Inaugurazione sabato 8 febbraio, ore 18.Vicenza, Palladio Museum
Il Palladio Museum ha prodotto una mostra dedicata alle visioni della Roma antica, mettendo in scena immagini dai film di Pier Paolo Pasolini accanto ad una eccezionale donazione di preziosi libri, mappe e vedute di Roma antica riuniti in quarantanni di ricerche da Alberto Caldana, una singolare figura di collezionista-studioso.
Il Palladio Museum ha prodotto una mostra dedicata alle visioni della Roma antica, mettendo in scena immagini dai film di Pier Paolo Pasolini accanto ad una eccezionale donazione di preziosi libri, mappe e vedute di Roma antica riuniti in quarantanni di ricerche da Alberto Caldana, una singolare figura di collezionista-studioso.
In una lettera del
1343 Francesco Petrarca racconta di aver scalato le grandiose volte
delle terme di Diocleziano, in cerca di silenzio e aria fresca, e per
ammirare dallalto le rovine di Roma. Esse testimoniavano la grandezza
della città ma anche, paradossalmente, che era stata distrutta. Ciò
faceva riflettere sulla fragilità delle realizzazioni umane, e insieme
rafforzava il desiderio di recuperare ed emulare le opere degli antichi:
una resurrezione e un riscatto su cui si fondò il Rinascimento. Un
segno opposto hanno invece le rovine che fanno da sfondo ai ragazzi di
vita dei film di Pasolini, ruderi muti che nessuno più capisce,
soffocati dallavanzare delle periferie senza memoria.
Fra le opere esposte accanto agli sguardi pasoliniani di Mamma Roma (1962) e La Ricotta (1963) una rarissima copia dellAntiquae Urbis Romae,
il primo testo a stampa che tenti una ricostruzione della Roma antica,
concepito nellambiente intorno a Raffaello Sanzio. E ancora la celebre
veduta di Roma di Pirro Ligorio del 1561, il Campo Marzio di
Piranesi (1762) che diventerà una delle immagini chiave dellimmaginario
del Postmoderno per Tafuri e Aldo Rossi, le piante topografiche
ottocentesche di Roma e del Lazio di Luigi Canina (con esemplari
postillati dallautore) e la Forma Urbis Romae di Rodolfo Lanciani in ben 46 tavole (1893-1901).
La
mostra è un viaggio per visitare con limmaginazione una città
straordinaria ma perduta, che per secoli gli architetti e Palladio in
particolare indagarono ossessivamente per ritrovare il graal di una nuova architettura. La mostra è allestita nella galleria delle esposizioni temporanee del Palladio Museum
concepito da Guido Beltramini, Howard Burns e Alessandro Scandurra come
museo-laboratorio sulla cultura dellarchitettura. Le opere in mostra
potranno quindi essere confrontate con i disegni autografi di studio di
monumenti antichi tracciati da Palladio nei suoi soggiorni a Roma,
presenti in originale nelle altre sale del Palladio Museum.
Con le visioni di Roma inauguriamo un anno di importanti mostre al Palladio Museum: dichiara Amalia Sartori, presidente del CISA Andrea Palladio in giugno sarà la volta di Thomas Jefferson e il palladianesimo americano e ad ottobre di Donato Bramante e larte della progettazione, in occasione del quinto centenario della morte del padre dellarchitettura rinascimentale.
La
mostra è accompagnata dalluscita di un poderoso volume Roma antica.
Piante topografiche e vedute generali frutto dellerudizione dello
stesso Alberto Caldana, affiancato da specialisti come Mario Bevilacqua
(Università di Firenze), Marcello Fagiolo (Università di Roma La
Sapienza) e Clemente Marigliani.
I materiali in mostra sono stati
donati da Alberto Caldana al Centro Internazionale di Studi di
Architettura Andrea Palladio a costituire una raccolta intitolata al
donatore e a suo fratello Luigi.
La mostra è sostenuta dalla
Regione del Veneto, dalla Fondazione Cariverona e dalla Fondazione
Giuseppe Roi. Grafica e allestimento sono a cura di Studio Scandurra. I
materiali su Pasolini sono stati elaborati in collaborazione con Casa
Testori di Milano.
Palladio Museum, 9 febbraio -18 maggio 2014
contra Porti 11, Vicenza
martedì - domenica 10-18
Palladio Museum, 9 febbraio -18 maggio 2014
contra Porti 11, Vicenza
martedì - domenica 10-18
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