Averla lì, nel suo ambiente di
lavoro, la porta a riconsiderare tutti e a voler ricostruire i tasselli
mancanti di quel passato che era troppo piccola per comprendere. Le parti si
sono invertite. Adesso è Rachel a dover decidere a quali cure sottoporla, man
mano che recupera i frammenti del suo passato doloroso che ha disperatamente cercato
di cancellare. Rachel dovrà decidere se perdonarla o vendicarsi e la scelta le
fa rivivere nuovamente l'inferno che credeva di aver definitivamente superato.
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