Nadia Morbelli “senza ficcare il
naso nei fatti altrui mica ci sa stare”, perché si annoia. Ed è proprio
così che nascono le sue storie a metà strada tra il poliziesco e l’umoristico.
Ad accompagnare ogni fase dell’indagine svolta dall’irriverente giornalista
genovese, Nadia, c’è tanta tanta cultura gastronomica. La protagonista analizza
la vita e i misteri, degustandoli una pietanza dopo l’altra, mentre giunge alla
soluzione delle sue improvvisate indagini da dilettante, affiancata dal
vicequestore Prini e coinvolgendolo nei suoi stessi guai, oltre che nel
triangolo amoroso di cui vive le vicissitudini.
La narrazione prende l’avvio, proprio come recita il titolo, da LA
STRANA MORTE DEL SIGNOR MERELLO.
Nadia non l’ha mai conosciuto ma trova subito la sua morte davvero
inverosimile: “Avvelenamento da funghi?
Mazza che sfiga!”
Poi, rovistando tra le cianfrusaglie nella casa dello squattrinato
defunto, il quale in passato aveva avuto interessi e attività nel mondo
dell’arte, vengono fuori tre quadri di Depero di inestimabile valore ed è così
che il mistero prende il sopravvento e Nadia non riesce a frenare la sua
curiosità e la sua testardaggine.
L’indagine per la morte misteriosa del signor Merello e la
simpaticissima protagonista, che non riesce a tenere a freno la sua curiosità,
sono due degli elementi vincenti di questo romanzo. Ma il vero pregio è l’umorismo ottenuto
grazie al registro plurilinguistico dei dialoghi, uno stile che risulta sempre
brillanti e vivaci, che conferisce dinamismo alla narrazione e tiene vigile il
lettore, il quale, insieme alla protagonista, si intestardisce nel far luce
nella vicenda luttuosa. Lo stile narrativo non è affatto lasciato al caso, ma
ogni parola ha lo scopo di contribuire all’effetto umoristico e alla riuscita
del romanzo, perciò scritto con arte comunicativa e ottima proprietà di
linguaggio.
che dona ore di piacevolissima e interessante lettura.
http://youtu.be/PlQ3KsgTXBM
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