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Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


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L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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martedì 4 giugno 2013

I Melrose aprono il Festival alla Basilica di Massenzio

Basilica di Massenzio Foro Romano

I HAD A DREAM
STORIE DI SOGNI DIVENTATI REALTÀ

MARTEDÌ 11 GIUGNO 

ore 21.00 - ingresso libero

Lettere dalla Terra

EDWARD ST. AUBYN  leggerà un testo inedito sul tema del Festival. Nella stessa serata leggeranno un loro testo inedito anche FERDINANDO SCIANNA e VINICIO CAPOSSELA

Durante la serata verrà raccontata la storia di un aranceto nella valle dei templi di Agrigento (a cura del  FAI – Fondo Ambiente Italiano).

Le letture saranno accompagnate dalla musica live degli Evì Evàn.

Ideazione e cura artistica di Maria Ida Gaeta

 I MELROSE
“Edward St Aubyn è autore di uno dei libri più letterari e più crudi destinati ad apparire nelle librerie”.
Livia Manera - Il Corriere della Sera

“Patrick Melrose? Un personaggio inventato da uno Scott Fitzgerald che ha letto e fatto propria l’opera di Bret Easton Ellis”.
Tiziana Lo Porto - La Repubblica

“Il libro, una bomba”.
Edoardo Vigna - Sette (Corriere della Sera)

“La scrittura pungente di un epigono di Evelyn Waugh, aggiornato al nostro tempo”.
Masolino D’amico - TTL (La Stampa)

“Edward St Aubyn trasforma splendori e miserie dell’aristocrazia in una saga magnetica”.
Stefania Vutulli - Il Giornale

“St Aubyn è uno scrittore nato. Sa avvincere, anche nella descrizione dell’orrore”.
Irene Bignardi - Vanity Fair

“La saga dei Melrose ha il respiro di un classico. Con la precisione di Proust, l’eleganza di Mann, James e Wilde e l’ironia di Capote o Wolfe”.
Caterina Bonvicini - Il Fatto quotidiano

"Sto leggendo un romanzo molto bello anche se agghiacciante".
Natalia Aspesi - Il Venerdì (La Repubblica)

“Umorismo, pathos, giudizi fulminanti, dolore, gioia e tutta la gamma di sentimenti che li separa... I romanzi di Patrick Melrose sono un capolavoro del XXI secolo, e St. Aubyn è uno dei più grandi prosatori di lingua inglese". Alice Sebold

“Non c'è niente, nella narrativa di questi anni, che possa reggere il confronto con la cruda, ironica ricchezza del mondo di St Aubyn e con la densità filosofica delle sue pagine”.
Zadie Smith

“Ho adorato i romanzi della serie dei Melrose di St Aubyn. Leggeteli tutti, seduta stante”.
David Nicholls

“Edward St Aubyn è uno scrittore di immenso talento”.
Patrick McGrath

I Melrose: Il ciclo narrativo contenuto in queste pagine, composto da quattro romanzi (il quinto conclusivo, At Last apparirà in seguito), ha destato enorme scalpore nei paesi in cui è apparso. Edward St Aubyn, rampollo di un’antica e nobile famiglia che «viveva in Cornovaglia fin dai tempi della conquista normanna» (Guardian), è stato accostato dalla critica britannica e statunitense a Evelyn Waugh e Oscar Wilde per la sua sferzante descrizione dell’upper class inglese o a Martin Amis e alla corrente letteraria da lui inaugurata per il nichilismo che spira nelle sue pagine.Tuttavia, come ha notato la «New York Book Review», nei Melrose è all’opera una contemporaneità non riscontrabile nelle opere degli scrittori cui St Aubyn è generalmente accostato, «un’aristocratica atmosfera di caustico orrore» mai percepita prima. Scevro, come ogni membro di una famiglia che può fregiarsi del titolo di baronetto sin dal 1671, dall’infatuazione per le forme di vita dell’aristocrazia inglese che caratterizza, invece, la prosa di Wilde e Waugh, St Aubyn ritrae il personaggio di Patrick Melrose, impegnato tenacemente a porre fine alla sua esistenza abusando di alcol e droga, e l’irresistibile galleria di titolati snob, ubriaconi, dementi, tiranni e tossicomani che lo circondano, come nuovi demoni della contemporaneità, in una maniera che è a un tempo così disperatamente moderna e così armoniosamente classica da spingere una scrittrice come Alice Sebold a dichiarare che I Melrose «sono un capolavoro del XXI secolo, e St. Aubyn è uno dei più grandi prosatori di lingua inglese». Nel primo romanzo, Non importa, David Melrose, padre sadico e autoritario, uccide i sogni e le fantasie del piccolo Patrick, mentre la madre, persa in una nebbia di alcol e rimpianti, non si avvede di nulla. In Cattive notizie, ventiduenne e tossicodipendente, Patrick si reca a New York per raccogliere le ceneri del padre, e vaga per le strade della metropoli a caccia di eroina e in fuga dai ricordi. Nel terzo, Speranza, libero dalla dipendenza, durante un estenuante party in una residenza della campagna inglese, Patrick si ritrova combattuto tra il disgusto per il mondo e il desiderio di lasciarsi alle spalle la crudeltà sregolata dell'adolescenza e aprirsi alla vita e al perdono. Nel quarto, Latte materno, Patrick è alle prese con le promesse infrante e gli inaspettati slanci filantropici della madre. Quattro romanzi, sorretti da uno stile infallibile e da una rara penetrazione psicologica. Quattro capitoli di un ciclo narrativo e di un unico formidabile, blasfemo romanzo di formazione che ha lasciato un segno profondo nella letteratura contemporanea.

Edward St Aubyn è nato nel 1960. Oltre ai Melrose, pubblicato da Neri Pozza nell’aprile 2013, ha scritto At Last, ultimo capitolo della saga di Patrick Melrose (di prossima pubblicazione), e altri due libri: On the Edge e A Clue to an Exit

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