Il passato non è mai "barboso", come erroneamente si crede.
In realtà, è fresco, vivido e brulicante di eroi. I luoghi archeologici più
antichi della nostra penisola, oggi, sono troppo spesso bistrattati, non curati
quanto incompresi. Ma antichi miti e leggende, con tracce di storia, riemergono
dalle antiche pietre, raccontandoci l'inesauribile dramma dell'esistenza umana.
FIGLI DI ENEA, il testo scritto a quattro mani da Giovanni Spini e Enio
Pecchioni, ci parla degli eroi e delle città italiche, ai confini tra storia e
mito, in un modo esaustivamente approfondito e puntualmente interessante. È un
ottimo saggio. Leggerlo è come fare una passeggiata tra gli antichi sassi con
guide d'eccezione, pronte a raccontarci la storia partendo dalla mitologia. È
un modo particolare di approfondire quelli che sono stati i cenni scolastici,
per guardare oltre e con un interesse più maturo e consapevole.
La fantasia greca, anche nell'arte, non si limitò alle portentoso
vicende delle divinità, ma vi affiancò una lunga falange di eroi, uomini di
straordinaria virtù o valore che fecero, in vita, atti mirabili in favore
dell'umanità.
Le città italiche hanno sempre ricollegato le proprie origini a figure
mitologiche, intervenute per fondarle. Questo tentativo spesso è volto a
rafforzare l'identità della città stessa. Ed è così che, ai nostri occhi,
Fiesole fu creduta esser la prima città d’Europa, Viterbo divenne la capitale
del mondo; Ulisse fu sepolto a Cortona, gli Argonauti giunsero in Etruria
anziché in Colchide; e così via.
Quali imperscrutabili migrazioni di popoli si celano dietro questo
intreccio di miti? In che modo fatti e protagonisti d'Italia si ricollegano
alle realtà archeologiche delle «civiltà megalitiche», dei popoli italici e
infine della «nazione» Etrusca?
Gli autori, già noti per le loro ricerche ai confini storiografici della realtà degli antichi, ci guidano in questa sorta di passeggiata archeologica, un viaggio che conduce verso le radici dell'identità italiana, tra «sogno mediterraneo» ed emancipazione italica.
Gli autori, già noti per le loro ricerche ai confini storiografici della realtà degli antichi, ci guidano in questa sorta di passeggiata archeologica, un viaggio che conduce verso le radici dell'identità italiana, tra «sogno mediterraneo» ed emancipazione italica.
È un saggio interessante, impreziosito da immagini, da collezionare, da
non lasciarsi scappare.
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