Un libro che ho letto tutto d'un fiato, mentre mi calavo progressivamente nella storia.
Tutti, dentro di noi, siamo sempre alla ricerca della casa, del luogo
che consideriamo “perfetto per noi”,
il nostro rifugio da cui guardare il mondo. Molto spesso non è sicuro come
vorremmo.
È stato così che, dopo aver visto il booktrailer (che trasmetteva
l’inquietudine che si prova con un film horror), mi sono lasciata entusiasmare
dalla trama di questo libro horror-thriller di Ben H. Winters dal titolo “Una casa perfetta”.
Una famiglia si trasferisce in quella che crede essere la casa
perfetta. Sembra la perfetta ambientazione di un film horror. Ce ne sono tanti
in giro, ma i film sono sempre meno inquietanti di un romanzo, le cui parole
entrano nella nostra mente per incontrare le nostre paure e fondersi fino a
diventare degli incubi tremendi.
Ben H. Winters ha fatto un ottimo lavoro nella stesura di questo libro
che ho trovato perfettamente claustrofobico. Ci si immedesima nella vita dei
personaggi, nei loro desideri, comprensibilmente umani, e nelle loro paure che
nascono dai dubbi, dalle insicurezze, dagli angoli più reconditi della nostra
mente.
Il seme del dubbio è presente in ogni parola, in ogni descrizione, in
ogni non detto. Ci si chiede se sia la realtà o un incubo.
La scrittura perfettamente semplice con cui Winters ha scritto questo
libro segue le tecniche della suspense, grazie ai non detto, agli indizi
anticipati o disseminati casualmente fra le pagine. Il lettore si immerge
progressivamente nella vita all’apparenza serena e normale di una famigliola,
composta di tre persone, padre, madre e figlioletta (tre anni e mezzo, ma ne
dimostra di più in alcuni atteggiamenti sorprendenti). È così, attraverso tutti
gli aspetti e le necessità del quotidiano, che l’apparente tranquillità di
Alex, Susan e Emma inizia a cambiare progressivamente. Il lettore è
perfettamente inserito nella storia, narrata da Susan, moglie di Alex e madre
di Emma. Tutto procede in modo dinamico, tanto che le pagine scorrono, senza
che il lettore se ne accorga, mentre l’inquietudine aumenta, insieme ai dubbi e
ai vari risvolti della storia che appaiono dei riusciti colpi di scena.
Si scivola dalla normalità in un’agghiacciante situazione
claustrofobica, dove la casa avvolge minacciosamente chi ci vive. Se amate il
genere horror classico, in questo romanzo moderno, ma dello stesso genere,
troverete tutti gli ingredienti e le tecniche narratologiche che ne fanno un
ottimo e inquietante libro dall’ambientazione claustrofobica.
Voi, l'avete letto? Vi è piaciuto?
Da cosa possono essere infestate le case?
Le preferite infestate da fantasmi, cimici o tarli della mente?
Vi piacciono i thriller psicologici?
2 commenti:
Terribile, la claustrofobia!
La claustrofobia è già un mio handicap e i thriller il mio pane quotidiano ;-)
Sai Pupy se ci fossero fantasmi giovani e belli e perché no....venissero pure ad infestare la mia casa.
Naaaa cimici e tarli della mente mettiamoli in naftalina e riesumiamo il bel Paul Newman o qualche altro cavaliere d'un tempo passato che da fantasma ci condurrà in mondi fantastici!!!!!!!!!!!!
E voi, acchiappafantasmi....lungi dalla mia porta!
Baci Pupy
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